Le sarte scendono in campo per la produzione artigianale di mascherine
Saranno donate alle Caritas di Terlizzi e Bitonto e alla casa di riposo Don Grittani
martedì 31 marzo 2020
13.07
È sorta una «rete di auto-aiuto sociale» formata da cittadini, associazioni e imprese che si stanno impegnando nella produzione artigianale di mascherine da donare già nei prossimi giorni alle Caritas di Terlizzi e Bitonto, nonché alla casa di riposo Don Grittani del nostro paese. Puliamo Terlizzi si fa portavoce dell'iniziativa, lanciando un appello a tutta la cittadinanza per contribuire a far crescere questa catena umana di solidarietà.
In particolare, un ristretto gruppo di sarte di Terlizzi e Ruvo ha messo a disposizione la propria abilità manuale a favore della collettività. Sotto la supervisione tecnica e culturale di Olga Chiapperini, sono attualmente coinvolte nell'attività di volontariato Stella Guastamacchia, Silvia Ramacciotti, Rosa Tota, Roberta di Bari, Chiara Ruta, Maria Amorosini e Graziana De Lucia.
È sempre ben accetto, però, l'ausilio di nuove persone che possano apportare un valore aggiunto in questa fase emergenziale da Coronavirus. Ciascuno è chiamato, secondo le proprie possibilità, non solo a devolvere tessuto in cotone o lino o misto, elastico (possibilmente tubolare), nastri, cotone per cucire, bustine di carta o di plastica e scatole, ma anche a prestare la propria manodopera come sarto.
Puliamo Terlizzi, però, per opportuna conoscenza, tiene a precisare che tali mascherine non costituiscono dispositivi medici. «Realizzate in tessuto, specifichiamo che non si tratta di articoli medicali che garantiscono la protezione dal Covid-19, ma possono essere usate come prima barriera, anche ripetutamente in quanto sanificabili in casa con lavaggio ad alta temperatura».
Tra le realtà associative che hanno offerto il loro supporto si annoverano, oltre Puliamo Terlizzi, l'AIAS, l'Associazione Via Francigena Appia Traiana – Terlizzi e il Mat-laboratorio urbano.
In particolare, un ristretto gruppo di sarte di Terlizzi e Ruvo ha messo a disposizione la propria abilità manuale a favore della collettività. Sotto la supervisione tecnica e culturale di Olga Chiapperini, sono attualmente coinvolte nell'attività di volontariato Stella Guastamacchia, Silvia Ramacciotti, Rosa Tota, Roberta di Bari, Chiara Ruta, Maria Amorosini e Graziana De Lucia.
È sempre ben accetto, però, l'ausilio di nuove persone che possano apportare un valore aggiunto in questa fase emergenziale da Coronavirus. Ciascuno è chiamato, secondo le proprie possibilità, non solo a devolvere tessuto in cotone o lino o misto, elastico (possibilmente tubolare), nastri, cotone per cucire, bustine di carta o di plastica e scatole, ma anche a prestare la propria manodopera come sarto.
Puliamo Terlizzi, però, per opportuna conoscenza, tiene a precisare che tali mascherine non costituiscono dispositivi medici. «Realizzate in tessuto, specifichiamo che non si tratta di articoli medicali che garantiscono la protezione dal Covid-19, ma possono essere usate come prima barriera, anche ripetutamente in quanto sanificabili in casa con lavaggio ad alta temperatura».
Tra le realtà associative che hanno offerto il loro supporto si annoverano, oltre Puliamo Terlizzi, l'AIAS, l'Associazione Via Francigena Appia Traiana – Terlizzi e il Mat-laboratorio urbano.