Le strade di Terlizzi abitate dalle natività
Ecco il progetto “ ‘O presepio. Presepe d’artista, presepe d’Anseramo”
mercoledì 9 dicembre 2015
7.36
Dal 5 Dicembre al 17 gennaio alcuni luoghi di Terlizzi saranno abitati dalle natività. I cittadini avranno la possibilità, in una sorta di mostra all'aperto, di apprezzare i numerosi e mirabili presepi inseriti all'interno del circuito artistico " 'O presepio. Presepe d'artista, presepe d'Anseramo", allestito a cura della "RAcontemporaryArt". Tra i nomi degli autori risaltano i rinomati Paolo De Santoli, Giacomo Gesmundo, Giuseppe Altamura, Giuseppe Vallarelli, Nicolò Patruno e Paolo Ricchiuti.
Anche sul maestoso portale di Anseramo da Trani spicca la Natività: la zona della grotta, delimitata dalla raffigurazione di due angeli, è occupata da un grande letto, con un sovrabbondante panneggio, su cui giace Maria. La Madonna tende il suo braccio sinistro verso la mangiatoia in cui dorme il bambin Gesù, in un atteggiamento materno e protettivo. Il bue e l'asino vegliano sul pargolo: i grandi occhi, i riccioli del crine, l'anello al naso del bue sottolineano la meticolosa dovizia di particolari con i quali sono stati riprodotti. Manca la figura di Giuseppe, mentre, in alto, aggetta una piccola stella.
Il presepe, simbolo della tradizione natalizia e all'inizio prevalentemente italiana, ebbe origine all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività, dopo aver ottenuto l'autorizzazione da papa Onorio III. Francesco era tornato da poco dalla Palestina e, colpito dalla visita a Betlemme, intendeva rievocare la scena della Natività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese. Il presepe si affianca all'usanza dell'albero di Natale, di origine nordica e protestante: si racconta che questo sia stato ideato da Lutero, quando fu ispirato dalla vista di un cielo stellato attraverso gli alberi di una foresta nella notte della nascita del Signore.
La natività dei presepi terlizzesi viene rappresentata all'interno di una grotta o di una stalla, impreziosita anche dalla vita lavorativa che tutt'intorno brulica. Le statue raffigurano persone e animali e sono realizzate, tra le tecniche impiegate, a mano: terracotta, carta e stoffa rientrano fra i materiali adoperati. Gli sguardi sono espressivi e comunicativi: i dettagli catturano l'attenzione dell'osservatore, ad esempio il modo in cui le mani sono scolpite racconta molto dell'attività svolta.
Anche sul maestoso portale di Anseramo da Trani spicca la Natività: la zona della grotta, delimitata dalla raffigurazione di due angeli, è occupata da un grande letto, con un sovrabbondante panneggio, su cui giace Maria. La Madonna tende il suo braccio sinistro verso la mangiatoia in cui dorme il bambin Gesù, in un atteggiamento materno e protettivo. Il bue e l'asino vegliano sul pargolo: i grandi occhi, i riccioli del crine, l'anello al naso del bue sottolineano la meticolosa dovizia di particolari con i quali sono stati riprodotti. Manca la figura di Giuseppe, mentre, in alto, aggetta una piccola stella.
Il presepe, simbolo della tradizione natalizia e all'inizio prevalentemente italiana, ebbe origine all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività, dopo aver ottenuto l'autorizzazione da papa Onorio III. Francesco era tornato da poco dalla Palestina e, colpito dalla visita a Betlemme, intendeva rievocare la scena della Natività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese. Il presepe si affianca all'usanza dell'albero di Natale, di origine nordica e protestante: si racconta che questo sia stato ideato da Lutero, quando fu ispirato dalla vista di un cielo stellato attraverso gli alberi di una foresta nella notte della nascita del Signore.
La natività dei presepi terlizzesi viene rappresentata all'interno di una grotta o di una stalla, impreziosita anche dalla vita lavorativa che tutt'intorno brulica. Le statue raffigurano persone e animali e sono realizzate, tra le tecniche impiegate, a mano: terracotta, carta e stoffa rientrano fra i materiali adoperati. Gli sguardi sono espressivi e comunicativi: i dettagli catturano l'attenzione dell'osservatore, ad esempio il modo in cui le mani sono scolpite racconta molto dell'attività svolta.