Legambiente: "La condanna di Scaianatico è il riscatto di un territorio violentato"

La condanna per disastro colposo è arrivata grazie alla denuncia del circolo terlizzese

mercoledì 23 marzo 2016 10.00
"Il 21 marzo 2016 segna un importante "punto di arrivo" nella storia di questa città. Per la prima volta, la magistratura ha accertato che il Laterificio Pugliese è stato fonte di inquinamento per il nostro paese, immettendo in atmosfera sostanze pericolose per la salute umana. Al punto da registrare tassi di mortalità più alti rispetto ai paesi limitrofi, specie con riguardo a patologie respiratorie." Esordisce così la nota diffusa dal circolo terlizzese di Legambiente all'indomani della condanna per disastro colposo per il Laterificio pugliese.

Dopo una vicenda giudiziaria iniziata con una denuncia-querela presentata dal Circolo Legambiente di Terlizzi, con sentenza del 21.3.2016 il Tribunale di Trani, nella persona del Giudice, Andrea D'Angeli, ha dichiarato colpevoli del reato di disastro colposo, Garofalo Maria Luisa, rappresentante legale della Fantini Scianatico e Vendola Pasquale, direttore responsabile dello stabilimento terlizzese. La circostanziata denuncia penale presentata nel 2007 dal circolo ambientalista, ha dato origine ad articolate e complesse indagini svolte sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani Antonio Savasta. Gli imputati sono stati condannati ad un anno di reclusione ciascuno e al pagamento delle spese processuali, pena sospesa. Inoltre, al risarcimento dei danni di €. 20.000 in favore del circolo Legambiente e di €. 20.000 in favore del Comune di Terlizzi a titolo di provvisionale.

"La sentenza del Tribunale di Trani ha, per la nostra collettività, il valore di una pronuncia "moralizzatrice"- afferma l'avvocato Giovanna de Leo, Presidente del locale circolo di Legambiente. "Infatti, al di là della formale condanna degli imputati, in essa va colto un messaggio molto chiaro: l'invito al rispetto delle regole!
Non si può pensare di salvaguardare il nostro territorio e tutelare la salute umana, se non c'è rispetto delle regole. Quelle regole che per troppo tempo si è consentito che rimanessero inosservate, lasciando che l'ambiente e la salute dei cittadini fossero "schiacciati" dal peso di polveri nocive.
Il Circolo Legambiente ha iniziato questa battaglia nonostante qualcuno asserisse che l'insulto ambientale causato dal laterificio fosse una invenzione del circolo. Avevamo ragione!"