Liceali di Terlizzi in Erasmus: «Siamo tornati cambiati»
Nel 2023 gli studenti spagnoli saranno accolti dal Polo liceale
lunedì 14 novembre 2022
Si è rivelata un'esperienza formativa a tutto tondo l'Erasmus in Spagna per i dieci studenti del Polo liceale Sylos-Fiore che lo scorso ottobre hanno trascorso ben dieci giorni a Collado Villalba. I ragazzi sono stati accolti calorosamente dalle famiglie spagnole, hanno frequentato l'istituto scolastico di riferimento, sono stati turisti per le vie delle città.
Accompagnati dalle valide professoresse Annalisa Marinelli e Deborah Altomare, i liceali portano nel cuore questa opportunità che è stata offerta loro e che a dire di tutti li ha profondamente «cambiati». L'Erasmus, però, non si è concluso: nei primi mesi del nuovo anno, infatti, toccherà ai nostri concittadini ospitare i ragazzi spagnoli che diverranno per alcuni giorni studenti del Polo liceale.
È molto soddisfatta la dirigente scolastica Anna Maria Allegretta per il dinamismo del Polo liceale. «I ragazzi sono tornati arricchiti di nuove conoscenze, tante emozioni e nuove consapevolezze, felici e grati dell'esperienza straordinaria che hanno avuto la possibilità di vivere negli anni più belli del proprio percorso scolastico».
La felicità è impressa, quindi, sui volti dei dieci studenti individuati per il progetto di mobilità. A raccontarlo, fra gli altri, è Florangela D'Elia, studentessa del quarto anno del liceo linguistico, che ha riportato in esclusiva per TerlizziViva un resoconto puntuale della sua avventura spagnola, soffermandosi sull'affetto che è sorto col nucleo familiare cui è stata assegnata.
«Partecipare a un progetto Erasmus è qualcosa che non avevo previsto nella mia vita. Pensavo agli stage all'estero, ma non immaginavo di fruire di questo tipo di opportunità. Non ringrazierò mai abbastanza il Polo liceale di Terlizzi, dove frequento il quarto anno del liceo linguistico, per avermi fatto vivere questa esperienza altamente formativa anche dal punto di vista umano. Ho trascorso dieci giorni indimenticabili in Spagna, accolta da una famiglia che è diventata la mia seconda famiglia, con la quale mi sento quotidianamente per soffrire meno del distacco dovuto alla distanza. Grazie a loro ho conosciuto e sperimentato usi, costumi e tradizioni di un popolo splendido, solare, accogliente. Mi hanno affiancata nella scoperta della loro terra attraverso un tour culturale, storico e gastronomico. Hanno letto nei miei pensieri e mi hanno spalancato le porte del Real Teatro di Madrid, conoscendo le mie passioni e sapendo che volevo visitarlo. Mi hanno accolta con dolcissimi doni e salutata regalandomi un libro meraviglioso sul Teatro, affiancato a una lettera che mi invitava a sentirmi parte di quella famiglia per farvi ritorno. È scappata qualche lacrima per la gioia e l'emozione. Ora non vedo l'ora di ospitare Flavia quando verrà qui da noi, per farle vivere con la stessa intensità ed emozione le bellezze della nostra terra e donarle il calore della mia famiglia. È stato meraviglioso frequentare per alcuni giorni la scuola in Spagna, uno scambio culturale che arricchisce e spalanca la mente verso nuovi orizzonti».
Il progetto Erasmus ha permesso agli studenti di visitare due dei più grandi musei d'arte al mondo: il Museo del Prado e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía.
Parole di entusiasmo sono state spese anche da Giada Scagliola, studentessa al quarto anno del liceo scientifico delle Scienze Applicate.
«Viviamo la nostra quotidianità non soffermandoci ad immaginare gli scenari di vita presenti in tutto il mondo. Il progetto Erasmus 22/23 ha permesso, a me come ad altri nove ragazzi, di oltrepassare il limite offrendoci l'opportunità di viaggiare, incontrare nuove persone, scoprire nuovi posti, nuove tradizioni, nuove culture. Indelebile è questa esperienza nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore per via degli affetti che ho radicato nella città di Collado Villalba, e non solo. Da completi sconosciuti a perfetti conviventi. Chi l'avrebbe mai immaginato? È stata un'esperienza spesa nella totale serenità, percepita da tutti i ragazzi, conferitaci dall'amore delle famiglie, dal divertimento dei ragazzi, dalla bellezza dei monumenti, delle piazze, delle statue, delle città. Non solo un viaggio scolastico: è un viaggio di vita che ti pone nella posizione di rapportarti con il mondo, con la sua parte sconosciuta e a tratti spaventosa. Ti pone davanti a delle sfide, di qualsiasi natura, che mettono alla prova la tua capacità di adattamento. Nonostante le concrete barriere linguistiche siamo stati capaci di superarle con molta naturalezza, grazie all'entusiasmo e all'amore reciproco. I ragazzi italiani e spagnoli coinvolti nel progetto ci hanno lasciato un ricordo più che positivo di questa prima parte dell'esperienza, perché non è ancora finita. Auguro a tutti la possibilità di vivere almeno una volta un'esperienza simile alla fantastica che ho vissuto io, perché, sorprendentemente, ne uscirete cambiati dentro. Ci ripetevano sempre che saremmo tornati diversi, un'affermazione a primo impatto irrealizzabile. Ma solo dopo averla vissuta si può constatare che è davvero così».
Interessantissima è stata anche la visita presso Toledo considerata "La città delle tre culture", poiché nel corso dei secoli sono venute a convergere tre diverse influenze culturali che hanno contribuito a rendere la città un posto storicamente unico: cristiana, musulmana ed ebrea.
A Segovia, inoltre, il team dei dieci ha potuto ammirare sia il celeberrimo Alcazar, una fortezza risalente al periodo della dominazione araba, ampliata nel Quattrocento, posta su un'altura situata ai margini della Sierra de Guadarrama, sia l'imponente Acquedotto romano, uno dei monumenti romani più importanti e meglio conservati nella penisola iberica.
Altrettanto sentiti sono i pensieri di Mario Tamborra, al quarto anno dell'indirizzo Asa.
«Comincio col dire che questa è un'esperienza che ti fa cambiare su qualsiasi aspetto. Non nascondo che prima di partire nutrivo delle incertezze che poi sono state completamente soppresse grazie all'incoraggiamento avuto dalla famiglia e dalle professoresse. Prima di partire tutti mi dicevano che sarei ritornato cambiato, poiché queste esperienze ti mettono alla prova su tutto. Effettivamente posso confermare questa tesi, poiché l'Erasmus riesce a metterti in contatto con nuovi sistemi scolastici, nuove abitudini e culture. Questa magnifica esperienza ti mette alla prova ed è in grado di farti superare gli ostacoli che la vita ti presenta. Se io Mario dovessi fare un resoconto di questa bellissima avventura, dovrei dire che è stata un'esperienza che mi ha fatto aprire molto la mente e ha allargato i miei orizzonti. Ora io, ma credo come tutti gli altri partecipanti dell'Erasmus, sono in trepida attesa per l'arrivo dei ragazzi spagnoli in Italia. L'Erasmus non si è concluso con il nostro rientro, poiché esiste un'altra parte del progetto Erasmus che vivremo nei prossimi mesi».
Accompagnati dalle valide professoresse Annalisa Marinelli e Deborah Altomare, i liceali portano nel cuore questa opportunità che è stata offerta loro e che a dire di tutti li ha profondamente «cambiati». L'Erasmus, però, non si è concluso: nei primi mesi del nuovo anno, infatti, toccherà ai nostri concittadini ospitare i ragazzi spagnoli che diverranno per alcuni giorni studenti del Polo liceale.
È molto soddisfatta la dirigente scolastica Anna Maria Allegretta per il dinamismo del Polo liceale. «I ragazzi sono tornati arricchiti di nuove conoscenze, tante emozioni e nuove consapevolezze, felici e grati dell'esperienza straordinaria che hanno avuto la possibilità di vivere negli anni più belli del proprio percorso scolastico».
La felicità è impressa, quindi, sui volti dei dieci studenti individuati per il progetto di mobilità. A raccontarlo, fra gli altri, è Florangela D'Elia, studentessa del quarto anno del liceo linguistico, che ha riportato in esclusiva per TerlizziViva un resoconto puntuale della sua avventura spagnola, soffermandosi sull'affetto che è sorto col nucleo familiare cui è stata assegnata.
«Partecipare a un progetto Erasmus è qualcosa che non avevo previsto nella mia vita. Pensavo agli stage all'estero, ma non immaginavo di fruire di questo tipo di opportunità. Non ringrazierò mai abbastanza il Polo liceale di Terlizzi, dove frequento il quarto anno del liceo linguistico, per avermi fatto vivere questa esperienza altamente formativa anche dal punto di vista umano. Ho trascorso dieci giorni indimenticabili in Spagna, accolta da una famiglia che è diventata la mia seconda famiglia, con la quale mi sento quotidianamente per soffrire meno del distacco dovuto alla distanza. Grazie a loro ho conosciuto e sperimentato usi, costumi e tradizioni di un popolo splendido, solare, accogliente. Mi hanno affiancata nella scoperta della loro terra attraverso un tour culturale, storico e gastronomico. Hanno letto nei miei pensieri e mi hanno spalancato le porte del Real Teatro di Madrid, conoscendo le mie passioni e sapendo che volevo visitarlo. Mi hanno accolta con dolcissimi doni e salutata regalandomi un libro meraviglioso sul Teatro, affiancato a una lettera che mi invitava a sentirmi parte di quella famiglia per farvi ritorno. È scappata qualche lacrima per la gioia e l'emozione. Ora non vedo l'ora di ospitare Flavia quando verrà qui da noi, per farle vivere con la stessa intensità ed emozione le bellezze della nostra terra e donarle il calore della mia famiglia. È stato meraviglioso frequentare per alcuni giorni la scuola in Spagna, uno scambio culturale che arricchisce e spalanca la mente verso nuovi orizzonti».
Il progetto Erasmus ha permesso agli studenti di visitare due dei più grandi musei d'arte al mondo: il Museo del Prado e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía.
Parole di entusiasmo sono state spese anche da Giada Scagliola, studentessa al quarto anno del liceo scientifico delle Scienze Applicate.
«Viviamo la nostra quotidianità non soffermandoci ad immaginare gli scenari di vita presenti in tutto il mondo. Il progetto Erasmus 22/23 ha permesso, a me come ad altri nove ragazzi, di oltrepassare il limite offrendoci l'opportunità di viaggiare, incontrare nuove persone, scoprire nuovi posti, nuove tradizioni, nuove culture. Indelebile è questa esperienza nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore per via degli affetti che ho radicato nella città di Collado Villalba, e non solo. Da completi sconosciuti a perfetti conviventi. Chi l'avrebbe mai immaginato? È stata un'esperienza spesa nella totale serenità, percepita da tutti i ragazzi, conferitaci dall'amore delle famiglie, dal divertimento dei ragazzi, dalla bellezza dei monumenti, delle piazze, delle statue, delle città. Non solo un viaggio scolastico: è un viaggio di vita che ti pone nella posizione di rapportarti con il mondo, con la sua parte sconosciuta e a tratti spaventosa. Ti pone davanti a delle sfide, di qualsiasi natura, che mettono alla prova la tua capacità di adattamento. Nonostante le concrete barriere linguistiche siamo stati capaci di superarle con molta naturalezza, grazie all'entusiasmo e all'amore reciproco. I ragazzi italiani e spagnoli coinvolti nel progetto ci hanno lasciato un ricordo più che positivo di questa prima parte dell'esperienza, perché non è ancora finita. Auguro a tutti la possibilità di vivere almeno una volta un'esperienza simile alla fantastica che ho vissuto io, perché, sorprendentemente, ne uscirete cambiati dentro. Ci ripetevano sempre che saremmo tornati diversi, un'affermazione a primo impatto irrealizzabile. Ma solo dopo averla vissuta si può constatare che è davvero così».
Interessantissima è stata anche la visita presso Toledo considerata "La città delle tre culture", poiché nel corso dei secoli sono venute a convergere tre diverse influenze culturali che hanno contribuito a rendere la città un posto storicamente unico: cristiana, musulmana ed ebrea.
A Segovia, inoltre, il team dei dieci ha potuto ammirare sia il celeberrimo Alcazar, una fortezza risalente al periodo della dominazione araba, ampliata nel Quattrocento, posta su un'altura situata ai margini della Sierra de Guadarrama, sia l'imponente Acquedotto romano, uno dei monumenti romani più importanti e meglio conservati nella penisola iberica.
Altrettanto sentiti sono i pensieri di Mario Tamborra, al quarto anno dell'indirizzo Asa.
«Comincio col dire che questa è un'esperienza che ti fa cambiare su qualsiasi aspetto. Non nascondo che prima di partire nutrivo delle incertezze che poi sono state completamente soppresse grazie all'incoraggiamento avuto dalla famiglia e dalle professoresse. Prima di partire tutti mi dicevano che sarei ritornato cambiato, poiché queste esperienze ti mettono alla prova su tutto. Effettivamente posso confermare questa tesi, poiché l'Erasmus riesce a metterti in contatto con nuovi sistemi scolastici, nuove abitudini e culture. Questa magnifica esperienza ti mette alla prova ed è in grado di farti superare gli ostacoli che la vita ti presenta. Se io Mario dovessi fare un resoconto di questa bellissima avventura, dovrei dire che è stata un'esperienza che mi ha fatto aprire molto la mente e ha allargato i miei orizzonti. Ora io, ma credo come tutti gli altri partecipanti dell'Erasmus, sono in trepida attesa per l'arrivo dei ragazzi spagnoli in Italia. L'Erasmus non si è concluso con il nostro rientro, poiché esiste un'altra parte del progetto Erasmus che vivremo nei prossimi mesi».