Marcello Gemmato: «Dai Cinque attacco al diritto all'informazione»
«Ai giornalisti, cronisti, redattori va la nostra solidarietà e l'invito a non farsi scalfire da ingiustificati attacchi di chi usa il giustizialismo a fini di comodo»
martedì 13 novembre 2018
13.03
Dopo i violenti attacchi ai giornalisti da parte dei Cinque Stelle Di Battista e del vicepremier Luigi Di Maio, arriva la solidarietà anche dai vertici regionali di Fratelli d'Italia. Ecco la dichiarazione congiunta da parte del consigliere e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Puglia Erio Congedo e dell'on. Marcello Gemmato:
«Dai massimi esponenti di una delle due forze di governo muove la peggiore accusa verso chi tiene in piedi il diritto di/all'informazione. Un'offesa a chi lavora in una situazione precaria, con poche garanzie per il futuro, e agli italiani che vogliono informarsi, sapere, conoscere. Che al M5S non importasse della stampa era già chiaro: il loro è un disegno finalizzato sia a disperdere le notizie nella rete, in quel non-luogo incontrollato che consente di poter dire ed urlare tutto e il contrario di tutto, sia ad utilizzare il web per dominare e condizionare le menti e creare così un pensiero unico, in linea con quanto intendeva realizzare il loro naturale predecessore Matteo Renzi. Ai giornalisti, cronisti, redattori -continuamente impegnati nella difesa e nel racconto della verità- va la nostra solidarietà e l'invito a non farsi scalfire da ingiustificati attacchi di chi usa il giustizialismo a fini di comodo».
«Dai massimi esponenti di una delle due forze di governo muove la peggiore accusa verso chi tiene in piedi il diritto di/all'informazione. Un'offesa a chi lavora in una situazione precaria, con poche garanzie per il futuro, e agli italiani che vogliono informarsi, sapere, conoscere. Che al M5S non importasse della stampa era già chiaro: il loro è un disegno finalizzato sia a disperdere le notizie nella rete, in quel non-luogo incontrollato che consente di poter dire ed urlare tutto e il contrario di tutto, sia ad utilizzare il web per dominare e condizionare le menti e creare così un pensiero unico, in linea con quanto intendeva realizzare il loro naturale predecessore Matteo Renzi. Ai giornalisti, cronisti, redattori -continuamente impegnati nella difesa e nel racconto della verità- va la nostra solidarietà e l'invito a non farsi scalfire da ingiustificati attacchi di chi usa il giustizialismo a fini di comodo».