Marcia della Pace, tanti i terlizzesi presenti

Oltre 2 mila persone allo storico evento che ha coinvolto tutta la diocesi

venerdì 1 gennaio 2016 9.56
Sono tanti i terlizzesi presenti. Non solo le autorità istituzionali e alcuni consiglieri comunali, ma anche tanta gente comune. Tutti presenti in una Molfetta colorata, festosa a tratti anche chiassosa quella che anima la Marcia della Pace. Una marea umana che, sfidando il freddo, avvolta nelle bandiere arcobaleno come un serpentone ha attraversato la città da ponente a levante. Una emozione grande e forte nel ricordo di don Tonino Bello, che a Molfetta, volle la marcia 23 anni fa, e nel ricordo di don Gino Martella e don Mimmo Amato, che, troppo presto, hanno lasciato orfana l'intera comunità.

Tutti in marcia, duemila, forse, tremila, per qualcuno cinquemila, i numeri contano poco, in nome della pace al di là dei credo, delle appartenenze religiose. In marcia e basta.

E la marcia, organizzata dall'Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, Caritas Italiana, Pax Christi, Azione Cattolica Italiana, è stata un crescendo di emozioni. Dopo l'accoglienza dei partecipanti dinanzi la Basilica Madonna dei Martiri alle 17, hanno preso il via gli interventi introduttivi. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia ai microfoni di VivaSveva, che ha seguito la marcia con una diretta tv, ha detto: "finalmente sono in mezzo alla mia comunità, una comunità con la quale quest'oggi vivo una sensazione di piacevolezza".

"Mi fa piacere ritornare a Molfetta" – ha commentato don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera" - ritorno con pensiero caro. La pace, senza dubbio, è dono di Dio e opera degli uomini. La pace, comincia dagli uomini, dalle relazioni, dalle opere, dalla quotidianità. Sicuramente quando in un Paese come il nostro alti sono i tassi si mortalità civile, significa che qualcosa non va. Dopo in piazza Paradiso, verrà piantato un ulivo in un terreno di un bene confiscato alla mafia. Un segno forte che mette in risalto quanto questa società ha bisogno di cittadini responsabili".

Poi, un quarto d'ora dopo le 18, il serpentone umano ha cominciato a muovere. E ha raggiunto la casa di accoglienza, don bello, in via Pisacane, poi piazza Paradiso, per la piantumazione dell'albero, e poi la cattedrale, la stazione, la parrocchia san Pio X e per finire la chiesa intitolata alla Madonna della Pace.
marcia della pace 2015
marcia della pace 2015
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