Mensa scolastica, scoppia la polemica sul bando di gara

Contestazioni durante la presentazione del libro "Manifesto del cibo liscio"

venerdì 8 maggio 2015 23.19
A cura di Rossella Paduanelli
Un contesto insolito quello della protesta che stasera ha visto alcuni attivisti di uniti a sinistra intervenire nel corso della presentazione del libro di Francesca Rigotti "Manifesto del cibo liscio". Una occasione importante che segna l'inizio di una collaborazione tra il comune di Terlizzi e l'associazione 'i presidi del libro'.
Poco prima della conclusione dell'incontro un'attivista del movimento che racchiude sinistra ecologia e libertà, i Verdi, alternativa democratica e impegno civico ha preso la parola per complimentarsi con l'autrice ma anche per contestare le scelte dell'amministrazione Gemmato in merito al bando di gara predisposto per la fornitura del servizio di mensa scolastica.
"Non basta presentare alla cittadinanza libri sulla corretta alimentazione, una amministrazione comunale ha il dovere di promuovere le nuove prassi ed applicarle quando viene chiamata a fare delle scelte, come quando deve comporre un capitolato per il servizio mensa nelle scuole cittadine. - si legge nel volantino diffuso durante la conferenza - È allora che si vede se gli amministratori sono sensibili a certe problematiche o le ignorano del tutto.
Nella nuova gara per il servizio di mensa scolastica il cibo biologico non è obbligatorio, ma alla ditta che lo propone viene assegnato un punteggio maggiore. Stessa storia per la cosiddetta filiera corta, nessun obbligo ma solo qualche punto in più. - accusano i promotori della protesta - Ci eravamo illusi che trattandosi di bambini l'amministrazione Gemmato avrebbe prestato maggiore attenzione e dimostrato maggiore sensibilità e invece niente."
"In una città che vive di agricoltura, l'attenzione verso il mondo agricolo e i produttori locali è vicina allo zero come dimostrano gli atti di gara.
Non parliamo poi della tutela dei lavoratori, ridotte ad un insignificante e oltraggioso 30%
Nel bando di gara, alle ditte partecipanti che danno la disponibilità all'assunzione del personale impiegato nell'espletamento del servizio dell'appaltatore uscente nella misura minima del 30%, viene attribuito un punteggio massimo di tre.
Il risultato è che solo alcune delle dipendenti verranno riassunte, mentre il 70% di loro resterà per strada. Alla faccia delle tutele contrattuali e sindacali. Questo è il modo di amministrare di Ninni Gemmato.
Tanto populismo, tonnellate di propaganda ma zero sensibilità e attenzione verso il prossimo"