Mensa scolastica Terlizzi, Grassi e De Chirico presentano interrogazione
Tante le lamentele raccolte dai genitori
martedì 2 novembre 2021
12.52
Nuova interrogazione presentata dai consiglieri comunali Michele Grassi e Michelangelo De Chirico del Partito Democratico sulle mancanze nel servizio di refezione scolastica a Terlizzi.
I due esponenti Dem avevano già presentato quesiti all'amministrazione comunale, senza tuttavia ricevere risposta. In data 31 ottobre hanno quindi reiterato la loro interrogazione cercando di comprendere il perché di alcuni disservizi lamentati da diversi genitori anche attraverso i canali social e incrementatisi dopo il nostro articolo sulla vicenda che riportava gli interrogativi avanzati dalla consigliera indipendente, Mariangela Galliani.
Grassi e De Chirico, in particolare, chiedono di comprendere alcune questioni centrali: «i pasti giungerebbero sempre in ritardo - scrivono gli esponenti dell'opposizione -; l'App dedicata risulterebbe complicata da utilizzare, soprattutto da quanti non sono specialisti delle nuove tecnologie informatiche; tra l'altro, sarebbe opportuno che le scuole fossero periodicamente informate sui bimbi che avrebbero richiesto il servizio di mensa parrebbe che ai bimbi che fruiscono del servizio, la ditta appaltatrice avrebbe promesso – già da tempo memorabile- di offrire gratuitamente la borraccia o la bottiglia refrigerante; le pietanze arriverebbero nei plessi scolastici interessati fredde e al massimo tiepide, visto che il luogo di cottura non è allocato nella cittadina di Terlizzi ma a notevole distanza; le pietanze risulterebbero molto brodose e con scarso contenuto (nei giorni scorsi è stata somministrata una zuppa di farro, peraltro detestata dai bimbi), tanto da chiedersi se vengono rispettate le grammature pro-capite, a crudo, di pasta, legumi, etc., così come previsto dalle tabelle dietetiche; i contorni (bieta, fagiolini, carote, spinaci) verrebbero serviti privi di condimento di olio extravergine d'oliva; occorrerebbe verificare se i succhi confezionati di frutta o polpa, che hanno sostituito per ragioni del covid 19 i frutti naturali (con esclusione della banana ), contengono zuccheri non specifici del prodotto, cosi come la dieta mediterranea prevede».
Una situazione che secondo Grassi e De Chirico sarebbe dunque incresciosa e così entrambi «ritengono di poter sollecitare il Sindaco nonché il suo Consigliere Delegato, Francesco Barione, affinché si facciano verifiche importanti – con l'immediatezza del caso ed anche periodicamente- con l'apposita Commissione del Servizio Mensa, peraltro istituita da diversi anni, così da poter eventualmente applicare le previste penalità contrattuali. Ritengono di poter suggerire, sin da ora, all'Amministrazione Comunale di adottare anche la "CUSTOMER SATISFATION" (soddisfazione del cliente), prodotta in forma anonima dai genitori e dal personale insegnante, così da avere contezza della qualità, del peso e del servizio nel suo complesso».
Siamo di fronte solo ad una nuova puntata di una vicenda che è giusto venga chiarita sino in fondo, al fine di rassicurare i genitori.
I due esponenti Dem avevano già presentato quesiti all'amministrazione comunale, senza tuttavia ricevere risposta. In data 31 ottobre hanno quindi reiterato la loro interrogazione cercando di comprendere il perché di alcuni disservizi lamentati da diversi genitori anche attraverso i canali social e incrementatisi dopo il nostro articolo sulla vicenda che riportava gli interrogativi avanzati dalla consigliera indipendente, Mariangela Galliani.
Grassi e De Chirico, in particolare, chiedono di comprendere alcune questioni centrali: «i pasti giungerebbero sempre in ritardo - scrivono gli esponenti dell'opposizione -; l'App dedicata risulterebbe complicata da utilizzare, soprattutto da quanti non sono specialisti delle nuove tecnologie informatiche; tra l'altro, sarebbe opportuno che le scuole fossero periodicamente informate sui bimbi che avrebbero richiesto il servizio di mensa parrebbe che ai bimbi che fruiscono del servizio, la ditta appaltatrice avrebbe promesso – già da tempo memorabile- di offrire gratuitamente la borraccia o la bottiglia refrigerante; le pietanze arriverebbero nei plessi scolastici interessati fredde e al massimo tiepide, visto che il luogo di cottura non è allocato nella cittadina di Terlizzi ma a notevole distanza; le pietanze risulterebbero molto brodose e con scarso contenuto (nei giorni scorsi è stata somministrata una zuppa di farro, peraltro detestata dai bimbi), tanto da chiedersi se vengono rispettate le grammature pro-capite, a crudo, di pasta, legumi, etc., così come previsto dalle tabelle dietetiche; i contorni (bieta, fagiolini, carote, spinaci) verrebbero serviti privi di condimento di olio extravergine d'oliva; occorrerebbe verificare se i succhi confezionati di frutta o polpa, che hanno sostituito per ragioni del covid 19 i frutti naturali (con esclusione della banana ), contengono zuccheri non specifici del prodotto, cosi come la dieta mediterranea prevede».
Una situazione che secondo Grassi e De Chirico sarebbe dunque incresciosa e così entrambi «ritengono di poter sollecitare il Sindaco nonché il suo Consigliere Delegato, Francesco Barione, affinché si facciano verifiche importanti – con l'immediatezza del caso ed anche periodicamente- con l'apposita Commissione del Servizio Mensa, peraltro istituita da diversi anni, così da poter eventualmente applicare le previste penalità contrattuali. Ritengono di poter suggerire, sin da ora, all'Amministrazione Comunale di adottare anche la "CUSTOMER SATISFATION" (soddisfazione del cliente), prodotta in forma anonima dai genitori e dal personale insegnante, così da avere contezza della qualità, del peso e del servizio nel suo complesso».
Siamo di fronte solo ad una nuova puntata di una vicenda che è giusto venga chiarita sino in fondo, al fine di rassicurare i genitori.