Michelangelo De Palma si racconta in un'intervista a TerlizziViva
Tanti i temi sviscerati con il neo-segretario de La Corrente
lunedì 2 settembre 2019
Michelangelo De Palma, trentotto anni, è il nuovo segretario politico de La Corrente, di cui è espressione a livello istituzionale il consigliere Giuseppe Volpe.
De Palma si è laureato con lode a Bari in Economia e Commercio, indirizzo in Economia Ambientale; ha conseguito poi un Dottorato di Ricerca dopo aver trascorso un periodo di ricerca all'estero sui temi dello sviluppo delle città e dell'innovazione sociale. Adesso è partner e amministratore di una società di studi, servizi e consulenza che opera nell'ambito della filiera agro-alimentare con attenzione alle interazioni con il sistema economico, sociale e territoriale.
Succeduto a Michele Altamura, in esclusiva per TerlizziViva, il neo-segretario Michelangelo De Palma rilascia un'intervista accurata sulla sua visione da città, con l'impegno di implementarla nel prossimo futuro. In particolare, ci tiene a precisare che si farà portavoce di un coordinamento composto da dieci persone che metteranno a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze specifiche. «Adotteremo la linea politica del dialogo sui temi, sui fabbisogni di tutti i cittadini (anche di quelli che non votano), e proporremo soluzioni condivise e realizzabili. Ascolteremo e coinvolgeremo quelle voci che potrebbero dire la loro, se solo ci fosse qualcuno che li ascoltasse».
In qualità di nuovo segretario de La Corrente, quale linea politica adotterà?
Terlizzi è un posto bellissimo. La Corrente nasce tre anni fa, perché un nutrito gruppo di soggetti crede nella bellezza della nostra città e nelle sue infinite potenzialità. È per questa ragione che la nostra missione è: fare politica attiva, mischiare e condividere la nostra vita, le nostre esperienze, le nostre professionalità con quelle di altre ed altri che provengono da realtà associative, professionali, culturali e politiche diverse e diversificate. La linea politica, così come condivisa nelle tante assemblee che facciamo e continueremo a fare, è incentrata su quello che Terlizzi potrebbe essere e che non è. Un costante lavoro di ricerca di buone pratiche locali, di esperienze di governo del territorio che funzionano, di servizi erogati alla cittadinanza gratuitamente (penso agli sportelli per le famiglie attivati sin dalla nostra nascita), reinnestando un clima di fiducia nella nostra comunità. Guardi, Terlizzi è un posto bellissimo, ma amministrato malissimo, con lentezza, senza una reale visione sostenibile.
A Terlizzi non esiste un assessorato alle Politiche Sociali e al Welfare (più volte invocato dalle opposizioni). Sembra quasi che questa amministrazione voglia negare l'esistenza di larghe fasce di popolazione crescente che devono fare i conti con le difficoltà economiche o situazioni di disagio di tutti i giorni. Abitiamo una città ferita da tante piccole e grandi disattenzioni.
Abbiamo idee molto chiare su tematiche importanti: «ambiente e tutela del territorio» (trovo personalmente che la gestione dei rifiuti urbani sia disastrosa e che si possono sperimentare esperienze di riduzione e riuso delle frazioni differenziate ad esempio al compostaggio di comunità in un territorio a forte vocazione agricola e ad alto fabbisogno di ammendanti per terreno); «supporto alle imprese» (agricoltura, floricoltura, artigianato e commercio di prossimità), perché trovino profittevole restare a Terlizzi, sulla mobilità, «recupero degli spazi pubblici» sottoutilizzati, chiusi o vandalizzati da una comunità che non sente più di appartenere al posto che abita, «lotta alla cementificazione massiccia», e «recupero del centro storico», attuando politiche di incentivazione per famiglie e attività di servizi.
Dobbiamo ricominciare a parlare di bambini e giovani, di istruzione e lavoro, e riportare Terlizzi ai tavoli della programmazione, nelle reti territoriali con competenza e cogliendo tutte le opportunità che derivano dai bandi pubblici regionali, nazionali e comunitari.
Potremmo trattenerci ore, non lo farò, dico solo che adotteremo la linea politica della «valorizzazione delle competenze». Da questo partiremo, per essere parte di un vento di cambiamento profondo, che abbracci chi ci sta e chi non è stato causa dello stallo imperante da troppo tempo. L'unico merito delle ultime due amministrazioni Gemmato è quello di avere condensato gruppi associativi spontanei che a partire dal malcontento hanno messo in moto proposte molto interessanti da cui la politica dovrebbe imparare.
La Corrente è costituita da numerosi giovani: qual è il punto di forza che catalizza l'attenzione delle nuove generazioni?
Perdoni la mia precisazione: La Corrente è un movimento politico nel quale sono attive tante e tanti cittadini terlizzesi, tanti fuorisede. La più giovane di noi ha 17 anni, il meno giovane, se vogliamo usare questa categorizzazione, ne ha 62. Siamo un movimento a forte trazione femminile, questo sì. Ma non passi il concetto che siamo dei giovincelli con qualche grillo per la testa. Riguardo poi alla capacità di polarizzare l'interesse dei più giovani, le risponderò ricorrendo ad un esempio: il movimento La Corrente ha portato in Consiglio Comunale la mozione «Terlizzi Plastic Free»,approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale; per scriverla ci siamo avvalsi della collaborazione di giovani svegli, costituiti in un gruppo di lavoro stabile. Per noi tutti hanno pari diritto di interlocuzione e di accesso alle informazioni. Da noi la compresenza di esperienze diverse anche in termini anagrafici è la ricetta per crescere insieme e occuparci di tematiche con l'approccio giusto: impeto e ragionamento. I giovani sono la più grande risorsa del nostro territorio, ed ogni volta che vengono trattati come "problema da risolvere" li allontaniamo dal prenderne parte. Hanno una coscienza ambientale molto più sviluppata delle precedenti generazioni, hanno un senso di uguaglianza sostanziale spiccato, sono creativi e osservano il contesto con occhi diversi.
Politicamente siete vicini a Sinistra Italiana o siete un movimento svincolato totalmente da indirizzi esterni?
Bella domanda, sarebbe divertente conoscere le risposte dei portavoce e segretari di altri movimenti attivi a Terlizzi. Da oggi leggerò più spesso la vostra testata per averle. Per quel che ci riguarda, noi non siamo l'ala di nessun partito. Siamo vicini a Sinistra Italiana tanto quanto siamo vicini ai Verdi o al Partito Democratico. Ma sa, oggi più che mai, valgono le posizioni sui temi. Provocatoriamente le dico che facciamo le cose che la sinistra dovrebbe fare. Quindi il nostro cuore batte a sinistra. Alcune nostre istanze e vertenze (Mercatone Uno e Olisistem, di cui si parla troppo poco, gestione dei tributi, installazione selvaggia di ripetitori di telefonia mobile ad alto rischio per la salute dei cittadini) hanno trovato risonanza nazionale per la vicinanza del gruppo dirigente di Sinistra Italiana perché sono buone battaglie, parafrasando Don Pietro Pappagallo. Operiamo in una rete di movimenti, liste ed associazioni che operano sul territorio regionale, che condividono con noi i valori della giustizia sociale, della cultura ecologica, dell'uguaglianza. Sappiamo per certo da cosa siamo sideralmente lontani. Siamo opposti alla staffetta della famiglia Gemmato, al loro ammiccare a posizioni xenofobe e sessiste. Terlizzi è il loro giocattolo oramai rotto e senza bussola. Siamo contrari al Sovranismo e alla Lega Nord, non ce lo dimentichiamo, altro che Lega e basta.
Quale tipo di rapporto viene intrattenuto con le altre forze di opposizione?
Le principali forze di opposizione a questa amministrazione sono fuori dal palazzo di Governo, mi pare oramai evidentissimo. Con queste forze abbiamo ottimi rapporti vivendo nelle strade e nelle piazze della città. A tale proposito voglio ringraziare di cuore il nostro instancabile Consigliere Giuseppe Volpe perfetto e costruttivo traduttore di quello che accade nel paese all'interno del Consiglio. Se poi si riferisce ai nostri colleghi in Consiglio Comunale, abbiamo buoni rapporti di costante confronto e dialogo, alle volte vorremmo fossero più organici e franchi. Ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga. Lo faremo. Nel prossimo mese di ottobre abbiamo in programma di raccontare alla città quanto abbiamo provato a fare nei nostri primi anni di vita politica a viso aperto. Sarà quella l'occasione per allargare la discussione, lanciando le basi per un laboratorio attivo che conduca Terlizzi fuori e in fretta dall'attuale sciatteria. Mi pare che le nostre regole di base siano ampiamente condivisibili e che in questi anni abbiamo dato prova di essere attivi e pronti a ribaltare il tavolo. Terlizzi ha bisogno di questo.
De Palma si è laureato con lode a Bari in Economia e Commercio, indirizzo in Economia Ambientale; ha conseguito poi un Dottorato di Ricerca dopo aver trascorso un periodo di ricerca all'estero sui temi dello sviluppo delle città e dell'innovazione sociale. Adesso è partner e amministratore di una società di studi, servizi e consulenza che opera nell'ambito della filiera agro-alimentare con attenzione alle interazioni con il sistema economico, sociale e territoriale.
Succeduto a Michele Altamura, in esclusiva per TerlizziViva, il neo-segretario Michelangelo De Palma rilascia un'intervista accurata sulla sua visione da città, con l'impegno di implementarla nel prossimo futuro. In particolare, ci tiene a precisare che si farà portavoce di un coordinamento composto da dieci persone che metteranno a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze specifiche. «Adotteremo la linea politica del dialogo sui temi, sui fabbisogni di tutti i cittadini (anche di quelli che non votano), e proporremo soluzioni condivise e realizzabili. Ascolteremo e coinvolgeremo quelle voci che potrebbero dire la loro, se solo ci fosse qualcuno che li ascoltasse».
In qualità di nuovo segretario de La Corrente, quale linea politica adotterà?
Terlizzi è un posto bellissimo. La Corrente nasce tre anni fa, perché un nutrito gruppo di soggetti crede nella bellezza della nostra città e nelle sue infinite potenzialità. È per questa ragione che la nostra missione è: fare politica attiva, mischiare e condividere la nostra vita, le nostre esperienze, le nostre professionalità con quelle di altre ed altri che provengono da realtà associative, professionali, culturali e politiche diverse e diversificate. La linea politica, così come condivisa nelle tante assemblee che facciamo e continueremo a fare, è incentrata su quello che Terlizzi potrebbe essere e che non è. Un costante lavoro di ricerca di buone pratiche locali, di esperienze di governo del territorio che funzionano, di servizi erogati alla cittadinanza gratuitamente (penso agli sportelli per le famiglie attivati sin dalla nostra nascita), reinnestando un clima di fiducia nella nostra comunità. Guardi, Terlizzi è un posto bellissimo, ma amministrato malissimo, con lentezza, senza una reale visione sostenibile.
A Terlizzi non esiste un assessorato alle Politiche Sociali e al Welfare (più volte invocato dalle opposizioni). Sembra quasi che questa amministrazione voglia negare l'esistenza di larghe fasce di popolazione crescente che devono fare i conti con le difficoltà economiche o situazioni di disagio di tutti i giorni. Abitiamo una città ferita da tante piccole e grandi disattenzioni.
Abbiamo idee molto chiare su tematiche importanti: «ambiente e tutela del territorio» (trovo personalmente che la gestione dei rifiuti urbani sia disastrosa e che si possono sperimentare esperienze di riduzione e riuso delle frazioni differenziate ad esempio al compostaggio di comunità in un territorio a forte vocazione agricola e ad alto fabbisogno di ammendanti per terreno); «supporto alle imprese» (agricoltura, floricoltura, artigianato e commercio di prossimità), perché trovino profittevole restare a Terlizzi, sulla mobilità, «recupero degli spazi pubblici» sottoutilizzati, chiusi o vandalizzati da una comunità che non sente più di appartenere al posto che abita, «lotta alla cementificazione massiccia», e «recupero del centro storico», attuando politiche di incentivazione per famiglie e attività di servizi.
Dobbiamo ricominciare a parlare di bambini e giovani, di istruzione e lavoro, e riportare Terlizzi ai tavoli della programmazione, nelle reti territoriali con competenza e cogliendo tutte le opportunità che derivano dai bandi pubblici regionali, nazionali e comunitari.
Potremmo trattenerci ore, non lo farò, dico solo che adotteremo la linea politica della «valorizzazione delle competenze». Da questo partiremo, per essere parte di un vento di cambiamento profondo, che abbracci chi ci sta e chi non è stato causa dello stallo imperante da troppo tempo. L'unico merito delle ultime due amministrazioni Gemmato è quello di avere condensato gruppi associativi spontanei che a partire dal malcontento hanno messo in moto proposte molto interessanti da cui la politica dovrebbe imparare.
La Corrente è costituita da numerosi giovani: qual è il punto di forza che catalizza l'attenzione delle nuove generazioni?
Perdoni la mia precisazione: La Corrente è un movimento politico nel quale sono attive tante e tanti cittadini terlizzesi, tanti fuorisede. La più giovane di noi ha 17 anni, il meno giovane, se vogliamo usare questa categorizzazione, ne ha 62. Siamo un movimento a forte trazione femminile, questo sì. Ma non passi il concetto che siamo dei giovincelli con qualche grillo per la testa. Riguardo poi alla capacità di polarizzare l'interesse dei più giovani, le risponderò ricorrendo ad un esempio: il movimento La Corrente ha portato in Consiglio Comunale la mozione «Terlizzi Plastic Free»,approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale; per scriverla ci siamo avvalsi della collaborazione di giovani svegli, costituiti in un gruppo di lavoro stabile. Per noi tutti hanno pari diritto di interlocuzione e di accesso alle informazioni. Da noi la compresenza di esperienze diverse anche in termini anagrafici è la ricetta per crescere insieme e occuparci di tematiche con l'approccio giusto: impeto e ragionamento. I giovani sono la più grande risorsa del nostro territorio, ed ogni volta che vengono trattati come "problema da risolvere" li allontaniamo dal prenderne parte. Hanno una coscienza ambientale molto più sviluppata delle precedenti generazioni, hanno un senso di uguaglianza sostanziale spiccato, sono creativi e osservano il contesto con occhi diversi.
Politicamente siete vicini a Sinistra Italiana o siete un movimento svincolato totalmente da indirizzi esterni?
Bella domanda, sarebbe divertente conoscere le risposte dei portavoce e segretari di altri movimenti attivi a Terlizzi. Da oggi leggerò più spesso la vostra testata per averle. Per quel che ci riguarda, noi non siamo l'ala di nessun partito. Siamo vicini a Sinistra Italiana tanto quanto siamo vicini ai Verdi o al Partito Democratico. Ma sa, oggi più che mai, valgono le posizioni sui temi. Provocatoriamente le dico che facciamo le cose che la sinistra dovrebbe fare. Quindi il nostro cuore batte a sinistra. Alcune nostre istanze e vertenze (Mercatone Uno e Olisistem, di cui si parla troppo poco, gestione dei tributi, installazione selvaggia di ripetitori di telefonia mobile ad alto rischio per la salute dei cittadini) hanno trovato risonanza nazionale per la vicinanza del gruppo dirigente di Sinistra Italiana perché sono buone battaglie, parafrasando Don Pietro Pappagallo. Operiamo in una rete di movimenti, liste ed associazioni che operano sul territorio regionale, che condividono con noi i valori della giustizia sociale, della cultura ecologica, dell'uguaglianza. Sappiamo per certo da cosa siamo sideralmente lontani. Siamo opposti alla staffetta della famiglia Gemmato, al loro ammiccare a posizioni xenofobe e sessiste. Terlizzi è il loro giocattolo oramai rotto e senza bussola. Siamo contrari al Sovranismo e alla Lega Nord, non ce lo dimentichiamo, altro che Lega e basta.
Quale tipo di rapporto viene intrattenuto con le altre forze di opposizione?
Le principali forze di opposizione a questa amministrazione sono fuori dal palazzo di Governo, mi pare oramai evidentissimo. Con queste forze abbiamo ottimi rapporti vivendo nelle strade e nelle piazze della città. A tale proposito voglio ringraziare di cuore il nostro instancabile Consigliere Giuseppe Volpe perfetto e costruttivo traduttore di quello che accade nel paese all'interno del Consiglio. Se poi si riferisce ai nostri colleghi in Consiglio Comunale, abbiamo buoni rapporti di costante confronto e dialogo, alle volte vorremmo fossero più organici e franchi. Ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga. Lo faremo. Nel prossimo mese di ottobre abbiamo in programma di raccontare alla città quanto abbiamo provato a fare nei nostri primi anni di vita politica a viso aperto. Sarà quella l'occasione per allargare la discussione, lanciando le basi per un laboratorio attivo che conduca Terlizzi fuori e in fretta dall'attuale sciatteria. Mi pare che le nostre regole di base siano ampiamente condivisibili e che in questi anni abbiamo dato prova di essere attivi e pronti a ribaltare il tavolo. Terlizzi ha bisogno di questo.