Michele Lusito, presidente di Omphalos: «Anche il settore dello spettacolo è in crisi e ha necessità di ripartire»
Lancia un appello all'Amministrazione e alle categorie associative per strutturare una ripresa
lunedì 27 aprile 2020
Con la crisi economica innescata dalla pandemia da Coronavirus, anche il settore dello spettacolo risulta tra i più colpiti, tant'è che per numerosi lavoratori si profilano tempi molto duri, pure in considerazione della stasi lavorativa degli ultimi due mesi. A raccontare a TerlizziViva la drammaticità di questo periodo è il quarantunenne Michele Lusito, presidente dell'associazione culturale e musicale Omphalos, sorta nel 2005 e con sede in via Bovio n. 80.
Il suo lavoro comprende l'attività didattica e quella concertistica, ma entrambe hanno purtroppo subito una brutale battuta d'arresto. Lusito, in via anticipata rispetto all'emanazione del primo decreto dello scorso marzo, ha interrotto autonomamente le lezioni private di musica per non mettere a repentaglio la salute dei suoi allievi. Il secondo decreto del Governo ha poi posto un veto su ogni tipo di progettualità artistica e d'insegnamento.
«L'arte nelle sue svariate forme sta aiutando a rendere un po' più gradevoli queste giornate cupe», commenta Lusito, «La musica ci accompagna durante la nostra vita, sopratutto nei momenti più difficili. Può, dunque, essere definita anch'essa una necessità emotiva, psicologica e affettiva... e come tutte le altre categorie merita di essere salvaguardata».
Il lockdown ha vanificato gli sforzi promozionali e logistici della stagione invernale che solitamente coglie i suoi frutti nei concerti estivi. Studi, prove e pianificazioni a supporto anche di una sola ora di esibizione sono stati mandati completamente in fumo.
Pesa in maniera rilevante la sospensione della preparazione didattica in vista dello show finale di Omphalos che tradizionalmente si tiene a inizio autunno: il concerto non solo chiude in bellezza il lavoro svolto giornalmente per un anno, gratificando ragazzi e genitori dei progressi registrati, ma offre anche la chance di rinnovare le iscrizioni e raccoglierne di nuove.
Poca tutela e sussidi ridotti all'osso. Si fa sempre più palpabile il timore di rimanere senza un sostentamento economico che possa consentire di vivere in maniera dignitosa. Tuttavia, Michele Lusito ha già in mente alcune idee per una ripartenza in sicurezza, sebbene, al pari di altri colleghi, è in attesa di nuove disposizioni normative.
Si sta orientando, ad esempio, sull'impiego di pannelli in plexiglass che permettano un'interazione protetta tra insegnante e alunno, a cui naturalmente assocerà l'utilizzo di mascherine e guanti. «Nella mia struttura, inoltre, sarà possibile mantenere le dovute distanze di sicurezza», spiega il presidente di Omphalos, «Con la sanificazione giornaliera, poi, credo che ipotetici livelli di contagio potranno ritenersi alquanto bassi».
Numerosi dubbi, invece, affiorano con riguardo all'opportunità di organizzare performance dal vivo. «Trattandosi di un'esperienza multisensoriale che raggruppa moltitudini di persone, sono certo che passerà molto tempo prima che si ripristini la regolare tenuta dei concerti con il pubblico», aggiunge Lusito, «Però l'arte musicale potrà temporaneamente adeguarsi al contenimento sociale, così come già sta facendo, e trasmettere comunque emozioni».
Infine, rivolge un appello all'amministrazione comunale e alle diverse categorie associative per programmare un incontro, anche via web, al fine di fissare dei punti fermi per la ripresa delle attività lavorative. «Invito i rappresentanti delle Istituzioni e di settore a prender visione di questa mia riflessione per cercare di fare gruppo e insieme riuscire a strutturare i servizi che svolgiamo da anni per e con la comunità terlizzese».
Il suo lavoro comprende l'attività didattica e quella concertistica, ma entrambe hanno purtroppo subito una brutale battuta d'arresto. Lusito, in via anticipata rispetto all'emanazione del primo decreto dello scorso marzo, ha interrotto autonomamente le lezioni private di musica per non mettere a repentaglio la salute dei suoi allievi. Il secondo decreto del Governo ha poi posto un veto su ogni tipo di progettualità artistica e d'insegnamento.
«L'arte nelle sue svariate forme sta aiutando a rendere un po' più gradevoli queste giornate cupe», commenta Lusito, «La musica ci accompagna durante la nostra vita, sopratutto nei momenti più difficili. Può, dunque, essere definita anch'essa una necessità emotiva, psicologica e affettiva... e come tutte le altre categorie merita di essere salvaguardata».
Il lockdown ha vanificato gli sforzi promozionali e logistici della stagione invernale che solitamente coglie i suoi frutti nei concerti estivi. Studi, prove e pianificazioni a supporto anche di una sola ora di esibizione sono stati mandati completamente in fumo.
Pesa in maniera rilevante la sospensione della preparazione didattica in vista dello show finale di Omphalos che tradizionalmente si tiene a inizio autunno: il concerto non solo chiude in bellezza il lavoro svolto giornalmente per un anno, gratificando ragazzi e genitori dei progressi registrati, ma offre anche la chance di rinnovare le iscrizioni e raccoglierne di nuove.
Poca tutela e sussidi ridotti all'osso. Si fa sempre più palpabile il timore di rimanere senza un sostentamento economico che possa consentire di vivere in maniera dignitosa. Tuttavia, Michele Lusito ha già in mente alcune idee per una ripartenza in sicurezza, sebbene, al pari di altri colleghi, è in attesa di nuove disposizioni normative.
Si sta orientando, ad esempio, sull'impiego di pannelli in plexiglass che permettano un'interazione protetta tra insegnante e alunno, a cui naturalmente assocerà l'utilizzo di mascherine e guanti. «Nella mia struttura, inoltre, sarà possibile mantenere le dovute distanze di sicurezza», spiega il presidente di Omphalos, «Con la sanificazione giornaliera, poi, credo che ipotetici livelli di contagio potranno ritenersi alquanto bassi».
Numerosi dubbi, invece, affiorano con riguardo all'opportunità di organizzare performance dal vivo. «Trattandosi di un'esperienza multisensoriale che raggruppa moltitudini di persone, sono certo che passerà molto tempo prima che si ripristini la regolare tenuta dei concerti con il pubblico», aggiunge Lusito, «Però l'arte musicale potrà temporaneamente adeguarsi al contenimento sociale, così come già sta facendo, e trasmettere comunque emozioni».
Infine, rivolge un appello all'amministrazione comunale e alle diverse categorie associative per programmare un incontro, anche via web, al fine di fissare dei punti fermi per la ripresa delle attività lavorative. «Invito i rappresentanti delle Istituzioni e di settore a prender visione di questa mia riflessione per cercare di fare gruppo e insieme riuscire a strutturare i servizi che svolgiamo da anni per e con la comunità terlizzese».