"Millico Festival", domenica 12 maggio il secondo appuntamento

In programma un concerto con musiche tratte dal repertorio di Vivaldi, Haendel e Marcello

venerdì 10 maggio 2019 10.41
Dopo l'esordio di domenica scorsa, 5 maggio, torna il 12 maggio l'appuntamento con il "Millico Festival", la rassegna concertistica di musica classica organizzata mediante la collaborazione dell'associazione Sovero e del Comune di Terlizzi.

Quest'anno a fare da sfondo alla quattordicesima edizione saranno il suggestivo salone De Paù della biblioteca comunale e la cattedrale di Terlizzi. Due scenari suggestivi per tre appuntamenti gratuiti iniziati proprio la scorsa settimana con il concerto di Sara Simari e che proseguiranno anche il 12 e 19 maggio. La direzione artistica è affidata al maestro Michele Visaggi.

Domenica 12 maggio, alle 20, sempre nella biblioteca comunale, Barbara Ferrari (oboe), Francesco D'Orazio, Gioacchino Visaggi (violino), Pasquale Lepore (viola), Nicola Fiorino (violoncello) e Michele Visaggi (clavicembalo) suoneranno musiche di Vivaldi, Haendel e Marcello.

E ancora, domenica 19 maggio, ancora una volta alle 20, imperdibile finale in cattedrale (in piazza don Tonino Bello) con l'esecuzione di musiche di Logroscino, Traetta, Millico e Mozart. Protagonisti saranno l'orchestra del "Teatro Traetta", Michele Visaggi (violino) e Teresa Laera (viola) che si esibiranno sotto la direzione del Maestro Giuseppe Barile.

«Anche quest'anno - aveva sottolineato l'Assessore alla Cultura, Lucrezia Chiapparino - potremo contare su esecutori di altissimo livello che sapranno celebrare al meglio il nostro patrimonio artistico-culturale e la nostra identità storica».

«Mi piacerebbe se quest'anno tanti giovani terlizzesi, magari insieme con i genitori, seguissero questa rassegna per conoscere l'emozione unica della musica classica dal vivo e allo stesso tempo scoprire la grandezza di questo nostro artista terlizzese, Vito Giuseppe Millico» è stato l'auspicio del sindaco Ninni Gemmato.

«Millico fu soprannominato "il Moscovita" per la sua lunga attività artistica che svolse in Russia, a Mosca, presso la corte di Pietroburgo prima di rientrare a Terlizzi nel 1765: un dato storico, questo, che lascia appena intuire la levatura artistica di questo musicista che ha fatto conoscere Terlizzi in tutto il mondo. E siccome il presente trova sempre fondamento nel nostro passato - è stata la sua chiosa -, conoscere da vicino le nostre radici storiche potrebbe offrire ai nostri giovani nuove opportunità».