Mons. Cornacchia a Terlizzi: «Vi sento già parte della mia vita» FOTO-VIDEO
Il sindaco: «Caro vescovo qui trova una comunità umile, devota e dedita al lavoro»
lunedì 29 febbraio 2016
7.03
Prima visita ufficiale a Terlizzi del vescovo Mons. Domenico Cornacchia. Ad appena una settimana dal suo insediamento in diocesi, don Mimmo compie la sua prima visita ufficiale nella città dei fiori per l'apertura in Cattedrale della Porta Santa.
L'atmosfera è quella dei grandi eventi: in prima fila il sindaco Ninni Gemmato, l'on. Gero Grassi, il comandante della Tenenza di Terlizzi, Ten. Paolo Milici, le alte autori militari. Manca solo l'altro terlizzese doc, Nichi Vendola nel frattempo diventato papà in canada insieme al suo compagno Ed.
Nel suo saluto di benvenuto il sindaco presenta la sua «comunità umile, devota e dedita al lavoro, che ha fatto tesoro del magistero dell'indimenticabile e indimenticato don Tonino Bello e dei suoi successori. Caro mons. Cornacchia - dice il sindaco dal presbiterio della Concattedrale - qui trova ad attenderla una comunità che unisce il percorso civile a quello religioso, che trova nelle festività patronali motivo di grande partecipazione religiosa». Il sindaco si dice onorato di accogliere «un nuovo compagno di viaggio, sicuro che eserciterà il suo ministero ispirandosi al buon pastore». Prima di presentare tutti i componenti la giunta e del consiglio comunale, il primo cittadino tratteggia una comunità terlizzese «allarmata» dalla possibilità che possa chiudere l'ospedale»: «sua eccellenza, in questo momento critico le chiedo di restare al nostro fianco affettuosamente, paternamente e autorevolmente».
In una Cattedrale affollatissima di fedeli, Mons. Cornacchia racconta le sue prime emozioni: «A chi mi chiede come ho appreso la notizia di essere vescovo con voi e per per voi, rispondo che non credo ancora ai miei occhi di essere qui, sono incredulo ma credente». Mons. Cornacchia saluta Trifone Bello, fratello di don Tonino Bello presente alla cerimonia insieme con la sua famiglia. Ringrazia i familiari di don Luigi Martella, il vescovo suo predecessore. Un saluto anche al terlizzese don Felice di Molfetta, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e alla comunità di Betania «privata recentemente della guida preziosa di padre Pancrazio».
Il nuovo vescovo inizia poi il suo intervento con un pensiero rivolto ad anziani, malati e «tutti coloro che si trovano in una condizione di sofferenza». Poi, raccogliendo l'invito da parte del sindaco, esprime «solidarietà e vicinanza alla comunità di Terlizzi a causa del paventato ridimensionamento dell'ospedale civico. Siano tutelate le persone più bisognose. Sia un piano di riordino razionale capace di tutelare sempre i bisogni di primaria necessità. Io vengo dalla Daunia dove questi problemi sono molto avvertiti, si lavori affinché i poveri non diventino sempre più poveri».
E infine: «Vi sento già parte della mia vita - conclude don Mimmo - vi sento già parte del mio cuore, sono qui per esservi al fianco e incoraggiare ciascuno di voi. Auguro a tutti voi di essere sempre gli uni per gli altri.»
L'atmosfera è quella dei grandi eventi: in prima fila il sindaco Ninni Gemmato, l'on. Gero Grassi, il comandante della Tenenza di Terlizzi, Ten. Paolo Milici, le alte autori militari. Manca solo l'altro terlizzese doc, Nichi Vendola nel frattempo diventato papà in canada insieme al suo compagno Ed.
Nel suo saluto di benvenuto il sindaco presenta la sua «comunità umile, devota e dedita al lavoro, che ha fatto tesoro del magistero dell'indimenticabile e indimenticato don Tonino Bello e dei suoi successori. Caro mons. Cornacchia - dice il sindaco dal presbiterio della Concattedrale - qui trova ad attenderla una comunità che unisce il percorso civile a quello religioso, che trova nelle festività patronali motivo di grande partecipazione religiosa». Il sindaco si dice onorato di accogliere «un nuovo compagno di viaggio, sicuro che eserciterà il suo ministero ispirandosi al buon pastore». Prima di presentare tutti i componenti la giunta e del consiglio comunale, il primo cittadino tratteggia una comunità terlizzese «allarmata» dalla possibilità che possa chiudere l'ospedale»: «sua eccellenza, in questo momento critico le chiedo di restare al nostro fianco affettuosamente, paternamente e autorevolmente».
In una Cattedrale affollatissima di fedeli, Mons. Cornacchia racconta le sue prime emozioni: «A chi mi chiede come ho appreso la notizia di essere vescovo con voi e per per voi, rispondo che non credo ancora ai miei occhi di essere qui, sono incredulo ma credente». Mons. Cornacchia saluta Trifone Bello, fratello di don Tonino Bello presente alla cerimonia insieme con la sua famiglia. Ringrazia i familiari di don Luigi Martella, il vescovo suo predecessore. Un saluto anche al terlizzese don Felice di Molfetta, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e alla comunità di Betania «privata recentemente della guida preziosa di padre Pancrazio».
Il nuovo vescovo inizia poi il suo intervento con un pensiero rivolto ad anziani, malati e «tutti coloro che si trovano in una condizione di sofferenza». Poi, raccogliendo l'invito da parte del sindaco, esprime «solidarietà e vicinanza alla comunità di Terlizzi a causa del paventato ridimensionamento dell'ospedale civico. Siano tutelate le persone più bisognose. Sia un piano di riordino razionale capace di tutelare sempre i bisogni di primaria necessità. Io vengo dalla Daunia dove questi problemi sono molto avvertiti, si lavori affinché i poveri non diventino sempre più poveri».
E infine: «Vi sento già parte della mia vita - conclude don Mimmo - vi sento già parte del mio cuore, sono qui per esservi al fianco e incoraggiare ciascuno di voi. Auguro a tutti voi di essere sempre gli uni per gli altri.»