Niente "amministrazione di sostegno" per Zoltan

Il giudice tutelare del tribunale di Trani respinge l'istanza del sindaco

martedì 20 dicembre 2016 7.15
Il giudice tutelare del tribunale di Trani ha respinto la richiesta, presentata dal Comune di Terlizzi, di istituire un'amministrazione di sostegno a favore del senzatetto che dimora ormai da anni su una panchina di via Dante. Lo ha comunicato ieri sera all'aula consiliare, il sindaco Ninni Gemmato il quale aveva presentato istanza per la nomina di questa figura giuridica prevista dalla legge italiana a favore di quelle persone che, «per effetto di un'infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell'impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi».

In altre parole, secondo i giudici non sussistono le condizioni affinché l'amministrazione comunale (lo Stato in generale) si sostituisca alla discrezionalità di Zoltan, così pare si chiami l'uomo che vive di stenti a Terlizzi, già protagonista di servizi televisivi (Chi l'ha visto?) oltre che di numerosi articoli di stampa. «Ci siamo adoperati con tutti gli strumenti possibili per risolvere un problema che va visto da due angolazioni: il problema della persona interessata e dei suoi diritti e il problema di una parte importante della città che esige comportamenti consoni da parte di questa stessa persona» ha dichiarato il sindaco Gemmato.

Dall'opposizione il consigliere Michele Cagnetta di Città Civile ha chiesto che si potessero studiare i dettagli dell'istanza e ha suggerito la disponibilità di altri strumenti giuridici cui fare riferimento. Michelangelo De Chirico, capogruppo Pd, ha rimarcato il problema dell'igiene pubblica che pone la presenza di Zoltan in quel quartiere, anche e sopratutto in considerazione di alcuni suoi atteggiamenti (per esempio la scelta di fare i propri bisogni nei giardini limitrofi a corso Dante) spesso criticati dal vicinato. Sul punto è intervenuto anche il consigliere Franco Barile ipotizzando la necessità, a questo punto, di intraprendere una soluzione «sanitaria», vale a dire la certificazione dello stato di infermità mentale di Zoltan.