No all'impianto di biogas: le tre ragioni profonde del PD Terlizzi
La sezione cittadina pronta a discutere la possibilità di una costruzione in altra area
giovedì 22 settembre 2022
1.25
Il 16 settembre scorso, il Consiglio comunale di Terlizzi ha approvato a larga maggioranza la delibera con cui rigetta difatti l'ipotesi della costruzione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di gas naturale di Sorgenia Biopower in agro di Terlizzi.
«Con 15 consiglieri presenti - spiegano dal circolo cittadino del Partito Democratico - la delibera è stata votata con 14 favorevoli e 1 astenuto. La deliberazione, oltre a delegare il Sindaco alla partecipazione alla Conferenza di Servizi, ha assunto la posizione della nuova Amministrazione comunale su tale progetto, prevedendo una posizione nettamente diversa rispetto alla precedente e valutando aspetti fino ad oggi sottovalutati in termini dimensionali e localizzativi».
Non contrarietà al progetto in sé, dunque, ma alla costruzione dell'impianto a pochi passi dall'area archeologica della via Appia Traiana. Nella notta, il PD terlizzese ribadisce anche meglio il perché dei tre "no" alla centrale:
«Perché non è dimensionato per una reale economia circolare di filiera corta, ovvero per i fabbisogni locali ed uno stretto territorio; perché il sito non risulta idoneo, come già evidenziato dal parere negativo della Soprintendenza Archeologica, la quale ha precisato che non ci sono possibilità di modifiche progettuali, salvo la delocalizzazione dell'impianto, situato a meno di 500 metri dalla Via Appia Traiana di riconosciuto interesse culturale; perché pensato in un'area non vocata per quel tipo di insediamento con una logistica inadeguata (viabilità) e l'impossibilità di connessione con infrastrutture (metanodotto) per immettere il prodotto direttamente nella rete».
Ma il concetto che deve passare per il Circolo cittadino del Partito Democratico è che comunque il direttivo ed i consiglieri restano aperti «a discutere di un siffatto insediamento per garantire l'opportunità economica, ma senza penalizzare l'ambiente, la salute ed i valori storico-culturali del nostro territorio». E chissà che nei prossimi tavoli qualcosa possa sbloccarsi, cercando di rispettare quell'area, ma di non lasciare Terlizzi priva di una opportunità enorme per l'economia cittadina.
«Con 15 consiglieri presenti - spiegano dal circolo cittadino del Partito Democratico - la delibera è stata votata con 14 favorevoli e 1 astenuto. La deliberazione, oltre a delegare il Sindaco alla partecipazione alla Conferenza di Servizi, ha assunto la posizione della nuova Amministrazione comunale su tale progetto, prevedendo una posizione nettamente diversa rispetto alla precedente e valutando aspetti fino ad oggi sottovalutati in termini dimensionali e localizzativi».
Non contrarietà al progetto in sé, dunque, ma alla costruzione dell'impianto a pochi passi dall'area archeologica della via Appia Traiana. Nella notta, il PD terlizzese ribadisce anche meglio il perché dei tre "no" alla centrale:
«Perché non è dimensionato per una reale economia circolare di filiera corta, ovvero per i fabbisogni locali ed uno stretto territorio; perché il sito non risulta idoneo, come già evidenziato dal parere negativo della Soprintendenza Archeologica, la quale ha precisato che non ci sono possibilità di modifiche progettuali, salvo la delocalizzazione dell'impianto, situato a meno di 500 metri dalla Via Appia Traiana di riconosciuto interesse culturale; perché pensato in un'area non vocata per quel tipo di insediamento con una logistica inadeguata (viabilità) e l'impossibilità di connessione con infrastrutture (metanodotto) per immettere il prodotto direttamente nella rete».
Ma il concetto che deve passare per il Circolo cittadino del Partito Democratico è che comunque il direttivo ed i consiglieri restano aperti «a discutere di un siffatto insediamento per garantire l'opportunità economica, ma senza penalizzare l'ambiente, la salute ed i valori storico-culturali del nostro territorio». E chissà che nei prossimi tavoli qualcosa possa sbloccarsi, cercando di rispettare quell'area, ma di non lasciare Terlizzi priva di una opportunità enorme per l'economia cittadina.