"No alla cartelle pazze", dilaga la protesta contro gli accertamenti tributari

La protesta dei cittadini approda anche su facebook

sabato 10 gennaio 2015 9.08
C'è ancora grande incertezza attorno ai circa 5 mila avvisi di accertamento partiti dagli uffici comunali di Terlizzi. Le proteste da parte dei cittadini aumentano e anche su facebook si stanno costituendo gruppi di opinione per dire "no alle cartelle pazze".

Da Palazzo di Città nessuna presa di posizione ufficiale. Quello che al momento è certo è che le cartelle tributarie riguardano Ici, Tarsu e lampade votive del cimitero. Gli accertamenti si riferiscono agli anni 2009 e successivi: molti i cittadini che hanno ricevuto la richiesta di pagamento per tre anni arretrati, al punto da far schizzare alle stelle l'imposta dovuta. Il punto è che anche quest'anno ci sarebbero errori di calcoli delle imposte, errori causati da conteggi errati delle particelle catastali o da attribuzione non congrue degli immobili ai rispettivi proprietari,

Le segnalazioni presso gli uffici comunali sono all'ordine del giorno. I dipendenti comunali sono subissati di pratiche che hanno cominciato ad esaminare dal 7 gennaio seppur stessero ancora lavorando su quelle dello scorso anno. Intanto, secondo alcuni consulenti molti accertamenti potrebbero risultare nulli per difetto di notifica: per poter essere riscossi regolarmente gli accertamenti dovevano essere stati notificati entro il 31 dicembre 2014 ed essendo stati inviati con semplice posta privata non c'è certezza sulla reale notifica nel termine. In teoria, c'è il rischio che il comune veda ridursi gli incassi preventivati. Tuttavia, per far valere il ritardo di notifica, e quindi la nullità dell'accertamento, bisogna ricorrere in giudizio e le semplici spese di accesso al giudizio si aggirano attorno ai 250 euro. Sempre secondo alcuni esperti sentiti da TerlizziViva il problema alla base di queso caos che si ripete esattamente come l'anno scorso è che le incongruenze dei dati che di volta in volta emergono presso gli uffici non vengono inseriti in un database sul quale poi lavorare gli anni futuri.