Nuova protesta di Puliamo Terlizzi: i rifiuti raccolti saranno lasciati nel centro urbano
Si acuisce il dissenso per l'inerzia dell'Amministrazione Gemmato
lunedì 7 settembre 2020
Di seguito il comunicato stampa di Puliamo Terlizzi.
«I rifiuti raccolti e differenziati dai cittadini durante le operazioni di pulizia volontaria delle aree periferiche e rurali del territorio comunale, previa comunicazione a Sindaco, Polizia Locale e Sanb, saranno lasciati in bella vista nel centro urbano.
Meno interventi, più impatto, più sensibilizzazione e, se non dovesse bastare, interessamento delle autorità sovraordinate a quelle comunali. Questo è quanto molto sinteticamente accadrà nelle prossime settimane per risvegliare la coscienza civica dei cittadini e richiamare l'Amministrazione Comunale e la nuova Società in house che gestisce la raccolta dei rifiuti alle proprie funzioni e responsabilità.
Sono difatti passati circa sette anni e mezzo, quasi novanta mesi, da quando i primi cittadini volontari hanno cominciato a svuotare dapprima la Traiana e la Padula e poi l'intero territorio cittadino da centinaia di tonnellate di rifiuti. I nostri volontari attraverso il progetto "Che aria tira" sono altresì impegnati giornalmente nel monitoraggio, nella segnalazione e nel contrasto dei roghi tossici.
Puliamo Terlizzi ha compiuto duecentotrentatre interventi ufficiali di bonifica, nel totale molti di più. Un numero e una "qualità del servizio" senza eguali in Italia. Senza l'impegno settimanale di decine di cittadini speciali l'area periurbana di Terlizzi sarebbe una discarica diffusa.
E se, da una parte, questo immane ininterrotto lavoro di pulizia e info-sensibilizzazione ha rotto l'assuefazione di una parte consistente di cittadini verso il degrado, ha trasformato in giardini decine di aree storicamente sepolte dai rifiuti, ha evitato che per le strade di campagna dovessero intervenire gli spazzaneve per ripristinare la circolazione a causa delle migliaia di sacchi di spazzatura e ingombranti, dall'altra – incredibilmente - non è bastato a portare chi riveste ruoli politici e gestionali a fare il suo dovere per risolvere definitivamente o quanto meno tentare di porre un freno ad una emorragia che non è solo degrado ambientale e rischio per la salute, ma anche e soprattutto deriva civica, sociale, legata alla incapacità di un Comune di far rispettare le regole e salvaguardare i Beni Comuni: la terra, l'aria, l'acqua, il paesaggio, la vita delle persone, il futuro delle nuove generazioni.
Eppure da parte nostra la collaborazione non è mai mancata, le proposte tese a migliorare l'attuale sistema di porta a porta per prevenire a monte i fenomeni che a valle ne scaturiscono, sono arrivate a più riprese.
Dalle campagne informative alla proposta dei punti di raccolta periferici aperti h24 videosorvegliati; abbiamo un faldone pieno di lettere, esposti, proposte senza risposta.
In questi anni abbiamo continuamente richiamato il primo cittadino all'ascolto, alla riflessione e al confronto su un certo numero di tematiche ambientali.
Nessuna apertura, nessuna convocazione. Evidentemente siamo stati troppo morbidi e poco incisivi. Ci siamo concentrati sul fare, chini a liberare la terra che viene continuamente violentata, senza che ci sia mai stato un riconoscimento istituzionale e, anzi, a tratti ostracizzati.
Adesso basta! Ci dovranno ascoltare, il muro di gomma dovrà ascoltare l'urlo di insofferenza nostro e di tutti quei cittadini che compiendo il loro dovere meritano una città migliore».
PULIAMO TERLIZZI
«I rifiuti raccolti e differenziati dai cittadini durante le operazioni di pulizia volontaria delle aree periferiche e rurali del territorio comunale, previa comunicazione a Sindaco, Polizia Locale e Sanb, saranno lasciati in bella vista nel centro urbano.
Meno interventi, più impatto, più sensibilizzazione e, se non dovesse bastare, interessamento delle autorità sovraordinate a quelle comunali. Questo è quanto molto sinteticamente accadrà nelle prossime settimane per risvegliare la coscienza civica dei cittadini e richiamare l'Amministrazione Comunale e la nuova Società in house che gestisce la raccolta dei rifiuti alle proprie funzioni e responsabilità.
Sono difatti passati circa sette anni e mezzo, quasi novanta mesi, da quando i primi cittadini volontari hanno cominciato a svuotare dapprima la Traiana e la Padula e poi l'intero territorio cittadino da centinaia di tonnellate di rifiuti. I nostri volontari attraverso il progetto "Che aria tira" sono altresì impegnati giornalmente nel monitoraggio, nella segnalazione e nel contrasto dei roghi tossici.
Puliamo Terlizzi ha compiuto duecentotrentatre interventi ufficiali di bonifica, nel totale molti di più. Un numero e una "qualità del servizio" senza eguali in Italia. Senza l'impegno settimanale di decine di cittadini speciali l'area periurbana di Terlizzi sarebbe una discarica diffusa.
E se, da una parte, questo immane ininterrotto lavoro di pulizia e info-sensibilizzazione ha rotto l'assuefazione di una parte consistente di cittadini verso il degrado, ha trasformato in giardini decine di aree storicamente sepolte dai rifiuti, ha evitato che per le strade di campagna dovessero intervenire gli spazzaneve per ripristinare la circolazione a causa delle migliaia di sacchi di spazzatura e ingombranti, dall'altra – incredibilmente - non è bastato a portare chi riveste ruoli politici e gestionali a fare il suo dovere per risolvere definitivamente o quanto meno tentare di porre un freno ad una emorragia che non è solo degrado ambientale e rischio per la salute, ma anche e soprattutto deriva civica, sociale, legata alla incapacità di un Comune di far rispettare le regole e salvaguardare i Beni Comuni: la terra, l'aria, l'acqua, il paesaggio, la vita delle persone, il futuro delle nuove generazioni.
Eppure da parte nostra la collaborazione non è mai mancata, le proposte tese a migliorare l'attuale sistema di porta a porta per prevenire a monte i fenomeni che a valle ne scaturiscono, sono arrivate a più riprese.
Dalle campagne informative alla proposta dei punti di raccolta periferici aperti h24 videosorvegliati; abbiamo un faldone pieno di lettere, esposti, proposte senza risposta.
In questi anni abbiamo continuamente richiamato il primo cittadino all'ascolto, alla riflessione e al confronto su un certo numero di tematiche ambientali.
Nessuna apertura, nessuna convocazione. Evidentemente siamo stati troppo morbidi e poco incisivi. Ci siamo concentrati sul fare, chini a liberare la terra che viene continuamente violentata, senza che ci sia mai stato un riconoscimento istituzionale e, anzi, a tratti ostracizzati.
Adesso basta! Ci dovranno ascoltare, il muro di gomma dovrà ascoltare l'urlo di insofferenza nostro e di tutti quei cittadini che compiendo il loro dovere meritano una città migliore».
PULIAMO TERLIZZI