Oggi si vota, ma si sa già come finirà
E’ stata la campagna elettorale con il meno fiato sospeso della storia. Al punto che si sa già per certo quello che succederà da domani
domenica 31 maggio 2015
8.49
Vincerà lo scoramento degli elettori che non andranno a votare. Avremo un nuovo governatore che si chiamerà Michele Emiliano. Il movimento Cinque Stelle osannerà Antonella Laricchia che si ritroverà non molto dietro il nuovo "sindaco" della Puglia. Adriana Poli Bortone e Francesco Schittulli continueranno a spartirsi avanzi di rancori lasciati da altri. E' stata la campagna elettorale con il meno fiato sospeso della storia. Al punto che si sa già per certo quello che succederà a partire da lunedì prossimo.
Così come già si sa che la variegata ciurma salita a bordo dell'Arca di Miché, in cerca di salvezza e poltrone, non perderà tempo a festeggiare e, piuttosto, sfodererà subito i coltelli per puntarli alla gola - eufemisticamente parlando - del nuovo governatore. I vendoliani e gli emiliani già se le stanno dando di santa ragione, figurarsi quello che accadrà nei prossimi cinque anni. Se cinque anni saranno.
Detto questo, resta da capire cosa significheranno queste elezioni regionali per Terlizzi. Sono passati due anni e mezzo da quando Ninni Gemmato è sindaco, un tempo che in politica è un'eternità: il panorama politico è stravolto, confronti tra risultati di ieri e di oggi sarà difficile, direi impossibile, fare. Le elezioni comunali, poi, rappresentano un mondo a sé spinto da forze gravitazionali differenti.
Eppure, quanto uscirà dalle urne il 31 maggio prossimo non potrà non essere un termometro importante per i fratelli Gemmato. Il candidato Marcello è uno dei due terlizzesi seriamente in corsa per un seggio in consiglio regionale (l'altra, quella di Francesco de Nicolo, per la Lista Emiliano, appare più che altro una candidatura di bandiera); la prima scommessa dovrà vincerla il suo partito (Fratelli d'Italia) superando lo sbarramento del 4%, condizione necessaria ma non sufficiente per entrare nel consesso consiliare. Dopodiché, se Gemmato - che in questi mesi ha naturalmente ricevuto un significativo sostegno da parte del fratello Ninni - dovesse farcela, la sua vittoria così come gli spinaci per Bracco di Ferro si trasformerebbe in una importante dose di entusiasmo e fiducia per tutta l'amministrazione comunale di centrodestra (oltre che una sponda istituzionale non da poco per le cose da fare). Diversamente, seppur con il senno del poi, il centrosinistra trasformerà l'esito elettorale in un referendum sull'operato di questa amministrazione comunale.
A proposito di centrosinistra: il Pd terlizzese per il momento cova ancora divisioni e punti di vista differenti, sicché il derby Lacarra-Giannini (i due candidati alle regionali sostenuti dalle varie correnti del Pd cittadino) potrebbe trasformarsi nell'ennesima conta interna, propedeutica per decidere chi sarà l'anti Gemmato.
In ogni caso, qualunque sarà il risultato che emergerà dalle urne, ciascuno dei politici tanto a destra quanto a sinistra riuscirà a trovare un motivo per cantare vittoria.
Cosimo de Gioia
Così come già si sa che la variegata ciurma salita a bordo dell'Arca di Miché, in cerca di salvezza e poltrone, non perderà tempo a festeggiare e, piuttosto, sfodererà subito i coltelli per puntarli alla gola - eufemisticamente parlando - del nuovo governatore. I vendoliani e gli emiliani già se le stanno dando di santa ragione, figurarsi quello che accadrà nei prossimi cinque anni. Se cinque anni saranno.
Detto questo, resta da capire cosa significheranno queste elezioni regionali per Terlizzi. Sono passati due anni e mezzo da quando Ninni Gemmato è sindaco, un tempo che in politica è un'eternità: il panorama politico è stravolto, confronti tra risultati di ieri e di oggi sarà difficile, direi impossibile, fare. Le elezioni comunali, poi, rappresentano un mondo a sé spinto da forze gravitazionali differenti.
Eppure, quanto uscirà dalle urne il 31 maggio prossimo non potrà non essere un termometro importante per i fratelli Gemmato. Il candidato Marcello è uno dei due terlizzesi seriamente in corsa per un seggio in consiglio regionale (l'altra, quella di Francesco de Nicolo, per la Lista Emiliano, appare più che altro una candidatura di bandiera); la prima scommessa dovrà vincerla il suo partito (Fratelli d'Italia) superando lo sbarramento del 4%, condizione necessaria ma non sufficiente per entrare nel consesso consiliare. Dopodiché, se Gemmato - che in questi mesi ha naturalmente ricevuto un significativo sostegno da parte del fratello Ninni - dovesse farcela, la sua vittoria così come gli spinaci per Bracco di Ferro si trasformerebbe in una importante dose di entusiasmo e fiducia per tutta l'amministrazione comunale di centrodestra (oltre che una sponda istituzionale non da poco per le cose da fare). Diversamente, seppur con il senno del poi, il centrosinistra trasformerà l'esito elettorale in un referendum sull'operato di questa amministrazione comunale.
A proposito di centrosinistra: il Pd terlizzese per il momento cova ancora divisioni e punti di vista differenti, sicché il derby Lacarra-Giannini (i due candidati alle regionali sostenuti dalle varie correnti del Pd cittadino) potrebbe trasformarsi nell'ennesima conta interna, propedeutica per decidere chi sarà l'anti Gemmato.
In ogni caso, qualunque sarà il risultato che emergerà dalle urne, ciascuno dei politici tanto a destra quanto a sinistra riuscirà a trovare un motivo per cantare vittoria.
Cosimo de Gioia