Omotransfobia, Giuseppe Volpe a favore del DDL Zan
Un messaggio social per sostenere la proposta di legge
mercoledì 21 aprile 2021
Il Consigliere comunale de La Corrente, Giuseppe Volpe, ha le idee chiare.
Il suo sostegno ad un disegno di legge in discussione in Parlamento, il DDL Zan, dal cognome di Alessandro Zan, relatore ed esponente della comunità LGBT italiana, è totale e lo ha manifestato più volte. Da qualche giorno attraverso i canali social tanti politici, attori ed attrici, cantanti, uomini e donne del mondo dello spettacolo stanno diffondendo una foto con il palmo della mano in vista con la scritta "DDL Zan". Così Volpe ha sentito la necessità di dimostrare attivamente la propria posizione nel merito.
«Come amministratore pubblico della città di Terlizzi - scrive - aderisco alla campagna nazionale #diamociunamano per chiedere l'immediata approvazione della Legge Zan. Oggi - spiega Volpe - chi aggredisce qualcuno per ragioni di razza, etnia e religione viene punito con un'aggravante prevista dalla legge Mancino del 1993. Il DDL Zan estende quest'aggravante ai reati legati a omofobia, sessismo e alle discriminazioni nei confronti di persone con disabilità, colmando una lacuna che esiste e resiste da trent'anni», è la sua considerazione finale appoggiata da tanti esponenti della sinistra nazionale, regionale e locale e anche da diversi esponenti del centrodestra liberale.
Il suo sostegno ad un disegno di legge in discussione in Parlamento, il DDL Zan, dal cognome di Alessandro Zan, relatore ed esponente della comunità LGBT italiana, è totale e lo ha manifestato più volte. Da qualche giorno attraverso i canali social tanti politici, attori ed attrici, cantanti, uomini e donne del mondo dello spettacolo stanno diffondendo una foto con il palmo della mano in vista con la scritta "DDL Zan". Così Volpe ha sentito la necessità di dimostrare attivamente la propria posizione nel merito.
«Come amministratore pubblico della città di Terlizzi - scrive - aderisco alla campagna nazionale #diamociunamano per chiedere l'immediata approvazione della Legge Zan. Oggi - spiega Volpe - chi aggredisce qualcuno per ragioni di razza, etnia e religione viene punito con un'aggravante prevista dalla legge Mancino del 1993. Il DDL Zan estende quest'aggravante ai reati legati a omofobia, sessismo e alle discriminazioni nei confronti di persone con disabilità, colmando una lacuna che esiste e resiste da trent'anni», è la sua considerazione finale appoggiata da tanti esponenti della sinistra nazionale, regionale e locale e anche da diversi esponenti del centrodestra liberale.