Operazione "Amici miei", ridotta la condanna a un 27enne di Terlizzi
4 anni, 1 mese e 20 giorni per Luca Di Battista accusato, con altre 7 persone, di aver gestito il mercato della droga a Gallipoli
sabato 22 febbraio 2020
11.02
Furono 6.000 le cessioni di sostanze stupefacenti riscontrate dai Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, dall'ottobre del 2016 al giugno del 2017, nell'ambito dell'inchiesta "Amici miei" che portò all'arresto, assieme ad altre 7 persone, di un 27enne nato a Terlizzi, Luca Di Battista.
Stando alle indagini, la modalità di vendita utilizzata era soprattutto quella del "Drug&drive": dosi e soldi venivano scambiati dai finestrini di due auto accostate in luoghi isolati. Le conversazioni intercettate non lasciano spazio a dubbi per gli inquirenti e per il giudice per le indagini preliminari: il termine "vagnona" (ragazza) stava per la cocaina allo stato grezzo, mentre "birre", "giocatori" e "amici" (che ha dato il nome all'operazione) le dosi dello stupefacente.
L'indagine (dal termine usato per indicare le dosi di droga pronte per le piazze di Gallipoli, Taviano, Matino e Alezio) si è conclusa poi nel processo abbreviato con 8 condanne per complessivi 50 anni reclusione. Il secondo verdetto non si è discostato di molto dal primo emesso dal giudice Sergio Tosi che, considerando l'associazione dedita allo spaccio di lieve entità (comma 6 dell'art. 74), aveva inflitto pene più contenute rispetto a quelle richieste dalla pubblica accusa.
La Corte d'Appello di Lecce ha così rideterminato e ridotto la pene a carico di Luca Di Battista, 27enne nato a Terlizzi e residente a Mancaversa: da 5 anni e 4 mesi a 4 anni, 1 mese e 20 giorni, in continuazione ad una precedente condanna.
Stando alle indagini, la modalità di vendita utilizzata era soprattutto quella del "Drug&drive": dosi e soldi venivano scambiati dai finestrini di due auto accostate in luoghi isolati. Le conversazioni intercettate non lasciano spazio a dubbi per gli inquirenti e per il giudice per le indagini preliminari: il termine "vagnona" (ragazza) stava per la cocaina allo stato grezzo, mentre "birre", "giocatori" e "amici" (che ha dato il nome all'operazione) le dosi dello stupefacente.
L'indagine (dal termine usato per indicare le dosi di droga pronte per le piazze di Gallipoli, Taviano, Matino e Alezio) si è conclusa poi nel processo abbreviato con 8 condanne per complessivi 50 anni reclusione. Il secondo verdetto non si è discostato di molto dal primo emesso dal giudice Sergio Tosi che, considerando l'associazione dedita allo spaccio di lieve entità (comma 6 dell'art. 74), aveva inflitto pene più contenute rispetto a quelle richieste dalla pubblica accusa.
La Corte d'Appello di Lecce ha così rideterminato e ridotto la pene a carico di Luca Di Battista, 27enne nato a Terlizzi e residente a Mancaversa: da 5 anni e 4 mesi a 4 anni, 1 mese e 20 giorni, in continuazione ad una precedente condanna.