Ospedale, "salvare l'esistente". Approvato l'ordine del giorno.
Resta la brutta figura della classe politica
martedì 15 dicembre 2015
7.34
Salvaguardare tutti i reparti esistenti e garantire che si accelerino i tempi la realizzazione del futuro presidio del Nord Barese (quello che la stessa Regione prevede di realizzare in prossimità della statale 16 bis tra Molfetta e Bisceglie). Questo, in estrema sintesi, dice l'ordine del giorno approvato da maggioranza e opposizione ieri sera in consiglio comunale al termine della seduta monotematica dedicata all'ospedale "Sarcone". Consiglio convocato dopo le voci della settimana scorsa circa una possibile chiusura o ridimensionamento dello stesso ospedale.
Dopo i flash mob davanti all'ospedale e dopo le riunioni con gli operatori della sanità — gioco delle parti di una classe politica che si è dimostrata poco lungimirante e col fiato corto — centrodestra e centrosinistra hanno deciso di trovare un punto di convergenza e fare fronte comune contro le intenzioni di Regione e Asl.
Durante la discussione, il sindaco Ninni Gemmato, il capogruppo Michelangelo de Chirico e un po' tutti i consiglieri comunali, hanno ripercorso la storia delle politiche della sanità degli ultimi anni ricalcando più o meno la stessa traccia: Terlizzi può oggettivamente contare su eccellenze professionali di primo livello, Terlizzi è stata già penalizzata, Terlizzi non va chiusa. Parole scontate che arrivano però dopo 3 anni di assoluto silenzio politico su questo argomento. Insomma, l'amministrazione comunale e lo stesso centrosinistra che governa la Regione hanno deciso di chiudere il recinto dopo che i proverbiali buoi sono già scappati.
In ogni caso, l'ordine del giorno è molto articolato, spiega il presidente del Consiglio Comunale Michele Grassi. Nel documento è stata espressa "la volontà ferma di mantenere i livelli di assistenza sviluppati dall'Ospedale Sarcone di Terlizzi e propone alla Regione Puglia la necessità di accelerare il finanziamento e poi la costruzione del nuovo grande ospedale del nord barese". Il documento, spiega ancora Grassi, verrà trasmesso oggi stesso al presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, al Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, ai Direttori dell'Assessorato alla Salute della medesima regione nonché dell'ASL di Bari".
Nessuno in aula ha fatto mea culpa. Perché in realtà un'assunzione di responsabilità davanti ai cittadini andava fatta: è infatti già 2012 che la Regione ha deciso il riassetto della sanità con dei maxi presidi ospedalieri compreso quello del Nord Barese, soltanto adesso sindaco e consiglio comunale si sono accorti che la procedura per il nuovo ospedale è ancora a zero? Che cosa hanno fatto sul piano istituzionale o politico in questi ultimi tre anni, al fine di sollecitare le autorità regionali a stanziare le risorse necessarie? Mentre il sindaco di Monopoli batteva i pugni sul tavolo ottendo che il progetto dell'ospedale di Monopoli-Fasano venisse finanziato e già oggi progettato in via preliminare, nel frattempo che facevano i sindaci di Molfetta e Bitonto e Giovinazzo e anche il sindaco di Terlizzi?
Dopo i flash mob davanti all'ospedale e dopo le riunioni con gli operatori della sanità — gioco delle parti di una classe politica che si è dimostrata poco lungimirante e col fiato corto — centrodestra e centrosinistra hanno deciso di trovare un punto di convergenza e fare fronte comune contro le intenzioni di Regione e Asl.
Durante la discussione, il sindaco Ninni Gemmato, il capogruppo Michelangelo de Chirico e un po' tutti i consiglieri comunali, hanno ripercorso la storia delle politiche della sanità degli ultimi anni ricalcando più o meno la stessa traccia: Terlizzi può oggettivamente contare su eccellenze professionali di primo livello, Terlizzi è stata già penalizzata, Terlizzi non va chiusa. Parole scontate che arrivano però dopo 3 anni di assoluto silenzio politico su questo argomento. Insomma, l'amministrazione comunale e lo stesso centrosinistra che governa la Regione hanno deciso di chiudere il recinto dopo che i proverbiali buoi sono già scappati.
In ogni caso, l'ordine del giorno è molto articolato, spiega il presidente del Consiglio Comunale Michele Grassi. Nel documento è stata espressa "la volontà ferma di mantenere i livelli di assistenza sviluppati dall'Ospedale Sarcone di Terlizzi e propone alla Regione Puglia la necessità di accelerare il finanziamento e poi la costruzione del nuovo grande ospedale del nord barese". Il documento, spiega ancora Grassi, verrà trasmesso oggi stesso al presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, al Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, ai Direttori dell'Assessorato alla Salute della medesima regione nonché dell'ASL di Bari".
Nessuno in aula ha fatto mea culpa. Perché in realtà un'assunzione di responsabilità davanti ai cittadini andava fatta: è infatti già 2012 che la Regione ha deciso il riassetto della sanità con dei maxi presidi ospedalieri compreso quello del Nord Barese, soltanto adesso sindaco e consiglio comunale si sono accorti che la procedura per il nuovo ospedale è ancora a zero? Che cosa hanno fatto sul piano istituzionale o politico in questi ultimi tre anni, al fine di sollecitare le autorità regionali a stanziare le risorse necessarie? Mentre il sindaco di Monopoli batteva i pugni sul tavolo ottendo che il progetto dell'ospedale di Monopoli-Fasano venisse finanziato e già oggi progettato in via preliminare, nel frattempo che facevano i sindaci di Molfetta e Bitonto e Giovinazzo e anche il sindaco di Terlizzi?