OTB favorevole all'impianto di biogas a Terlizzi. Lettera aperta alle istituzioni
Anche l'altra campana fa sentire forte la sua voce ed invita politica ed amministratori ad una riflessione attenta
sabato 15 gennaio 2022
Pubblichiamo di seguito una nota dell'OP Oliveti Terra di Bari che rappresenta una parte degli olivicoltori terlizzesi e di tutto il nord barese. Si tratta di un gruppo fortemente favorevole alla realizzazione da parte di Sorgenia dell'impianto di biogas nell'agro di Terlizzi. Un punto di vista opposto a quello espresso dalla sinistra locale (PD, La Corrente, Città Civile), da Legambiente e da altre associazioni ambientaliste.
«La Regione Puglia ha convocato, per il prossimo 25 gennaio, la Conferenza di Servizi per valutare il rilascio della Autorizzazione Unica per la realizzazione dell'impianto di digestione anaerobica proposto da Sorgenia Bio Power Srl e localizzato a Terlizzi.
Si tratta di un'opera fortemente attesa, e per questo partecipata, anche dagli olivicoltori della zona. L'impianto, infatti, servirà a risolvere l'annosa questione della gestione e dello smaltimento della sansa vergine ottenuta dalla lavorazione delle olive da parte dei frantoi.
Si tratta, come sottolineato da più parti, di problemi che riguardano sia l'aspetto economico-finanziario (costi di trasporto e di smaltimento, attualmente a carico delle aziende agricole) sia quelli di tipo agronomico e ambientale (lo sversamento della sansa nei terreni a fine lavorazione), che verrebbero superati attraverso un processo di lavorazione di digestione anaerobica a impatto zero svolto dall'impianto che produrrebbe tre vantaggi:
- biometano per autotrazione (carburante pulito per mezzi pesanti);
- CO2 liquida riutilizzabile nell'industria della refrigerazione;
- digestato da usare come fertilizzante naturale.
Si stima che l'impianto riuscirebbe a produrre oltre 70mila tonnellate di digestato, utile per concimare circa 800mila ulivi su una superficie di 2.000 ettari di terreno agricolo, evitando complessivamente l'emissione in atmosfera di 14.100 tonnellate di CO2 ogni anno.
Numeri alla mano, sarà un modello di economia circolare perfettamente coerente nel processo di transizione ecologica al quale le imprese, le istituzioni e i cittadini del nostro Paese sono chiamati a portare il proprio contributo attraverso azione concrete.
Lo stesso Presidente della Regione Michele Emiliano lo scorso novembre ha evidenziato la difficoltà di realizzare impianti rinnovabili in Puglia, dove si contano più di 400 richieste di autorizzazione bloccate. Uno dei criteri per valutare le domande, e quindi sbloccare l'impasse autorizzativo, è il vantaggio concreto che il territorio trae dall'installazione di queste opere.
Per questo, oltre a ribadire la necessità per il comparto olivicolo pugliese di dotarsi di tale tipologia di impianti, riteniamo opportuno che venga rispettata la proposta di ubicazione dell'impianto in agro di Terlizzi, in virtù della centralità e vicinanza all'areale produttivo, peraltro sostenuta dal ridotto impatto dell'infrastruttura che sarà realizzata con tecnologie all'avanguardia e con un'attenzione architettonica che la inserisce adeguatamente nel contesto, come d'altronde previsto dalla normativa in quanto tali opere sono a servizio e connesse all'attività agricola.
Auspichiamo pertanto che le autorità competenti possano concedere, senza ulteriori ritardi, l'autorizzazione alla realizzazione di questo progetto atteso da anni dagli olivicoltori della zona».
«La Regione Puglia ha convocato, per il prossimo 25 gennaio, la Conferenza di Servizi per valutare il rilascio della Autorizzazione Unica per la realizzazione dell'impianto di digestione anaerobica proposto da Sorgenia Bio Power Srl e localizzato a Terlizzi.
Si tratta di un'opera fortemente attesa, e per questo partecipata, anche dagli olivicoltori della zona. L'impianto, infatti, servirà a risolvere l'annosa questione della gestione e dello smaltimento della sansa vergine ottenuta dalla lavorazione delle olive da parte dei frantoi.
Si tratta, come sottolineato da più parti, di problemi che riguardano sia l'aspetto economico-finanziario (costi di trasporto e di smaltimento, attualmente a carico delle aziende agricole) sia quelli di tipo agronomico e ambientale (lo sversamento della sansa nei terreni a fine lavorazione), che verrebbero superati attraverso un processo di lavorazione di digestione anaerobica a impatto zero svolto dall'impianto che produrrebbe tre vantaggi:
- biometano per autotrazione (carburante pulito per mezzi pesanti);
- CO2 liquida riutilizzabile nell'industria della refrigerazione;
- digestato da usare come fertilizzante naturale.
Si stima che l'impianto riuscirebbe a produrre oltre 70mila tonnellate di digestato, utile per concimare circa 800mila ulivi su una superficie di 2.000 ettari di terreno agricolo, evitando complessivamente l'emissione in atmosfera di 14.100 tonnellate di CO2 ogni anno.
Numeri alla mano, sarà un modello di economia circolare perfettamente coerente nel processo di transizione ecologica al quale le imprese, le istituzioni e i cittadini del nostro Paese sono chiamati a portare il proprio contributo attraverso azione concrete.
Lo stesso Presidente della Regione Michele Emiliano lo scorso novembre ha evidenziato la difficoltà di realizzare impianti rinnovabili in Puglia, dove si contano più di 400 richieste di autorizzazione bloccate. Uno dei criteri per valutare le domande, e quindi sbloccare l'impasse autorizzativo, è il vantaggio concreto che il territorio trae dall'installazione di queste opere.
Per questo, oltre a ribadire la necessità per il comparto olivicolo pugliese di dotarsi di tale tipologia di impianti, riteniamo opportuno che venga rispettata la proposta di ubicazione dell'impianto in agro di Terlizzi, in virtù della centralità e vicinanza all'areale produttivo, peraltro sostenuta dal ridotto impatto dell'infrastruttura che sarà realizzata con tecnologie all'avanguardia e con un'attenzione architettonica che la inserisce adeguatamente nel contesto, come d'altronde previsto dalla normativa in quanto tali opere sono a servizio e connesse all'attività agricola.
Auspichiamo pertanto che le autorità competenti possano concedere, senza ulteriori ritardi, l'autorizzazione alla realizzazione di questo progetto atteso da anni dagli olivicoltori della zona».