Parrucchieri ed estetisti ai tempi del Covid-19: la testimonianza di Luca Leovino e Sara Mininni

Soddisfazione è stata espressa per questi primi giorni di lavoro. E le clienti stanno vincendo la paura

giovedì 21 maggio 2020
A cura di Vincenza Urbano
Una ripartenza più che positiva per il parrucchiere Luca Leovino, il trentaduenne titolare del salone di acconciatura ed estetica "Ma Jeunesse", sito in via Farini n. 60/62. Da lunedì scorso 18 maggio, giorno della ripresa dell'attività lavorativa, fino alla fine del mese l'agenda, infatti, è tutta piena. «Dopo quasi tre mesi di fermo, ho provato una grande emozione nel tirare su nuovamente la saracinesca, come se si trattasse di una seconda inaugurazione», dichiara l'hairstylist a TerlizziViva.

Non è stato semplice, però, adattarsi ai nuovi protocolli normativi emessi soltanto qualche giorno prima della riapertura: in breve tempo Luca ha dovuto riorganizzare il suo lavoro e investire una cospicua cifra nei dispositivi di sicurezza, per garantire al personale e alle clienti le massime cautele.

Prima di varcare l'ingresso del salone, lo staff misura la temperatura di ciascuna cliente attraverso il termo scanner; poi, a chi ne è sfornita, fornisce mascherina chirurgica e guanti, oltre che il gel igienizzante per le mani. A ogni turno, rigorosamente su prenotazione, possono accedere massimo tre persone che vengono fatte accomodare l'una a distanza dall'altra di almeno un metro. Ciascuna, per di più, viene dotata, oltre che delle mantelline in plastica e in cotone, di ben due asciugamani, di cui uno usa e getta.

Luca e le sue due dipendenti indossano mascherine chirurgiche e visiere protettive; all'utilizzo dei guanti alternano l'impiego continuo di igienizzante a base alcoolica delle mani. Ogni volta che una cliente lascia la sua postazione per passare a quella successiva, le poltrone e il relativo arredo vengono puliti accuratamente. Il disinfettante per attrezzi e superfici insieme allo sterilizzatore contribuiscono a rendere l'ambiente costantemente sanificato.

Anche Sara Mininni, estetista che opera da sola in una sala appositamente adibita affiancando Luca nel lavoro, si è dovuta adeguare alle misure di contrasto al Covid19. Per lei è prevista una vestizione ancora più complessa: camice monouso, ciabatte lavabili, copriciabatte usa e getta, mascherina FFP2, visiera protettiva e guanti.

«All'inizio mi è risultato complicato lavorare così bardata, perché mi fa molto caldo e talvolta respiro con difficoltà», afferma Sara, «Tuttavia, è giusto prendere tutte le dovute precauzioni. Sono felice di essere tornata a lavorare».

Numerose sono le richieste delle donne per la cura di se stesse post lockdown; alcune sono legittimamente un po' timorose e chiedono sia a Luca sia a Sara tutte le informazioni necessarie per trascorrere momenti di relax riducendo notevolmente tutti i possibili rischi da contagio.

Una ripartenza lenta, a cui in tante devono ancora adeguarsi. Ma si può fare e questo è già un ottimo inizio.