Pierluca Prudente, il giovane terlizzese che ha scelto di rimanere in Lombardia per prevenire il contagio

Le sue parole: «Ho deciso di combattere qui la mia battaglia. L’ho fatto per la mia città e per la mia Puglia»

sabato 21 marzo 2020 06.00
A cura di Vincenza Urbano
Responsabile e coscienzioso, Pierluca Prudente è un giovane terlizzese di ventisette anni che in piena emergenza Coronavirus ha scelto fermamente di non tornare a Terlizzi, nonostante viva in un clima teso e di terrore a Cunettone, una piccola frazione della città di Salò sul lago di Garda.

Laureatosi in management a Trento, con alle spalle gli studi condotti anche in Germania, è da tre mesi alla sua prima esperienza lavorativa in Lombardia. Insieme alle sue frazioni, Salò conta circa diecimila abitanti e risulta tra le zone più colpite nel bresciano, tant'è che si registrano più di venti casi. Nella provincia di Brescia, inoltre, ci sono più di quattromila persone positive al Covid-19.

«Qui siamo molto spaventati. Abbiamo limitato al massimo le interazioni sociali. Si esce di casa solo per lavorare e per fare la spesa. Le azioni adottate, nonostante l'elevato numero di contagi, sono pressoché simili al resto d'Italia».

Misure molto restrittive sono state attuate all'interno dei supermercati, ove sono state disposte delle guardie a controllare le distanze tra i clienti, le quali richiamano con un megafono chi non rispetta le regole. Inoltre, pattuglie dei carabinieri e della polizia locale perlustrano spesso le vie. Per preservare la sua sicurezza, tuttavia, Pierluca fa scorte di cibo così da entrare il meno possibile nei supermarket e nei fruttivendoli. La solidarietà, inoltre, non manca. La sua boss, infatti, si è resa disponibile nel fargli pervenire la spesa per prevenire le possibilità di contagio.

Immerso nella natura tra vegetazione fitta e specchi d'acqua, Pierluca vive in una zona che si presta alle lunghe passeggiate e alle escursioni all'aria aperta. Nei periodi ordinari, Cunettone pullula di giovani, soprattutto nel weekend, per la presenza di numerosi locali molto trendy: pub, osterie, pizzerie e snack bar. «In questi giorni, invece, è come se avesse smesso di respirare: è desolante, tutto chiuso!».

Pierluca abita in una villetta aziendale vicina a un incrocio molto trafficato della Statale Gardesana. Di solito, di domenica la strada è percorsa da molti ciclisti e diverse auto che si spostano per le gite fuori porta. «Lo scorso fine settimana non ha circolato quasi nessuno. Sento prevalentemente le sirene delle ambulanze».

La solitudine è, al momento, la sua compagna più intima e presente. In casa vive solo e la privazione delle quotidianità più semplici comincia a pesare profondamente: «Mi mancano gli sguardi delle persone, le lunghe camminate vicino al lago, gli aperitivi con i colleghi più giovani, la spensieratezza di un weekend libero, le brevi chiacchierate con i commessi del supermercato (di alcuni di loro purtroppo non ho più notizie), le colazioni al Bar leggendo sia il "Giornale di Brescia" in versione cartacea sia la "Gazzetta di Bari" in formato digitale».

Il picco della malinconia è stato raggiunto nel giorno del suo compleanno, ormai indelebile nei ricordi, perché è combaciato con i primi contagi nella provincia di Brescia. «L'ho festeggiato preoccupato e isolato ma non ho rinunciato a condividere, a distanza, un po' di leggerezza con la mia famiglia, attraverso una videochiamata, una pizza e una birra».

Fortunatamente, internet viene in soccorso per sentirsi connessi gli uni con gli altri. Genitori, fratelli, nipotini e amici tengono alto il morale mediante l'uso della tecnologia. Anche la lettura di saggi aiuta ad affrontare questo periodo particolarmente difficile, tentando di ampliare gli orizzonti con la trattazione di specifiche tematiche come la resilienza negli individui, l'economia del bene comune, la filosofia digitale e le superintelligenze nel mondo odierno.

Pierluca prosegue tenace il suo percorso al Nord per non mettere a repentaglio la salute dei suoi affetti. «Ho deciso di combattere qui la mia battaglia. L'idea di scendere al Sud mi avrebbe consolato, ma al tempo stesso mi incuteva tanta paura. Così sono rimasto qui per proteggere familiari e conoscenti. L'ho fatto per la mia città e per la mia Puglia».

Il monito del nostro concittadino è un appello al buon senso ai tanti giovani meridionali che come lui stanno affrontando da soli la pandemia. «Mi rivolgo a chi si trova al Nord o nelle aree più colpite: perseverate nella lotta contro il virus nel luogo in cui siete adesso, perché solo così potremo vincerlo tutti insieme anche a mille e più chilometri di distanza. È fondamentale seguire pedissequamente le indicazioni della comunità scientifica».

Pierluca è testimone diretto dello «sforzo incredibile e superlativo di umanità» sostenuto dagli operatori sanitari e da tutto il personale coinvolto nell'attuale emergenza sanitaria. La sua azienda è, infatti, ubicata vicino alla sede centrale della Protezione Civile del Garda.

Infine, lancia un messaggio di speranza e di coraggio a tutti i terlizzesi, affinché non ci si abbatta dinanzi alla tragicità degli eventi. «Ho perso il conto di quante ambulanze partono dalla Protezione Civile e nonostante le sirene mi spaventino tanto, mi rincuorano l'umanità e l'altruismo messi in campo. Diverse sono, poi, le campagne solidali promosse dagli artisti e dagli imprenditori del nostro Paese. Quindi, come ben possiamo notare, non siamo soli a combattere quest'emergenza!».