Polo Liceale, «la scuola è perfettamente agibile, sempre autorizzate le assemblee degli studenti»

Dopo le proteste da parte degli studenti, TerlizziViva incontra la dirigente Anna Maria Allegretta

mercoledì 1 aprile 2015 8.31
A cura di Cosimo de Gioia

«La nostra scuola è perfettamente agibile, non ci sono problemi né logistici, né strutturali. Abbiamo tutta la documentazione dei vigili del fuoco che attesta le condizioni di agibilità di questo istituto.» E' evidentemente seccata, Anna Maria Allegretta, dirigente scolastico del Polo Liceale "Valente" di zona Chicoli. Dopo le forti proteste degli studenti che da giorni lamentano disagi e che ieri mattina hanno protestato in massa all'esterno dell'istituto, TerlizziViva.it l'ha contattata per chiedere la posizione ufficiale della scuola. E su richiesta della stessa dirigente Allegretta abbiamo preso parte alla riunione del consiglio d'istituto che si è svolta al pomeriggio.

Ci saremmo aspettati chiarimenti sul merito delle proteste avanzate dagli studenti. Eravamo persino certi di ricevere collaborazione per spiegare il punto di vista della scuola, per comprendere meglio se sia vero o no - come sostengono gli studenti - che in quell'istituto (inaugurato da poco) manca il sapone e la carta igienica; se sia vero o no che ad oggi mancano ancora i pali e le reti nel campo di pallavolo; se sia vero o no - sempre come sostengono gli studenti - che una classe con una alunna disabile si trovi costretta nella zona laboratori al piano terra (quindi distante dalle altre classi del primo piano) perché mancherebbe un montascale per disabili; se sia vero o no che nella struttura non sussistono ancora le condizioni per ospitare un'assemblea d'istituto.

Nulla di tutto questo. La dirigente scolastica, forse infastidita dal troppo rumore della stampa, ha chiesto ai rappresentanti d'istituto di smentire quanto riportato nei nostri articoli; e se l'è pure presa con coloro che si sono rivolti al sindaco per chiedere la "liberatoria" all'utilizzo del palazzetto dello sport comunale per le assemblee di istituto («certi problemi vanno discussi in consiglio d'istituto e non in altri palcoscenici»).

Poi, nel resto del tempo che siamo riusciti a sopportare, ci è stato detto da alcuni docenti che non siamo bravi a fare i giornalisti; che non rispettiamo l'etica professionale; che abbiamo strumentalizzato i rappresentanti di istituto in quanto minorenni; e che per questo abbiamo violato la legge; che non conosciamo le regole della lingua italiana; che i nostri articoli fanno parte di un "disegno più grande". Bah. Uno dei docenti - davvero simpatico, c'è da dire - ha finanche chiesto e ottenuto che fosse messo a verbale esplicitamente la parola "sputtanamento". Che poi sarebbe la nostra colpa. E tutto questo solo perché abbiamo registrato e riportato la protesta degli studenti. Figurarsi cosa sarebbe successo se, così per fantasia, ci fossimo inventati una love story tra docenti consumata all'interno della scuola stessa.

Va da sé che abbiamo dovuto abbandonare anzitempo la riunione. Non ci sono mai piaciuti i maestrini. Siamo andati via, però, non senza promettere alla dirigente Anna Maria Allegretta che avremmo riportato fedelmente la sua smentita ufficiale (in fondo eravamo lì solo per questo). Eccola: «La nostra scuola è perfettamente agibile, non ci sono problemi né logistici, né strutturali. Il nostro esperto di sicurezza può spiegare ogni cosa. Se poi per problemi logistici si intende la mancanza di segnaletica stradale che indichi dov'è la scuola, allora questo è un problema che riguarda altre competenze.»

E' vero che ha ripetutamente negato agli studenti le assemblee di istituto? «Ogni volta che me ne hanno fatto richiesta le ho sempre autorizzate.»

Stamattina i ragazzi rientreranno in classe regolarmente: «Lo sciopero è servito, abbiamo ottenuto ciò che speravamo - spiegava ieri sera un rappresentante degli studenti - cioè che la preside si accorgesse di noi. Sono in arrivo in i pali e le reti da pallavolo, abbiamo ottenuto l'assemblea dopo Pasqua e finalmente la preside sarà più disponibile con noi e ci riceverà quando lo chiederemo.»

Cosimo de Gioia