Potatura alberi: Mariangela Galliani interroga l'amministrazione comunale
Per la consigliera indipendente «È ben fatta se non si vede»
venerdì 25 marzo 2022
«Una potatura è ben fatta se non si vede». Parola di Mariangela Galliani, consigliera comunale indipendente, che ha presentato una interrogazione con risposta in aula sulle recenti operazioni effettuate sul verde comunale.
In particolare, dopo diverse lamentele dei cittadini, Galliani ha chiesto alla Giunta comunale «le motivazioni e le modalità dei lavori effettuati; se quanto eseguito sia in contrasto con quanto previsto negli atti contrattuali che regolano i rapporti con l'appaltatore del servizio di manutenzione del verde degli spazi pubblici; secondo quale studio agronomico o nel rispetto di quale regolamento o buona norma si sia optato per tale intervento; se non si ritenga di operare, per quanto di competenza, anche con iniziative normative, al fine di evitare che si torni ad intervenire in maniera tanto incisiva sul patrimonio arboreo comunale; se non si ritenga che intervenire in tal modo abbia significato amputare una riserva d'ossigeno, senza assicurare la conservazione degli aspetti e dei caratteri peculiari delle alberature».
Interrogativi che somigliano ad affermazioni e che puntano i riflettori su una condotta amministrativa che nei giorni scorsi l'ex esponente di maggioranza ha più volte definito approssimativa, ricordando a più riprese come, secondo la normativa vigente «la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale».
Nell'interrogazione, inoltre, Galliani ha anche sottolineato come dal suo punto di vista (e per la verità da quello di diversi cittadini) «Gli interventi di manutenzione eseguiti sul territorio comunale hanno determinato una invasiva modifica del contesto urbano, peggiorandone l'aspetto paesaggistico e acustico, la qualità dell'area, e lo stato dei luoghi. Il verde pubblico è patrimonio della città e richiede sensibilità e lungimiranza».
Restano le perplessità di tanti, che non sono certamente tecnici, ma che non hanno digerito questo taglio netto operato su piante che rappresentano un patrimonio per l'intera comunità. La palla passa ora nel campo dell'esecutivo cittadino.
In particolare, dopo diverse lamentele dei cittadini, Galliani ha chiesto alla Giunta comunale «le motivazioni e le modalità dei lavori effettuati; se quanto eseguito sia in contrasto con quanto previsto negli atti contrattuali che regolano i rapporti con l'appaltatore del servizio di manutenzione del verde degli spazi pubblici; secondo quale studio agronomico o nel rispetto di quale regolamento o buona norma si sia optato per tale intervento; se non si ritenga di operare, per quanto di competenza, anche con iniziative normative, al fine di evitare che si torni ad intervenire in maniera tanto incisiva sul patrimonio arboreo comunale; se non si ritenga che intervenire in tal modo abbia significato amputare una riserva d'ossigeno, senza assicurare la conservazione degli aspetti e dei caratteri peculiari delle alberature».
Interrogativi che somigliano ad affermazioni e che puntano i riflettori su una condotta amministrativa che nei giorni scorsi l'ex esponente di maggioranza ha più volte definito approssimativa, ricordando a più riprese come, secondo la normativa vigente «la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale».
Nell'interrogazione, inoltre, Galliani ha anche sottolineato come dal suo punto di vista (e per la verità da quello di diversi cittadini) «Gli interventi di manutenzione eseguiti sul territorio comunale hanno determinato una invasiva modifica del contesto urbano, peggiorandone l'aspetto paesaggistico e acustico, la qualità dell'area, e lo stato dei luoghi. Il verde pubblico è patrimonio della città e richiede sensibilità e lungimiranza».
Restano le perplessità di tanti, che non sono certamente tecnici, ma che non hanno digerito questo taglio netto operato su piante che rappresentano un patrimonio per l'intera comunità. La palla passa ora nel campo dell'esecutivo cittadino.