Produzione ridotta e paura per furti olive in campagna, prefetto incontra Coldiretti
La riduzione della produzione fa innalzare la soglia di attenzione
mercoledì 10 ottobre 2018
7.13
A meno di 2 settimane dalla prima convocazione, Coldiretti Bari – BAT ha incontrato nuovamente il Prefetto della BAT Sensi per arginare il fenomeno della criminalità nelle campagne, incontro questa volta allargato alle forze di Polizia.
Con il crollo del 58% nel 2018 della produzione di olive e olio che scenderà, secondo le previsioni già ampiamente anticipate nei mesi scorsi, al minimo storico di 87mila tonnellate, a causa dell'ondata di maltempo e delle gelate di febbraio e marzo, è alto il rischio che si moltiplichino frodi e speculazioni, con olio di bassa qualità venduto come extravergine o olio straniero spacciato per italiano.
"Deleteria la secretazione dei dati relativi alle importazioni dei prodotti agricoli importati, di cui non si può conoscere la destinazione finale – dichiara il presidente di Coldiretti Andria, Savino Muraglia - un evidente ostacolo ad una efficace opera di contrasto ed eradicazione del fenomeno dell'agropirateria, neologismo coniato proprio da Coldiretti per descrivere una pratica criminale che si sviluppa attraverso le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e che diventano "made in Italy" fregiandosi in modo fraudolento dell'immagine che accompagna nel mondo le produzioni locali".
Secondo il Rapporto dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, per le agromafie la palma nera va alla provincia di Bari, rientrata a pieno titolo nella top ten della graduatoria che fotografa l'intensità del fenomeno delle agromafie nelle province italiane. Si piazza al decimo posto, seguita a ruota dalla provincia di Barletta-Andria-Trani al 18esimo posto, mentre i ruoli si invertono – rileva Coldiretti Bari-BAT - se ad essere fotografato è l'indice di permeabilità delle agromafie che raggiunge 44,75 nella BAT, e 30,75 a Bari. "Le fattispecie criminose più significative sono costituite dalla sofisticazione, soprattutto dell'ortofrutta e dell'olio, ma si assiste anche ad una escalation di furti nelle campagne – conclude Muraglia - di mezzi agricoli, prodotti, fili di rame e tutto quanto inibisce il sano svolgimento dell'attività agricola nelle aree rurali". E' emerso, tra l'altro come il fenomeno, nel corso dei cinque anni considerati, abbia accresciuto la propria intensità a Bari dell'1,39% e a Barletta-Andria- Trani dell'1,27%.
La preoccupazione è che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese – denuncia Coldiretti Bari-BAT – faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un 'vero' extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro – conclude Coldiretti Bari - BAT - che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza.
Con il crollo del 58% nel 2018 della produzione di olive e olio che scenderà, secondo le previsioni già ampiamente anticipate nei mesi scorsi, al minimo storico di 87mila tonnellate, a causa dell'ondata di maltempo e delle gelate di febbraio e marzo, è alto il rischio che si moltiplichino frodi e speculazioni, con olio di bassa qualità venduto come extravergine o olio straniero spacciato per italiano.
"Deleteria la secretazione dei dati relativi alle importazioni dei prodotti agricoli importati, di cui non si può conoscere la destinazione finale – dichiara il presidente di Coldiretti Andria, Savino Muraglia - un evidente ostacolo ad una efficace opera di contrasto ed eradicazione del fenomeno dell'agropirateria, neologismo coniato proprio da Coldiretti per descrivere una pratica criminale che si sviluppa attraverso le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e che diventano "made in Italy" fregiandosi in modo fraudolento dell'immagine che accompagna nel mondo le produzioni locali".
Secondo il Rapporto dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, per le agromafie la palma nera va alla provincia di Bari, rientrata a pieno titolo nella top ten della graduatoria che fotografa l'intensità del fenomeno delle agromafie nelle province italiane. Si piazza al decimo posto, seguita a ruota dalla provincia di Barletta-Andria-Trani al 18esimo posto, mentre i ruoli si invertono – rileva Coldiretti Bari-BAT - se ad essere fotografato è l'indice di permeabilità delle agromafie che raggiunge 44,75 nella BAT, e 30,75 a Bari. "Le fattispecie criminose più significative sono costituite dalla sofisticazione, soprattutto dell'ortofrutta e dell'olio, ma si assiste anche ad una escalation di furti nelle campagne – conclude Muraglia - di mezzi agricoli, prodotti, fili di rame e tutto quanto inibisce il sano svolgimento dell'attività agricola nelle aree rurali". E' emerso, tra l'altro come il fenomeno, nel corso dei cinque anni considerati, abbia accresciuto la propria intensità a Bari dell'1,39% e a Barletta-Andria- Trani dell'1,27%.
La preoccupazione è che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese – denuncia Coldiretti Bari-BAT – faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un 'vero' extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro – conclude Coldiretti Bari - BAT - che non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza.