Proseguono le indagini sul decesso di Claudia De Chirico
Lo ha stabilito il gip del Tribunale di Trani per cui «residua un’enorme perplessità sulla dinamica suicidiaria del fatto»
lunedì 2 novembre 2020
18.30
Le indagini sul decesso di Claudia De Chirico - la 22enne terlizzese trovata morta il 22 dicembre 2016 in un sottopassaggio di Terlizzi e per cui è indagato per istigazione al suicidio il fidanzato molfettese Davide Falcetta, di 31 anni, che ha sempre respinto l'accusa - dovranno proseguire nei prossimi 4 mesi.
L'ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta che ha invitato la Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari (che ha avocato l'inchiesta del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Simona Merra, dopo la sua seconda richiesta d'archiviazione) a «una nuova consulenza tecnica che ricostruisca compiutamente la dinamica dei fatti».
Una consulenza tecnica «che valuti se nelle condizioni di tempo, di luogo e con il cavo usb adoperato per lo strozzamento della o dalla vittima e nelle condizioni psico-fisiche in cui ella si trovava fosse possibile pervenire alla "impiccagione completa" senza l'ausilio di uno o più soggetti esterni». Inoltre dovranno essere interrogate una serie di persone. Approfondimenti dovranno riguardare anche le immagini che furono acquisite da una telecamera di Terlizzi.
Inoltre bisognerà comparare la traccia genetica rinvenuta sul cavo coi campioni biologici di Falcetta e di un suo amico. Per il gip «residua un'enorme perplessità sulla dinamica suicidiaria». Ipotesi del suicidio a cui non credono i familiari della 22enne seppur in passato avesse tentato di porre fine alla sua esistenza.
L'ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta che ha invitato la Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari (che ha avocato l'inchiesta del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, Simona Merra, dopo la sua seconda richiesta d'archiviazione) a «una nuova consulenza tecnica che ricostruisca compiutamente la dinamica dei fatti».
Una consulenza tecnica «che valuti se nelle condizioni di tempo, di luogo e con il cavo usb adoperato per lo strozzamento della o dalla vittima e nelle condizioni psico-fisiche in cui ella si trovava fosse possibile pervenire alla "impiccagione completa" senza l'ausilio di uno o più soggetti esterni». Inoltre dovranno essere interrogate una serie di persone. Approfondimenti dovranno riguardare anche le immagini che furono acquisite da una telecamera di Terlizzi.
Inoltre bisognerà comparare la traccia genetica rinvenuta sul cavo coi campioni biologici di Falcetta e di un suo amico. Per il gip «residua un'enorme perplessità sulla dinamica suicidiaria»