Qualità della vita: l'Area Metropolitana di Bari in difficoltà nell'anno del Covid
Crollano le iscrizioni delle nuove imprese ed il Pil pro capite. In aumento tasso di mortalità e numero richiedenti reddito di cittadinanza
martedì 15 dicembre 2020
La crisi Covid-19 ha inciso sulla vita pubblica, economica e sociale italiana e mondiale in questo 2020, "annus horribilis" che volge al termine. A quantificare l'emergenza è la classifica sulla "Qualità della vita" stilata da Il Sole 24 ore, in cui il principale quotidiano economico italiano, oltre ai parametri "ordinari", analizza provincia per provincia l'incidenza del Covid nel Paese, in considerazione di diversi parametri. E la Città Metropolitana di Bari (il capoluogo è complessivamente 72º nella classifica generale, migliore in Puglia però), in questo scenario, non appare fra quelle che se la sono cavata meglio.
Il dato principale, quello relativo al tasso di mortalità ogni 10mila abitanti (considerato il periodo gennaio-giugno 2020 rispetto alla media gennaio-giugno 2019-2015), pone la nostra ex provincia al 55° posto, con un +0,72%. Dato in picchiata, invece, per le nascite (variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019): la nostra Area Metropolitana è 79ª, con un -4,73%. Crolla anche il dato delle iscrizioni anagrafiche (variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019), che vede la provincia di Bari 87ª con -30,7%. In negativo pure il bilancio sul numero dei medici di base ogni mille abitanti (variazione novembre 2020 rispetto a marzo 2019): Bari è 57ª con -0,03%.
Dal punto di vista economico, per quanto riguarda le nuove imprese iscritte all'apposito albo (variazione gennaio-settembre 2020 rispetto a gennaio-settembre 2019) la provincia di Bari è al 70° posto, con un -20,87%. Nella ex provincia di Bari le imprese che fanno e-commerce (variazione settembre-gennaio 2020) sono il 9,7%, che valgono l'87ª posizione. Bari è 29ª nella classifica "al rovescio" del Pil pro capite (stima 2020 rispetto al 2019), con un preoccupante -6,96%. Sale, invece, la percentuale di famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza (variazione agosto 2020 rispetto a dicembre 2019): la Terra di Bari è 17ª con un +27,75%. Meglio, invece, se si considera la cassa integrazione ordinaria (variazione gennaio-settembre 2020): l'Area del capoluogo è 79ª con un +21,52% (prima è Trapani, con un +989,14%). Conforta anche il dato sulle start up innovative (variazione ottobre 2020 rispetto a gennaio 2020): l'ex provincia di Bari è 22ª con un +20,3%.
Segnali incoraggianti arrivano dalla ristorazione (variazione gennaio 2020-settembre 2020): quella che era la provincia di Bari è 90ª con un +2,58. Quanto ai bar, la nostra Città Metropolitana è 42ª con un -0,12%. Per quanto riguarda il settore delle palestre, Bari e sua Area Metropolitana sono al 55° posto con un +1,1%. Secondo il parametro delle librerie (variazione settembre 2020 rispetto a gennaio 2020), il capoluogo regionale e la sua ex provincia si posizionano al 75° posto con -1,06%.
Male anche il settore residenziale: Bari e la sua Città Metropolitana sono none per quanto riguarda l'assorbimento del settore (stima 2020 rispetto al 2019) con un -14,7%. Bari è 21ª per il prezzo delle case (variazione ottobre 2020 rispetto a ottobre 2019), con un -2,27%.
L'emergenza Covid, però, conferma la positività dei servizi welfare degli enti locali di Bari ed ex provincia: nella variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019, la Città Metropolitana di Bari 22ª con un +4,55%.
Il dato principale, quello relativo al tasso di mortalità ogni 10mila abitanti (considerato il periodo gennaio-giugno 2020 rispetto alla media gennaio-giugno 2019-2015), pone la nostra ex provincia al 55° posto, con un +0,72%. Dato in picchiata, invece, per le nascite (variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019): la nostra Area Metropolitana è 79ª, con un -4,73%. Crolla anche il dato delle iscrizioni anagrafiche (variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019), che vede la provincia di Bari 87ª con -30,7%. In negativo pure il bilancio sul numero dei medici di base ogni mille abitanti (variazione novembre 2020 rispetto a marzo 2019): Bari è 57ª con -0,03%.
Dal punto di vista economico, per quanto riguarda le nuove imprese iscritte all'apposito albo (variazione gennaio-settembre 2020 rispetto a gennaio-settembre 2019) la provincia di Bari è al 70° posto, con un -20,87%. Nella ex provincia di Bari le imprese che fanno e-commerce (variazione settembre-gennaio 2020) sono il 9,7%, che valgono l'87ª posizione. Bari è 29ª nella classifica "al rovescio" del Pil pro capite (stima 2020 rispetto al 2019), con un preoccupante -6,96%. Sale, invece, la percentuale di famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza (variazione agosto 2020 rispetto a dicembre 2019): la Terra di Bari è 17ª con un +27,75%. Meglio, invece, se si considera la cassa integrazione ordinaria (variazione gennaio-settembre 2020): l'Area del capoluogo è 79ª con un +21,52% (prima è Trapani, con un +989,14%). Conforta anche il dato sulle start up innovative (variazione ottobre 2020 rispetto a gennaio 2020): l'ex provincia di Bari è 22ª con un +20,3%.
Segnali incoraggianti arrivano dalla ristorazione (variazione gennaio 2020-settembre 2020): quella che era la provincia di Bari è 90ª con un +2,58. Quanto ai bar, la nostra Città Metropolitana è 42ª con un -0,12%. Per quanto riguarda il settore delle palestre, Bari e sua Area Metropolitana sono al 55° posto con un +1,1%. Secondo il parametro delle librerie (variazione settembre 2020 rispetto a gennaio 2020), il capoluogo regionale e la sua ex provincia si posizionano al 75° posto con -1,06%.
Male anche il settore residenziale: Bari e la sua Città Metropolitana sono none per quanto riguarda l'assorbimento del settore (stima 2020 rispetto al 2019) con un -14,7%. Bari è 21ª per il prezzo delle case (variazione ottobre 2020 rispetto a ottobre 2019), con un -2,27%.
L'emergenza Covid, però, conferma la positività dei servizi welfare degli enti locali di Bari ed ex provincia: nella variazione gennaio-giugno 2020 rispetto a gennaio-giugno 2019, la Città Metropolitana di Bari 22ª con un +4,55%.