«Quella pubblicità Asipu offende la Cultura»
D'accordo maggioranza e opposizione, manifesti da rimuovere
venerdì 22 febbraio 2019
15.27
Per una volta l'Asipu mette d'accordo maggioranza e opposizione a Terlizzi. L'azienda che a Terlizzi (e in altre città limitrofi) si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha affisso dei manifesti pubblicitari che suggeriscono di usare i tablet al posto dei libri per risparmiare carta e dunque produrre meno rifiuti.
Una creatività che non è piaciuta a nessuno. Il segretario cittadino di Fratelli d'Italia Pasquale Ranieri, pur definendosi un sostenitore della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti, dichiara che «consigliare di scambiare i libri con gli e-book è una offesa all'intelligenza dei cittadini e soprattutto alla Cultura. Spero che questi manifesti vengano ritirati e bloccati».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'assessore ai Lavori Pubblici, Franco Tesoro e il consigliere comunale del Partito Democratico, Michelangelo De Chirico: «Non è la prima volta che questa ditta produce manifesti scandalosi» dice l'esponente PD «ma di quali strateghi della comunicazione si avvale? Perché non dà l'esempio essa stessa evitando manifesti di carta 6x3 anziché messaggi di pubblicità digitali?»
Una creatività che non è piaciuta a nessuno. Il segretario cittadino di Fratelli d'Italia Pasquale Ranieri, pur definendosi un sostenitore della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti, dichiara che «consigliare di scambiare i libri con gli e-book è una offesa all'intelligenza dei cittadini e soprattutto alla Cultura. Spero che questi manifesti vengano ritirati e bloccati».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'assessore ai Lavori Pubblici, Franco Tesoro e il consigliere comunale del Partito Democratico, Michelangelo De Chirico: «Non è la prima volta che questa ditta produce manifesti scandalosi» dice l'esponente PD «ma di quali strateghi della comunicazione si avvale? Perché non dà l'esempio essa stessa evitando manifesti di carta 6x3 anziché messaggi di pubblicità digitali?»