Raccolta porta a porta: anche a Terlizzi arriverà il microchip?

Ieri a Ruvo la Asipu ha illustrato un possibile scenario per la raccolta differenziata

sabato 1 aprile 2017 8.37
Il futuro della raccolta differenziata è il microchip. Anche a Terlizzi presto potrebbe arrivare un minuscolo dispositivo elettrico che servirà a identificare i proprietari di ciascun contenitore della spazzatura. Ogni qualvolta gli operatori passeranno sotto casa per la raccolta dei rifiuti, utilizzeranno uno scanner per anagrafare i rifiuti. In questo l'azienda che gestisce lo smaltimento avrà un quadro del conferimento "ad personam" per così dire.
Questo è lo scenario tracciato ieri a Ruvo di Puglia, nel corso di un forum dedicato alla raccolta porta a porta. Ne hanno parlato i tecnici dell'Asipu (la stessa azienda che opera a Terlizzi) e in particolare ne ha parlato Attilio Tornavacca, fondatore dell'Esper, ente per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti, che lavora come consulente degli enti pubblici ed è l'esperto a cui si è rivolto anche il comune di Terlizzi insieme a tutti quelli dell'Aro Ba 1. «In anni di esperienza ci siamo resi conto che la migliore raccolta differenziata possibile è quella ad personam. Abbiamo valutato che con un sistema di identificazione e microchip si possono raggiungere risultati che superano il 70% e che alle volte raggiungono persino l'80, l'85%».
Una cosa è certa: dalla differenziata porta a porta non si torna indietro. «Negli anni - ha continuato Tornavacca - sono stati spesi milioni di euro per trovare il metodo migliore per conferire i rifiuti, ma hanno fallito le isole ecologiche con la scheda personalizzata, hanno fallito i bidoni con il conferimento automatizzato. Hanno fallito anche metodi ingegneristicamente avanzati, installati sotto il manto stradale con un processo di differimento intelligente. L'unica differenziata possibile è il porta a porta, con una premialità per chi si comporta in maniera virtuosa e con severe penalità per chi persevera nell'errore.»