Referendum Trivelle, Città Civile per il "sì"
Il movimento civico invita i cittadini a recarsi al voto
giovedì 7 aprile 2016
7.53
Il 17 aprile prossimo i cittadini italiani saranno chiamati alle urne in occasione del Referendum 'No Triv': una consultazione per decidere se abrogare una norma che consente di estrarre gas e petrolio dai giacimenti entro le 12 miglia (circa 20 Km) dalle coste italiane fino all'esaurimento anziché alla scadenza delle concessioni.
In una nota stampa, il Movimento Civico Città Civile invita i terlizzesi a recarsi presso la sezione di seggio di appartenenza per esprimere il proprio voto – indipendentemente dalle proprie intenzioni di voto - affinché il risultato di questo referendum rispecchi la reale volontà degli Italiani. Andare a votare è democrazia. Il Movimento si esprime a favore del "sì", "che consentirebbe di abrogare la parte di una legge che permette che i pozzi già autorizzati possano essere sfruttati dalle compagnie private fino ad esaurimento del giacimento, ovvero senza limiti di tempo. Sosteniamo il Sì affinché le concessioni abbiano scadenze allo scoccare delle quali le piattaforme debbano essere smantellate da quei luoghi troppo delicati e pericolosi per il mare e per noi. Le concessioni vita natural durante -- si legge nella nota stampa -- non sono più ammesse di norma. Si tratta di una violazione della libera concorrenza, contraria anche alle norme comunitarie. Persino a Terlizzi, noi di Città Civile abbiamo chiesto di rivedere i contratti di concessione di un servizio pubblico di durata ultra ventennale. Voteremo Sì perché non esiste nessun legame diretto tra sviluppo economico e industrializzazione, come dimostrano con destini opposti la storia di Taranto e quella di Matera. In Basilicata estraggono petrolio da decenni. Non ci pare che le condizioni economiche di questa Regione siano cambiate grazie al petrolio".
In una nota stampa, il Movimento Civico Città Civile invita i terlizzesi a recarsi presso la sezione di seggio di appartenenza per esprimere il proprio voto – indipendentemente dalle proprie intenzioni di voto - affinché il risultato di questo referendum rispecchi la reale volontà degli Italiani. Andare a votare è democrazia. Il Movimento si esprime a favore del "sì", "che consentirebbe di abrogare la parte di una legge che permette che i pozzi già autorizzati possano essere sfruttati dalle compagnie private fino ad esaurimento del giacimento, ovvero senza limiti di tempo. Sosteniamo il Sì affinché le concessioni abbiano scadenze allo scoccare delle quali le piattaforme debbano essere smantellate da quei luoghi troppo delicati e pericolosi per il mare e per noi. Le concessioni vita natural durante -- si legge nella nota stampa -- non sono più ammesse di norma. Si tratta di una violazione della libera concorrenza, contraria anche alle norme comunitarie. Persino a Terlizzi, noi di Città Civile abbiamo chiesto di rivedere i contratti di concessione di un servizio pubblico di durata ultra ventennale. Voteremo Sì perché non esiste nessun legame diretto tra sviluppo economico e industrializzazione, come dimostrano con destini opposti la storia di Taranto e quella di Matera. In Basilicata estraggono petrolio da decenni. Non ci pare che le condizioni economiche di questa Regione siano cambiate grazie al petrolio".