Regione: il ritiro delle dimissioni Di Gioia tra polemiche e sarcasmo

Sul problema Xylella ora si attendono risposte in tempi brevi

giovedì 24 gennaio 2019 12.08
Organizzazioni di categoria, quale Coldiretti, ma anche i partiti politici della minoranza alla Regione Puglia hanno accolto, tra polemiche e sarcasmo il ritorno in giunta dell'assessore all'agricoltura Leonardo Di Gioia, di cui adesso si attendono risposte in tempi brevi.

"Squadra che perde non si cambia. E' l'ultimo atto del teatro dell'assurdo, andato in scena nelle scorse ore. Se per 3 anni e mezzo, dall'agosto 2015 ad oggi, non sono state date risposte concrete ad un'agricoltura pugliese affamata che ha bisogno di fatti e 'giusti tempi', non vediamo cosa possa accadere se non si cambiano le regole del gioco, profondamente, ridando centralità all'agricoltura pugliese. E non sposiamo la linea gattopardesca di chi fa finta di compiacersi della grande novità relativa alle ritirate dimissioni dell'Assessore Di Gioia, quando nulla è cambiato, anzi il suo rientro è già segnato dal ritiro attuato dallo stesso Di Gioia del Decreto Xylella, che sarebbe stato discusso il 25 gennaio prossimo in Conferenza Stato - Regioni", dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
"I tempi si dilateranno ulteriormente, a differenza dei buoni propositi enunciati al tavolo con il Presidente Emiliano - dice il presidente Muraglia – e la discussione sul Decreto Xylella non sarà affrontata immediatamente. Abbiamo la tragica certezza che questo possa far ulteriormente precipitare nell'incertezza le imprese che già hanno subito ritardi ingiustificati".
"Si continua a parlare di tavoli, coordinamenti, confronti, quando quello che bisognava aver già fatto – aggiunge Muraglia - è ben noto da tempo, non era già rinviabile e derogabile".
Serve un deciso cambio di passo di tutta l'amministrazione regionale "perché il bilancio di quanto fatto su Xylella, PSR, Consorzi di Bonifica, 12 leggi prodotte, alcune delle quali inapplicate o inapplicabili per mancanza di punti e virgole, risorse, ostacoli burocratici – insiste il presidente Muraglia - è fallimentare su tutta la linea".
L'agricoltura non è stata finora centrale nell'azione di Governo "a causa dell'assenza di una visione strategica che pesa sulla competitività delle nostre imprese che hanno bisogno di istituzioni forti e responsabili al loro fianco", conclude il presidente Muraglia.

"Il rientro di Di Gioia è grottesco. Un componente della Giunta, che solo qualche giorno fa ha definito come grossolana la gestione dell'agricoltura di Emiliano, precisando che per lo stesso governatore il settore non è mai stato una priorità, tanto da non destinare le dovute risorse, fa una fulminea marcia indietro e rientra in Giunta". Commenta così il consigliere del M5S Cristian Casili la conferma di Leonardo Di Gioia ad assessore all'Agricoltura.

"Se le parole hanno un significato e un'importanza, non comprendiamo - continua Casili - come il quadro catastrofico tracciato da Di Gioia in quella che lui stesso aveva definito un' "operazione verità" sia cambiato in 10 giorni. A pesare sull'operato dell'assessore - prosegue il consigliere pentastellato - sono le gravi responsabilità sul blocco del Psr, l'irrisolta questione dei Consorzi di bonifica e l'Arif, che è sempre più allo sbando. A tutto ciò si aggiunge l'inconcludenza nella gestione delle gelate che hanno colpito l'olivicoltura del Nord barese e la disastrosa gestione del problema Xylella. Siamo arrivati a fine legislatura e purtroppo c'è ancora da risolvere anche la questione della carenza di personale all'interno della struttura dell'assessorato e degli enti periferici. Una situazione a cui, dopo anni di nostre denunce, solo ora si dice di voler rimediare. L'unico vero responsabile di questa commedia è Michele Emiliano - conclude Casili - per il quale la nostra agricoltura non è mai stata un settore economico da rilanciare come lo stesso Di Gioia ha confermato nel corso della sua conferenza stampa. Quell'Emiliano che ha preferito preoccuparsi più della sua campagna elettorale, piazzando nei dipartimenti e nelle agenzie uomini di sua fiducia, piuttosto che occuparsi del corretto funzionamento degli stessi, arrecando un danno enorme ai nostri agricoltori. E ora Di Gioia ci vuol far credere che sia bastata una chiacchierata con Emiliano per cancellare questi quattro anni di disastri?. Un insulto alla nostra intelligenza e, soprattutto, a quella degli agricoltori".


"Come marito e moglie, tornano insieme dopo le promesse", sottolinea in una nota il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo.
""Siamo tornati insieme, ha promesso che certe disattenzioni alle mie esigenze non le avrà più e mi saprà ascoltare, non penserà sempre e solo ai suoi interessi". No, non sono le parole di una donna che torna con il suo compagno, reo di averla trascurata, ma è la sintesi estrema delle dichiarazioni dell'assessore Di Gioia. L'assessore "bis" oggi rientra a far parte della Giunta dicendo che Emiliano ha promesso che potenzierà l'organico dell'assessorato, che rilancerà l'Arif e i Consorzi avviando opere di manutenzione straordinaria, e che cercherà più risorse da destinare al comparto agricolo. Tutte cose necessarie, che chiediamo noi da anni, e Di Gioia, implicitamente, ammette che non si sono fatte per colpa di Emiliano. Allora, ci domandiamo: dopo quasi quattro anni in cui il governatore si è palesemente disinteressato, rendendosi complice di un dramma del settore senza precedenti, cosa pensa di fare ora? Forse, l'unico interesse vero di Emiliano è quello di non perdere il suo assessore e i voti che gli porta in dote. Perché se avesse avuto a cuore il bene della Puglia, si sarebbe svegliato molto prima, quando aveva ancora il tempo per riparare. Adesso, la commedia si concluderà con fischi e -visto il settore- anche con lancio di pomodori".


Ed infine anche una nota del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
"Apprendiamo che adesso ci sarà una 'rivoluzione' nel settore Agricoltura della Regione, visto che l'assessore Di Gioia ha incassato da Emiliano le garanzie su quello che voleva, per dare risposte al settore primario. Avrà ottenuto una bacchetta magica dal presidente? Solo così potrebbe riparare, in poco più di un anno, ai danni che hanno fatto all'agricoltura pugliese! Vorremmo poter credere alle parole di Emiliano, secondo il quale da oggi ci sarà un'agricoltura fiorente, una struttura amministrativa potenziata al servizio del comparto, ci saranno nuove gestioni Arif e Consorzi di Bonifica, il Psr partirà subito, il tributo 630 non sarà più richiesto alle aziende… vorremo poter sperare in tutte queste promesse della strana coppia Emiliano-Di Gioia per il bene della Puglia, ma ci crediamo molto poco. Anzi, rischiamo di vedere la replica di un film già visto, con i disastri che hanno compiuto in questi quattro anni.
Per questo chiederò un'audizione in IV Commissione dell'assessore Di Gioia, per conoscere i dettagli della programmazione che verrà avviata con questo cambio di passo (?) e con le nuove risorse umane e finanziarie annunciate. Vogliamo conoscere i dettagli di quello che intendono fare, dei miracoli con cui sbalordiranno tutti... La verità, purtroppo, è che si sono svegliati troppo tardi".