Rifiuti, le opposizioni chiedono un'ampia discussione in Consiglio comunale
La richiesta è giunta al Presidente Mario Ruggiero
giovedì 25 giugno 2020
2.23
"Servizio di spazzamento, raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti urbani". Questo il macro-argomento di cui i Consiglieri comunali di opposizione di Terlizzi hanno chiesto al Presidente dell'assise, Mario Ruggiero, una discussione nel prossimo Consiglio Comunale, ai sensi del Regolamento dello stesso.
«Nello specifico - si legge nell'atto depositato -, gli scriventi - in rappresentanza degli interessi e delle aspettative della cittadinanza - gradirebbero essere resi edotti dall'Amministrazione Comunale su tale importante problematica, che riveste forti criticità, soprattutto di igiene, economicità e trasparenza amministrativa».
Michele Grassi, Michelangelo De Chirico, Giampaolo Sigrisi, Gaetano Minutillo, Giuseppe Volpe e Vito D'Amato, ripercorrono le vicende legate ai rifiuti nella città di Terlizzi e partono dal 2009.
Quell'anno, infatti, il servizio «venne concesso in proroga all'appaltatore dell'epoca, per poi dal 2013 - con apposite ordinanze sindacali urgenti e contingibili - essere affidato dapprima alla società mista pubblico/privata del Comune di Bitonto e successivamente, sempre con la stessa modalità, alla società pubblica del Comune di Corato (ossia, per ben 11 anni complessivi); il 26 marzo 2013 venne costituita tra i Comuni di Terlizzi, Molfetta, Corato, Ruvo di Puglia e Bitonto l'associazione ARO BA1 (Ambito di Raccolta Ottimale), finalizzata al coordinamento, attuazione e gestione delle politiche di "nettezza urbana" ( ossia da ben 7 anni ed ora pure Commissariata dalla Regione Puglia ); in data 31 dicembre 2014 i cinque suindicati Comuni costituirono la società per azioni SANB, finalizzata ad ottimizzare gli obbiettivi ed i risultati (ossia, da circa 6 anni)».
Il punto nodale della richiesta di discussione risiede nell'ultima parte dell'atto, in cui si fa riferimento ai gravi ritardi accumulati nella programmata e mai partita gestione unica tra più comuni.
Le opposizioni, dunque, precisano «che la "gestione unitaria", che avrebbe migliorato il servizio e ridotto gli oneri finanziari, ad oggi, non è mai - di fatto - stata avviata e la cittadinanza si vede costretta ancora a tenere un pessimo servizio di spazzamento e raccolta, tra l'altro con costi di circa 4 milioni di euro/anno».
«Nello specifico - si legge nell'atto depositato -, gli scriventi - in rappresentanza degli interessi e delle aspettative della cittadinanza - gradirebbero essere resi edotti dall'Amministrazione Comunale su tale importante problematica, che riveste forti criticità, soprattutto di igiene, economicità e trasparenza amministrativa».
Michele Grassi, Michelangelo De Chirico, Giampaolo Sigrisi, Gaetano Minutillo, Giuseppe Volpe e Vito D'Amato, ripercorrono le vicende legate ai rifiuti nella città di Terlizzi e partono dal 2009.
Quell'anno, infatti, il servizio «venne concesso in proroga all'appaltatore dell'epoca, per poi dal 2013 - con apposite ordinanze sindacali urgenti e contingibili - essere affidato dapprima alla società mista pubblico/privata del Comune di Bitonto e successivamente, sempre con la stessa modalità, alla società pubblica del Comune di Corato (ossia, per ben 11 anni complessivi); il 26 marzo 2013 venne costituita tra i Comuni di Terlizzi, Molfetta, Corato, Ruvo di Puglia e Bitonto l'associazione ARO BA1 (Ambito di Raccolta Ottimale), finalizzata al coordinamento, attuazione e gestione delle politiche di "nettezza urbana" ( ossia da ben 7 anni ed ora pure Commissariata dalla Regione Puglia ); in data 31 dicembre 2014 i cinque suindicati Comuni costituirono la società per azioni SANB, finalizzata ad ottimizzare gli obbiettivi ed i risultati (ossia, da circa 6 anni)».
Il punto nodale della richiesta di discussione risiede nell'ultima parte dell'atto, in cui si fa riferimento ai gravi ritardi accumulati nella programmata e mai partita gestione unica tra più comuni.
Le opposizioni, dunque, precisano «che la "gestione unitaria", che avrebbe migliorato il servizio e ridotto gli oneri finanziari, ad oggi, non è mai - di fatto - stata avviata e la cittadinanza si vede costretta ancora a tenere un pessimo servizio di spazzamento e raccolta, tra l'altro con costi di circa 4 milioni di euro/anno».