Ripetitore telefonico alto 36 metri, ora Città Civile chiede spiegazioni
I consiglieri comunali presentano una interpellanza consiliare
venerdì 8 settembre 2017
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Il caso del ripetitore telefonico alto 36 metri installato nei pressi di viale dei Lilium diventa il focus del dibattito politico di questo fine settimana. I consiglieri comunali di Città Civile Giuseppe Volpe, Daniela Zappatore e Giampaolo Sigrisi hanno sottoscritto una interpellanza consiliare sulla scelta dell'amministrazione comunale di dare in locazione/concessione, un'area di proprietà comunale di circa 65 mq, a un'azienda di infrastrutture telefoniche.
Nella interpellanza si ricorda come il 18 aprile del 2016 era stata depositata una petizione popolare con circa 150 firme di cittadini del quartiere (zona mercato ortofrutticolo/Viale dei Lilium) per chiedere al sindaco di non autorizzare l'installazione del ripetitore. I lavori di installazione sono ripresi invece nei giorni scorsi.
Ora i consiglieri di opposizione chiedono se la giunta abbia valutato «la necessità di autorizzare l'installazione di un ulteriore ripetitore telefonico vista la presenza nel nostro territorio comunale di un numero già cospicuo di stazioni radio base per la telefonia mobile». Volpe, Zappatore e Sigrisi chiedono inoltre di conoscere quali siano stati «i criteri che hanno determinato la scelta dell'area sulla quale il ripetitore è stato sistemato e chiarire i motivi per cui non sia stato possibile individuarne una maggiormente distante dal centro abitato, considerato anche che la zona a ridosso dello stesso risulta inserita nel comparto edificatorio C4, previsto dal vigente Piano Regolatore Generale».
Chiedono inoltre, se sia stato «valutato l'impatto paesaggistico di tale installazione distante solo 200 metri dal Centro Storico di Terlizzi e che modifica l'orizzonte visuale dalla e verso la Città.
Se nella fase istruttoria, antecedente la locazione/concessione, siano mai state effettuate valutazioni preliminari del rischio e presi in considerazione i molteplici studi e la copiosa letteratura che mettono in relazione le onde elettromagnetiche prodotte da tali installazioni con gli effetti biologici e l'aumento di alcune patologie (soprattutto tumorali) per chi vive in prossimità di tali apparecchiature.
Se oltre al parere di conformità tecnica del Dirigente, Arch. Gianferrini, siano stati acquisiti altri pareri a nostro avviso necessari come quello dell'ARPA e dell'ASL.»