Riprese ieri le udienze sulla strage dei treni
Ascoltato in aula ad Andria il sostituto commissario John Battista
giovedì 18 giugno 2020
Dopo la pausa "coronavirus" è ripreso ieri mattina il processo sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016, costato nella tratta Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese 23 morti (2 terlizzesi) e 51 feriti.
Nuova la "location": né il Palazzo di Giustizia si Trani (dove il dibattimento si era aperto), né la palestra del carcere tranese (dove il processo era proseguito per poi tornare nella sede del Tribunale) ma l'auditorium "Riccardo Baglioni" della parrocchia Santa Maria Addolorata delle Croci di Andria, considerate le misure di distanziamento che non sarebbero state assicurate nelle aule del tribunale ed i lavori di ristrutturazione della palestra del penitenziario. L'udienza è stata dedicata soprattutto al controesame del sostituto commissario di polizia John Battista che si occupò di diversi atti di indagine in collaborazione col Nucleo Operativo Incidenti Ferrioviari (NOIF).
Il teste dell'accusa è tornato a deporre (in videoconferenza) dopo che il 19 febbraio per 5 ore aveva risposto alle domande dei Pubblici ministeri titolari del fascicolo, Alessandro Pesce e Marcello Catalano. Ieri è stata la volta dei difensori dei 18 imputati. La deposizione di Battista si è incentrata in particolar modo sui "quasi incidenti" e cioè sui diversi casi di collisione tra convogli sfiorati prima del disastro ferroviario di ormai 4 anni fa.
Supplite, invece, con l'acquisizione delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari, le previste testimonianze di 5 passeggeri che viaggiavano sui 2 convogli scontratisi frontalmente sul binario unico, regolato dal blocco telefonico. Si torna in aula – sempre ad Andria - il primo luglio quando deporranno due consulenti della Procura.
Nuova la "location": né il Palazzo di Giustizia si Trani (dove il dibattimento si era aperto), né la palestra del carcere tranese (dove il processo era proseguito per poi tornare nella sede del Tribunale) ma l'auditorium "Riccardo Baglioni" della parrocchia Santa Maria Addolorata delle Croci di Andria, considerate le misure di distanziamento che non sarebbero state assicurate nelle aule del tribunale ed i lavori di ristrutturazione della palestra del penitenziario. L'udienza è stata dedicata soprattutto al controesame del sostituto commissario di polizia John Battista che si occupò di diversi atti di indagine in collaborazione col Nucleo Operativo Incidenti Ferrioviari (NOIF).
Il teste dell'accusa è tornato a deporre (in videoconferenza) dopo che il 19 febbraio per 5 ore aveva risposto alle domande dei Pubblici ministeri titolari del fascicolo, Alessandro Pesce e Marcello Catalano. Ieri è stata la volta dei difensori dei 18 imputati. La deposizione di Battista si è incentrata in particolar modo sui "quasi incidenti" e cioè sui diversi casi di collisione tra convogli sfiorati prima del disastro ferroviario di ormai 4 anni fa.
Supplite, invece, con l'acquisizione delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari, le previste testimonianze di 5 passeggeri che viaggiavano sui 2 convogli scontratisi frontalmente sul binario unico, regolato dal blocco telefonico. Si torna in aula – sempre ad Andria - il primo luglio quando deporranno due consulenti della Procura.