Richiesta di rinvio a giudizio per la dirigente Panzini, tutti i dettagli del caso

L’inchiesta riguarda i presunti reati di peculato, abuso d’ufficio e tentata concussione nella gestione dei tributi locali 2008-2012

sabato 21 marzo 2015 15.35
Richiesta di rinvio a giudizio per la dirigente del settore servizi finanziari e risorse del Comune di Terlizzi Francesca Panzini. L'inchiesta riguarda i presunti reati di peculato, abuso d'ufficio e tentata concussione nella gestione delle somme da introitare alle casse comunali per i tributi locali 2008-2012. Oltre che per lei il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Silvia Curione ha chiesto il processo per Vito Redavid e Livio Tenerelli, rispettivamente presidente del consiglio d'amministrazione ed amministratore delegato della Censum Spa di Rutigliano, società aggiudicataria del servizio di riscossione dei tributi. Entrambi sono accusati di peculato e Redavid anche di concorso in abuso d'ufficio con la Panzini. Per quanto emerse dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, gli introiti pagati dai terlizzesi dal 2008 al 2011 per tickets mensa, affissioni, pubblicità, Tarsu, Ici, per oltre 2 milioni e 200mila euro, sarebbero stati versati dalla Censum nelle casse comunali con un ritardo tra i 230 e 512 giorni. Sempre secondo l'accusa, per i tributi 2011 ed il primo trimestre 2012 le riscossioni, per circa 1 milione e 200mila euro, non sarebbero state affatto versate al Comune. Meccanismi che sarebbero stati resi possibili per la complicità di Panzini, che, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto "consolidati rapporti di amicizia con Redavid e Tenerelli". L'inchiesta nacque per le cosiddette cartelle pazze. Caos e proteste che portarono il funzionario addetto all'ufficio tributi del comune, Maria Giuseppina Fuccilli, a proporre alla Panzini di sospendere per sei mesi il servizio di riscossione curato dalla Censum attraverso la rete chiamata "Qui Risolto": una serie di cosiddetti corner (tabaccherie, edicole, ed altri punti vendita) dove i cittadini potevano, senza troppe file, pagare ogni genere di tributo destinato al Comune. Ma la Fucilli (che in quel clima fu trasferita, dopo anni, ai Servizi Demografici) sarebbe stata "velatamente minacciata" a desistere dalla sua proposta nel corso di una riunione con la Panzini e Redavid. Quest'ultimo, col presunto appoggio della Panzini, avrebbe rappresentato l'intento della Censum a rivalersi contro di lei in caso di adozione del provvedimento di sospensione. A giugno sarà il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Trani, Francesco Messina, a valutare le richieste di rinvio a giudizio dei tre imputati che hanno sempre respinto gli addebiti rispettivamente contestati.