Rubata al cimitero la targa in memoria della pandemia
Amareggiata la promotrice Mariapia Sigrisi: «Ne farò realizzare un'altra»
giovedì 27 agosto 2020
00.00
Sono stati senza scrupoli i predoni del cimitero che nei giorni scorsi hanno divelto una targa in marmo, apposta su di un'aiuola fiorita all'ingresso della struttura, quale omaggio alla sofferenza patita nel periodo del lockdown dall'intera collettività terlizzese, impossibilitata, tra le altre cose, a far visita ai propri defunti.
"Un prato che sembra un arcobaleno, un ponte che colma le distanze temporali, una carezza fatta a chi non c'è più fisicamente, ma resta nei cuori della gente di Terlizzi. 5 Aprile 2020. Mariapia Sigrisi".
Queste le parole scolpite nella pietra e fortemente volute dalla nostra concittadina Mariapia Sigrisi, giovane imprenditrice locale che con la sua ditta gestisce i servizi cimiteriali a Terlizzi. Mariapia, sin dallo scorso aprile, ha concretizzato l'idea di adornare con i fiori una piccola zona di un luogo sacro per la comunità, in modo da abbracciare simbolicamente i terlizzesi che non potevano recarsi personalmente al sepolcro dei propri cari.
Le piante colorate sono state donate in primavera dall'azienda Auricchio & Sons; successivamente, Mariapia ha provveduto da sé a curarle e sostituirle laddove necessario, dal momento che molte hanno risentito del forte caldo estivo. L'insegna marmorea, invece, fatta realizzare dalla stessa Mariapia, è stata affissa agli inizi di maggio per rendere una testimonianza importante di un'epoca storica difficile per tutti.
Tra domenica e lunedì, poi, si sarebbe compiuto il misfatto. La targa non è stata più trovata al suo posto. Immediatamente è stato informato il Direttore del Cimitero, Nico Fusaro, sebbene poco si possa fare al riguardo per rintracciarla.
Tanta amarezza per un gesto di profonda inciviltà, prima ancora che illecito. «Ci ho messo cuore dall'inizio. Quanto avvenuto è piuttosto imbarazzante», afferma Mariapia, a tratti incredula, «È stato sottratto qualcosa fatto con affetto in tempi duri per la maggior parte delle persone».
Tuttavia, Mariapia non si è lasciata scoraggiare. Ha già in mente di procedere, ancora a sue spese, alla creazione di una nuova targa, uguale alla precedente, perché il ricordo possa continuare a mantenersi vivo.
"Un prato che sembra un arcobaleno, un ponte che colma le distanze temporali, una carezza fatta a chi non c'è più fisicamente, ma resta nei cuori della gente di Terlizzi. 5 Aprile 2020. Mariapia Sigrisi".
Queste le parole scolpite nella pietra e fortemente volute dalla nostra concittadina Mariapia Sigrisi, giovane imprenditrice locale che con la sua ditta gestisce i servizi cimiteriali a Terlizzi. Mariapia, sin dallo scorso aprile, ha concretizzato l'idea di adornare con i fiori una piccola zona di un luogo sacro per la comunità, in modo da abbracciare simbolicamente i terlizzesi che non potevano recarsi personalmente al sepolcro dei propri cari.
Le piante colorate sono state donate in primavera dall'azienda Auricchio & Sons; successivamente, Mariapia ha provveduto da sé a curarle e sostituirle laddove necessario, dal momento che molte hanno risentito del forte caldo estivo. L'insegna marmorea, invece, fatta realizzare dalla stessa Mariapia, è stata affissa agli inizi di maggio per rendere una testimonianza importante di un'epoca storica difficile per tutti.
Tra domenica e lunedì, poi, si sarebbe compiuto il misfatto. La targa non è stata più trovata al suo posto. Immediatamente è stato informato il Direttore del Cimitero, Nico Fusaro, sebbene poco si possa fare al riguardo per rintracciarla.
Tanta amarezza per un gesto di profonda inciviltà, prima ancora che illecito. «Ci ho messo cuore dall'inizio. Quanto avvenuto è piuttosto imbarazzante», afferma Mariapia, a tratti incredula, «È stato sottratto qualcosa fatto con affetto in tempi duri per la maggior parte delle persone».
Tuttavia, Mariapia non si è lasciata scoraggiare. Ha già in mente di procedere, ancora a sue spese, alla creazione di una nuova targa, uguale alla precedente, perché il ricordo possa continuare a mantenersi vivo.