Salvarore Mastrorillo (Asipu), ecco perché aumenta la Tassa Rifiuti
«Le tariffe di smaltimento sono affidate al mercato che fa il brutto e il cattivo tempo»
venerdì 29 marzo 2019
7.06
«Il sistema impiantistico regionale per lo smaltimento dei rifiuti è diffusamente carente, in tutta la Regione Puglia esiste una sola discarica pubblica a Bari tutte le altre sono affidate al mercato che fa il brutto e il cattivo tempo». Salvatore Mastrorillo, presidente dell'Asipu, l'azienda che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Terlizzi, Corato e Ruvo, spiega così l'aumento del piano economico finanziario relativo al ciclo di smaltimento dei rifiuti.«Abbiamo una diffusa carenza impiantistica - dice Mastrorillo - e questo si ripercuote sulle tariffe legate alla gestione privata che stanno man mano lievitando».
In altre parole lo sversamento dei rifiuti in discarica o il trattamento di riciclo dei rifiuti differenziati quest'anno costerà di più al Comune di Terlizzi: il conferimento dei rifiuti solidi urbani passa mediamente dagli 80 euro degli anni scorsi, a 140 euro medi di quest'anno. E questo si ripercuoterà sull'aliquota della tassa rifiuti che è prevista in aumento di circa l'11% a carica dei cittadini.
«Sono costi rispetto ai quali il Comune di Terlizzi non può fare nulla» spiega l'assessore Nino Allegretti in Consiglio comunale. «Terlizzi resta un comune virtuoso sul fronte della raccolta differenziata ma tutto quello che risparmiamo grazie a questo impegno, viene però assorbito dai costi delle discariche e degli impianti regionali».
Alcuni esempi fatti da Mastrorillo sempre all'aula risultano emblematici: «Se un camion carico di rifiuti resta in coda per tre ore fuori da una discarica, questo significa tenere un mezzo impegnato per tutto questo tempo e pagare un operaio per l'attesa». Non solo. Sono anche aumentate le soglie di impurità consentite dagli impianti: «Se per esempio nella frazione differenziata dell'umido si riscontra una percentuale di impurità oltre la soglia minima ammissibile - spiega Mastrorillo - siamo costretti a ricarica i rifiuti sul camion e a trasferirli in discarica con una moltiplicazione di costi».
Differente la posizione dell'opposizione. «La raccolta dei rifiuti a Terlizzi, tra disservizi, sporcizia quotidiana costerà ai terlizzesi ben 4.200.000 euro, con un aumento di oltre 400.000 euro (+ 11 per cento)» dichiara Michelangelo De Chirico (Pd). «L'amministrazione si giustifica scaricando le responsabilità sull'aumento del costo del personale e delle tariffe di conferimento in discarica. Ma non è così, se non in parte. Infatti, il Piano Economico Finanziario introduce servizi, prodotti e voci nuove, quasi a voler "riparare" i disservizi attribuibili a programmazione poco attenta degli anni precedenti. Ma la cosa più consistente è la previsione di circa 600 tonnellate di residuo secco in più, quasi a dire che si accetta supinamente che i terlizzesi produrranno più rifiuti indifferenziati, in barba agli obiettivi tanto propagandati di riduzione degli stessi».
In altre parole lo sversamento dei rifiuti in discarica o il trattamento di riciclo dei rifiuti differenziati quest'anno costerà di più al Comune di Terlizzi: il conferimento dei rifiuti solidi urbani passa mediamente dagli 80 euro degli anni scorsi, a 140 euro medi di quest'anno. E questo si ripercuoterà sull'aliquota della tassa rifiuti che è prevista in aumento di circa l'11% a carica dei cittadini.
«Sono costi rispetto ai quali il Comune di Terlizzi non può fare nulla» spiega l'assessore Nino Allegretti in Consiglio comunale. «Terlizzi resta un comune virtuoso sul fronte della raccolta differenziata ma tutto quello che risparmiamo grazie a questo impegno, viene però assorbito dai costi delle discariche e degli impianti regionali».
Alcuni esempi fatti da Mastrorillo sempre all'aula risultano emblematici: «Se un camion carico di rifiuti resta in coda per tre ore fuori da una discarica, questo significa tenere un mezzo impegnato per tutto questo tempo e pagare un operaio per l'attesa». Non solo. Sono anche aumentate le soglie di impurità consentite dagli impianti: «Se per esempio nella frazione differenziata dell'umido si riscontra una percentuale di impurità oltre la soglia minima ammissibile - spiega Mastrorillo - siamo costretti a ricarica i rifiuti sul camion e a trasferirli in discarica con una moltiplicazione di costi».
Differente la posizione dell'opposizione. «La raccolta dei rifiuti a Terlizzi, tra disservizi, sporcizia quotidiana costerà ai terlizzesi ben 4.200.000 euro, con un aumento di oltre 400.000 euro (+ 11 per cento)» dichiara Michelangelo De Chirico (Pd). «L'amministrazione si giustifica scaricando le responsabilità sull'aumento del costo del personale e delle tariffe di conferimento in discarica. Ma non è così, se non in parte. Infatti, il Piano Economico Finanziario introduce servizi, prodotti e voci nuove, quasi a voler "riparare" i disservizi attribuibili a programmazione poco attenta degli anni precedenti. Ma la cosa più consistente è la previsione di circa 600 tonnellate di residuo secco in più, quasi a dire che si accetta supinamente che i terlizzesi produrranno più rifiuti indifferenziati, in barba agli obiettivi tanto propagandati di riduzione degli stessi».