Scalfarotto a Corato per Titti Cinone: «Puglia regione straordinaria ma la politica ha bisogno di energie nuove»
Un incontro informale ma ricco di spunti di riflessione e occasione di ragionamento sul futuro della Puglia
lunedì 24 agosto 2020
15.04
A poche ore dall'ufficializzazione delle liste dei candidati al consiglio regionale, nella serata di sabato 22 agosto, il candidato governatore della Puglia Ivan Scalfarotto ha raggiunto Corato, a nord di Bari, per salutare Titti Cinone esponente del partito di Carlo Calenda Azione e candidata a suo sostegno nella lista "Scalfarotto Presidente" e per incontrare successivamente gli elettori e i sostenitori di Italia Viva, accolto nella sede del partito.
Ed è stata proprio la candidata coratina a fare gli onori di casa e a spiegare agli intervenuti la necessità che la Puglia ha di cambiare passo e di scegliere «un presidente contemporaneo, capace di coniugare una visione politica e metodologia amministrativa al passo con i tempi»
«Immagino la Puglia bloccata in un labirinto le cui uscite sono sorvegliate da giganti ingombranti e poco agili. Si tratta di sorveglianti che abbiano scelto noi ma nessuna condanna ci costringe a rimanere in quel labirinto. È arrivato il momento di cambiare e con Ivan Scalfarotto abbiamo la possibilità di avere il migliore presidente che la Puglia e i pugliesi possano avere» ha detto Titti Cinone.
Un incontro informale nel corso del quale il candidato presidente ha delineato i tratti della Puglia del futuro, come da lui immaginata: «La Puglia è una regione straordinaria per bellezze naturali, per eredità culturali e soprattutto per talento umano con imprenditori con idee eccellenti, tecnologie e università di assoluto rilievo. Questa però è una regione in cui la politica si autorigenera con gli stessi cartelli di forse che si autoriproducono e talora poco rivolta ai problemi dei cittadini» ha riferito Ivan Scalfarotto.
Il riferimento ha il sapore di un commento alla composizione delle liste degli aspiranti consiglieri regionali: «Uno spettacolo indecoroso con persone che passavano da destra a sinistra e da sinistra a destra. Il risultato è che su 50 consiglieri uscenti si sono ricandidati in 49. Questo significa che il lavoro della politica qui è perpetuare le proprie posizioni nelle istituzioni» ha commentato il candidato governatore.
Nel suo discorso, Scalfarotto ha anche fatto riferimento al modo in cui intende svolgere il ruolo di presidente della Regione: «Come un direttore d'orchestra che, pur non suonando alcuno strumento, è in grado di produrre della musica armoniosa». Alla base di questa dichiarazione vi è la riflessione sulla mancanza di un assessore che coordini il lavoro in due settori strategici in Puglia: l'agricoltura e la sanità.
«Se non si attribuiscono le deleghe mancano le persone che sono responsabili di creare il metodo di lavoro realizzare e fare le cose. Non c'è nessuno che possa parlare con cittadini, rappresentanti sindacali, associazioni. Se nessuno va a vedere sul campo come funzionano le cose evidentemente non si possono conoscere i problemi e proporre soluzioni» continua.
Amministrare bene una regione, secondo l'avviso di Ivan Scalfarotto, significa anche assumere decisioni importanti ed avere il coraggio di fare scelte impopolari là dove è indispensabile. «Si è molto indugiato su problemi importanti per paura dell'impopolarità, basti guardare al problema della xylella per la quale si è consentita la devastazione di un territorio per paura di perdere qualche voto. La scienza aveva detto che cosa occorreva fare e la Regione non lo ha fatto».
Tra i vari temi di assoluto rilievo nella Puglia c'è quello relativo alla ex Ilva. «Una realtà strategica, perché l'acciaio è strategico. Ma occorre investire pesantemente in sicurezza e in tutela dell'ambiente, coinvolgere l'investitore internazionale a investire in questa direzione anziché dirgli di andare via».
E sulla sanità: «Rafforzare la sanità di base, aumentare il lavoro sulla prevenzione garantendo una maggiore efficienza degli esami diagnostici e il ricorso alla telemedicina».
Ed è stata proprio la candidata coratina a fare gli onori di casa e a spiegare agli intervenuti la necessità che la Puglia ha di cambiare passo e di scegliere «un presidente contemporaneo, capace di coniugare una visione politica e metodologia amministrativa al passo con i tempi»
«Immagino la Puglia bloccata in un labirinto le cui uscite sono sorvegliate da giganti ingombranti e poco agili. Si tratta di sorveglianti che abbiano scelto noi ma nessuna condanna ci costringe a rimanere in quel labirinto. È arrivato il momento di cambiare e con Ivan Scalfarotto abbiamo la possibilità di avere il migliore presidente che la Puglia e i pugliesi possano avere» ha detto Titti Cinone.
Un incontro informale nel corso del quale il candidato presidente ha delineato i tratti della Puglia del futuro, come da lui immaginata: «La Puglia è una regione straordinaria per bellezze naturali, per eredità culturali e soprattutto per talento umano con imprenditori con idee eccellenti, tecnologie e università di assoluto rilievo. Questa però è una regione in cui la politica si autorigenera con gli stessi cartelli di forse che si autoriproducono e talora poco rivolta ai problemi dei cittadini» ha riferito Ivan Scalfarotto.
Il riferimento ha il sapore di un commento alla composizione delle liste degli aspiranti consiglieri regionali: «Uno spettacolo indecoroso con persone che passavano da destra a sinistra e da sinistra a destra. Il risultato è che su 50 consiglieri uscenti si sono ricandidati in 49. Questo significa che il lavoro della politica qui è perpetuare le proprie posizioni nelle istituzioni» ha commentato il candidato governatore.
Nel suo discorso, Scalfarotto ha anche fatto riferimento al modo in cui intende svolgere il ruolo di presidente della Regione: «Come un direttore d'orchestra che, pur non suonando alcuno strumento, è in grado di produrre della musica armoniosa». Alla base di questa dichiarazione vi è la riflessione sulla mancanza di un assessore che coordini il lavoro in due settori strategici in Puglia: l'agricoltura e la sanità.
«Se non si attribuiscono le deleghe mancano le persone che sono responsabili di creare il metodo di lavoro realizzare e fare le cose. Non c'è nessuno che possa parlare con cittadini, rappresentanti sindacali, associazioni. Se nessuno va a vedere sul campo come funzionano le cose evidentemente non si possono conoscere i problemi e proporre soluzioni» continua.
Amministrare bene una regione, secondo l'avviso di Ivan Scalfarotto, significa anche assumere decisioni importanti ed avere il coraggio di fare scelte impopolari là dove è indispensabile. «Si è molto indugiato su problemi importanti per paura dell'impopolarità, basti guardare al problema della xylella per la quale si è consentita la devastazione di un territorio per paura di perdere qualche voto. La scienza aveva detto che cosa occorreva fare e la Regione non lo ha fatto».
Tra i vari temi di assoluto rilievo nella Puglia c'è quello relativo alla ex Ilva. «Una realtà strategica, perché l'acciaio è strategico. Ma occorre investire pesantemente in sicurezza e in tutela dell'ambiente, coinvolgere l'investitore internazionale a investire in questa direzione anziché dirgli di andare via».
E sulla sanità: «Rafforzare la sanità di base, aumentare il lavoro sulla prevenzione garantendo una maggiore efficienza degli esami diagnostici e il ricorso alla telemedicina».