Storia di un mancato scippo, Sonia racconta la sua disavventura
Il messaggio di Sonia: "Rubare vi renderà solo più poveri d'animo"
lunedì 6 luglio 2015
0.31
"Mi chiamo Sonia e sono sconvolta". Inizia così una lettera pervenutaci in redazione pochi giorni fa. Sonia è una ragazza che ha deciso di raccontare la storia di un tentato scippo da lei subito in pieno giorno nel centro di Terlizzi: "sono ancora sotto shock non tanto per il tentato scippo in sé, visto che avrei avuto ben poco da perdere, tutt'al più una cinquantina di euro e un cellulare. Mi ha ferito più l'indifferenza della gente che ha visto e ha fatto finta di niente."
Sonia avrebbe voluto una mano da qualcuno quando un uomo di mezza età, passandole accanto con una bicicletta, l'ha strattonata cercando di tirarle via la borsa: la ragazza l'ha trattenuta dalla tracolla, ha fatto forza con il busto in avanti e lui ha lasciato la presa, scomparendo tra la gente. Un colpo di poco valore e mal riuscito, ma se al posto di Sonia ci fosse stato qualcun altro? "Io ho avuto i riflessi pronti per sottrarmi alla sua stretta, ma se avesse preso di mira un'anziana signora? O una madre intenta a tenere per mano il proprio bambino? Come sarebbe andata a finire?"
La domanda che si pone la nostra interlocutrice è cosa abbia spinto questa persona a compiere questo gesto, in pieno giorno e a volto scoperto: forse questo Robin Hood dei giorni nostri non ruba ai ricchi per dare ai poveri, ma ruba per se stesso?
"Ho deciso di scrivere al vostro giornale perché arrivi a tutti un appello di non poco conto. Esistono tanti modi per sopperire alla crisi economica che imperversa ormai sui portafogli di tutti noi: comunità e centri di assistenza e volontariato forniscono a chi ne abbia bisogno beni di prima necessità e vestiario. Rubare al vostro prossimo non serve a nulla; sottrarre soldi agli altri vi renderà solo più poveri d'animo e se non potete mangiare tanto da aver bisogno di togliere la borsa a una ragazza di poco più di vent'anni, di certo non troverete al suo interno una pagnotta calda". Questo l'invito di Sonia affinché tutti, mettendo da parte l'indifferenza , affrontino di petto il 'problema povertà'. "Perché in fondo, da chi ha visto e ha girato la testa dall'altro lato mi sarebbe solo bastato un –Come stai?- e un bicchiere d'acqua per placare il mio spavento"
Sonia avrebbe voluto una mano da qualcuno quando un uomo di mezza età, passandole accanto con una bicicletta, l'ha strattonata cercando di tirarle via la borsa: la ragazza l'ha trattenuta dalla tracolla, ha fatto forza con il busto in avanti e lui ha lasciato la presa, scomparendo tra la gente. Un colpo di poco valore e mal riuscito, ma se al posto di Sonia ci fosse stato qualcun altro? "Io ho avuto i riflessi pronti per sottrarmi alla sua stretta, ma se avesse preso di mira un'anziana signora? O una madre intenta a tenere per mano il proprio bambino? Come sarebbe andata a finire?"
La domanda che si pone la nostra interlocutrice è cosa abbia spinto questa persona a compiere questo gesto, in pieno giorno e a volto scoperto: forse questo Robin Hood dei giorni nostri non ruba ai ricchi per dare ai poveri, ma ruba per se stesso?
"Ho deciso di scrivere al vostro giornale perché arrivi a tutti un appello di non poco conto. Esistono tanti modi per sopperire alla crisi economica che imperversa ormai sui portafogli di tutti noi: comunità e centri di assistenza e volontariato forniscono a chi ne abbia bisogno beni di prima necessità e vestiario. Rubare al vostro prossimo non serve a nulla; sottrarre soldi agli altri vi renderà solo più poveri d'animo e se non potete mangiare tanto da aver bisogno di togliere la borsa a una ragazza di poco più di vent'anni, di certo non troverete al suo interno una pagnotta calda". Questo l'invito di Sonia affinché tutti, mettendo da parte l'indifferenza , affrontino di petto il 'problema povertà'. "Perché in fondo, da chi ha visto e ha girato la testa dall'altro lato mi sarebbe solo bastato un –Come stai?- e un bicchiere d'acqua per placare il mio spavento"