Se questo è parcheggiare...

Inchiesta fotografica: i tanti esempi del parcheggio selvaggio a Terlizzi

lunedì 16 novembre 2015
A cura di Nicoló Marino Ceci
Le recentissime polemiche circa l'adozione della Zona a Traffico Limitato a Terlizzi tornano ad accendere i riflettori sul centro storico della nostra cittadina e sulla sua viabilità. La fruibilità delle antiche vie è infatti risicata, tra strade strette, vicoli e budelli irraggiungibili dalle automobili; monumenti e Chiese in prossimità di attività commerciali rendono tutto più complesso. Anche per i parcheggi.

Ecco allora che la sosta diventa selvaggia: come capita nelle grandi città, anche nel cuore di Terlizzi, i terlizzesi tendono a parcheggiare un po' ovunque. I posti più ambiti sono per i portatori di handicap: essendo riservati, sono facilmente liberi – spesso occupati da automobili sprovviste del regolare contrassegno arancione. E la pratica è ricorrente in tutti i parcheggi per diversamente abili della città. Con o senza le quattro frecce accese; fa lo stesso.

Sono le 18,30 quando sul posto riservato davanti la Pinacoteca "De Napoli" un tale rimane nella sua auto (senza, chiaramente, il contrassegno per disabili) per più di mezzora. Dietro di lui parcheggia un altro mezzo, sulle strisce pedonali. Sui passi carrabili contigui, una, due, tre veicoli contemporaneamente.

Chi per il caffè, chi per far chiacchiera; chi semplicemente ha l'attività commerciale di fronte e vuole tenere l'auto a portata di mano. Zona Banco di Napoli: la situazione non cambia; cinque macchine in sosta sulla pista ciclabile. E i pochi ciclisti che impegnano la pista, rischiano di farsi male in quanto, per schivare le macchine "abusive", invadono la carreggiata delle automobili, rischiando di esserne travolti. Il danno e la beffa: non è raro osservare conducenti impegnare la pista ciclabile come se facesse regolarmente parte della corsia di marcia per automobili. Due, di stazza importante, sono addirittura parcheggiate davanti i bidoni - nei pressi della fermata dell'autobus - impedendone l'utilizzo. Una station wagon è invece parcheggiata con il muso sul marciapiede, interdicendo evidentemente il passaggio a chiunque. Passando dinnanzi la Concattedrale, sei macchine in doppia fila e divieto di sosta. Anche qui, qualcuno è in compagnia; qualcun altro ha posteggiato l'auto ed è andato via.

Sullo stesso passo carrabile possono alternarsi, nel giro di trenta minuti, ben sei, sette automobili diverse. Che tengono quell'accesso costantemente occupato. Pochi i pedoni sui marciapiedi; questa non è una città per persone disabili.

E i Vigili Urbani? In giro è stata avvistata l'auto di pattuglia.
Ma le automobili rimangono parcheggiate fuori posto; e i loro conducenti, comodi comodi.
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