Sequestrati beni per 300mila euro ad un imprenditore di Terlizzi
Il 73enne è da tempo residente a Genova: i sigilli dell'Antimafia sono stati apposti a un appartamento e a due auto
giovedì 9 novembre 2023
15.06
Un appartamento e due auto per un valore pari a circa 300mila euro. A tanto ammonta il sequestro emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Genova nei confronti di un 73enne originario di Terlizzi, ma da tempo residente nel capoluogo ligure, con precedenti per bancarotta fraudolenta e reati tributari.
Ad eseguire il decreto di sequestro, negli scorsi giorni, è stata la Direzione Investigativa Antimafia: in capo all'uomo, titolare di numerose società, tutte attive nel settore della lavorazione e della vendita di ferro e rottami, secondo la richiesta di sequestro formulata congiuntamente dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova e dall'Antimafia, è stata riconosciuta la sussistenza della "pericolosità sociale generica" sui cui si fonda la misura di prevenzione adottata.
Secondo le indagini, infatti, l'uomo è stato, negli anni, dedito alla commissione di reati lucrogenetici, quali la bancarotta fraudolenta e diversi reati tributari (tra cui l'omessa dichiarazione e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti) che hanno consentito al 73enne di accumulare una considerevole ricchezza illecita già dai primi anni '80. Attraverso questo provvedimento sono stati sequestrati un immobile e due vetture per un valore complessivo stimato in circa 300 mila euro.
«L'odierna operazione - è scritto in una nota stampa - si inserisce nell'ambito delle attività istituzionali finalizzate all'aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale».
Ad eseguire il decreto di sequestro, negli scorsi giorni, è stata la Direzione Investigativa Antimafia: in capo all'uomo, titolare di numerose società, tutte attive nel settore della lavorazione e della vendita di ferro e rottami, secondo la richiesta di sequestro formulata congiuntamente dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova e dall'Antimafia, è stata riconosciuta la sussistenza della "pericolosità sociale generica" sui cui si fonda la misura di prevenzione adottata.
Secondo le indagini, infatti, l'uomo è stato, negli anni, dedito alla commissione di reati lucrogenetici, quali la bancarotta fraudolenta e diversi reati tributari (tra cui l'omessa dichiarazione e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti) che hanno consentito al 73enne di accumulare una considerevole ricchezza illecita già dai primi anni '80. Attraverso questo provvedimento sono stati sequestrati un immobile e due vetture per un valore complessivo stimato in circa 300 mila euro.
«L'odierna operazione - è scritto in una nota stampa - si inserisce nell'ambito delle attività istituzionali finalizzate all'aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale».