Servizio "Io Vigile": La Corrente scrive al Prefetto e predispone un'interrogazione parlamentare
Denunciare assembramenti alimenterebbe la «cultura del sospetto»
venerdì 10 aprile 2020
23.05
È totalmente contraria La Corrente al nuovo servizio di "Io Vigile", istituito attraverso l'ordinanza sindacale emanata lo scorso 8 aprile, per segnalare in maniera anonima, a un numero di telefono appositamente predisposto, episodi di assembramento a Terlizzi.
Secondo il movimento politico, infatti, il sindaco Ninni Gemmato avrebbe «sbagliato da moltissimi punti di vista» favorendo addirittura il «fenomeno della delazione da parte dei singoli cittadini verso chi sia sospettato di violazione delle norme di distanziamento previste dal governo».
Un'iniziativa definita «squallida», che proprio non è andata giù al movimento che ha il suo rappresentante in Consiglio comunale in Giuseppe Volpe, tanto da ricorrere non solo allo strumento della diffida, da inviare al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, «affinché venga accantonata il prima possibile», ma anche a quello dell'interrogazione parlamentare «in modo da chieder conto delle azioni di Gemmato».
La Corrente stigmatizza il servizio di denuncia perché questo alimenterebbe la «cultura del sospetto», invece che incentivare quella della collaborazione. Un biasimo che sfocia in un attacco sferzato direttamente al primo cittadino, apostrofato di essere «incapace» nell'educare i terlizzesi al rispetto del regole.
Piuttosto criticata, poi, è la modalità con cui l'ordinanza è stata adottata, «senza consultare il Consiglio comunale come prevedono le regole di uno Stato democratico». La Corrente, dunque, disapprova il fatto che nessuna forza politica sia stata interpellata per apportare le sue considerazioni.
Da ultimo, è sottolineato come le forze dell'ordine vengano così esposte «a un surplus di lavoro per verificare le segnalazioni dei cittadini».
«Rispettare le regole è un dovere del cittadino, ma farle rispettare agli altri è un dovere delle Istituzioni», tuona La Corrente «e lei, Sindaco, sta pubblicamente affermando di non essere capace di adempiere a questo suo dovere e di essere impreparato a gestire l'emergenza».
Secondo il movimento politico, infatti, il sindaco Ninni Gemmato avrebbe «sbagliato da moltissimi punti di vista» favorendo addirittura il «fenomeno della delazione da parte dei singoli cittadini verso chi sia sospettato di violazione delle norme di distanziamento previste dal governo».
Un'iniziativa definita «squallida», che proprio non è andata giù al movimento che ha il suo rappresentante in Consiglio comunale in Giuseppe Volpe, tanto da ricorrere non solo allo strumento della diffida, da inviare al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, «affinché venga accantonata il prima possibile», ma anche a quello dell'interrogazione parlamentare «in modo da chieder conto delle azioni di Gemmato».
La Corrente stigmatizza il servizio di denuncia perché questo alimenterebbe la «cultura del sospetto», invece che incentivare quella della collaborazione. Un biasimo che sfocia in un attacco sferzato direttamente al primo cittadino, apostrofato di essere «incapace» nell'educare i terlizzesi al rispetto del regole.
Piuttosto criticata, poi, è la modalità con cui l'ordinanza è stata adottata, «senza consultare il Consiglio comunale come prevedono le regole di uno Stato democratico». La Corrente, dunque, disapprova il fatto che nessuna forza politica sia stata interpellata per apportare le sue considerazioni.
Da ultimo, è sottolineato come le forze dell'ordine vengano così esposte «a un surplus di lavoro per verificare le segnalazioni dei cittadini».
«Rispettare le regole è un dovere del cittadino, ma farle rispettare agli altri è un dovere delle Istituzioni», tuona La Corrente «e lei, Sindaco, sta pubblicamente affermando di non essere capace di adempiere a questo suo dovere e di essere impreparato a gestire l'emergenza».