Servizio mensa, l'opposizione contro l'amministrazione comunale
Dal Comune assicurano che i tempi saranno brevissimi
martedì 16 ottobre 2018
L'opposizione di centrosinistra protesta contro l'amministrazione comunale sulla questione del servizio mensa. Il contratto con la precedente ditta fornitrice è scaduto e se da una parte gli uffici lavorano all'affidamento del servizio al nuovo fornitore, dall'altra gli esponenti dell'opposizione cavalcano la protesta dei genitori chiedendo maggiore certezza sui tempi.
Il fatto è - avevano spiegato nei giorni scorsi da palazzo di città - che il prossimo contratto tra Comune e la ditta che somministrerà i pasti agli alunni avrà durata di tre anni: questo significa che bisogna riservare massima attenzione alle norme e alla qualità del servizio perché tutto quello che si decide oggi varrà per i prossimi tre anni scolastici. Questo spiegherebbe i tempi lunghi rispetto alle scadenze inizialmente previste dalla stessa amministrazione comunale.
Ad aprile 2018, quando era scaduto il precedente contratto, la prospettiva era quella di riproporre lo stesso bando con le stesse regole di tre anni fa. Poi dalla maggioranza è giunto l'input di non riproporre tal quale il vecchio schema ma di aggiornare il bando per adeguarlo ai criteri anti-spreco e di sostenibilità ambientale, fissare criteri che prevedano tutte le certificazioni di qualità in base alle più recenti norme nel settore sanitario. Così come è stata avviata una riflessione all'interno della compagine guidata dal sindaco Ninni Gemmato su come garantire l'effettivo funzionamento delle commissioni mensa, quegli organismi cioé che permettono alle famiglie di verificare la qualità dei pasti forniti nelle scuole.
Insomma, novità che offrono garanzie di qualità in più, ma allo stesso tempo stanno causando un ritardo nell'avvio del servizio rispetto ai tempi previsti.
Motivazioni che tuttavia non sono bastate agli esponenti dell'opposizione che in questi giorni stanno sostenendo iniziative di protesta di piazza come quella ribattezzata "Ninicalalapasta", persino con la presenza di bambini. La Corrente critica la mancanza di programmazione da parte dell'amministrazione comunale, mentre il Partito Democratico prepara un'affissione per protesta contro questi ritardi.
Il fatto è - avevano spiegato nei giorni scorsi da palazzo di città - che il prossimo contratto tra Comune e la ditta che somministrerà i pasti agli alunni avrà durata di tre anni: questo significa che bisogna riservare massima attenzione alle norme e alla qualità del servizio perché tutto quello che si decide oggi varrà per i prossimi tre anni scolastici. Questo spiegherebbe i tempi lunghi rispetto alle scadenze inizialmente previste dalla stessa amministrazione comunale.
Ad aprile 2018, quando era scaduto il precedente contratto, la prospettiva era quella di riproporre lo stesso bando con le stesse regole di tre anni fa. Poi dalla maggioranza è giunto l'input di non riproporre tal quale il vecchio schema ma di aggiornare il bando per adeguarlo ai criteri anti-spreco e di sostenibilità ambientale, fissare criteri che prevedano tutte le certificazioni di qualità in base alle più recenti norme nel settore sanitario. Così come è stata avviata una riflessione all'interno della compagine guidata dal sindaco Ninni Gemmato su come garantire l'effettivo funzionamento delle commissioni mensa, quegli organismi cioé che permettono alle famiglie di verificare la qualità dei pasti forniti nelle scuole.
Insomma, novità che offrono garanzie di qualità in più, ma allo stesso tempo stanno causando un ritardo nell'avvio del servizio rispetto ai tempi previsti.
Motivazioni che tuttavia non sono bastate agli esponenti dell'opposizione che in questi giorni stanno sostenendo iniziative di protesta di piazza come quella ribattezzata "Ninicalalapasta", persino con la presenza di bambini. La Corrente critica la mancanza di programmazione da parte dell'amministrazione comunale, mentre il Partito Democratico prepara un'affissione per protesta contro questi ritardi.