Se questo è il Partito Democratico
Quanti del PD sostengono davvero Michelangelo De Chirico?
lunedì 13 febbraio 2017
8.42
Il divorzio tra il Partito Democratico di Terlizzi e i Verdi di qualche giorno fa è l'ennesimo inciampo di una forza politica che - nonostante i numeri (primo partito alle ultime elezioni regionali, primo partito di opposizione in città) - oggi si dimostra completamente allo sbando, in balia degli egoismi personali e di sotterfugi inenarrabili che rischiano di portare il partito al totale isolamento. Oltre che a una facile-facile vittoria del centrodestra alle prossime amministrative.
Storie di ordinaria politica, direbbe qualcuno, se non fosse che questo «tafazzismo» mostrato negli ultimi tempi dal partito di Franco Barile avviene appunto proprio alla vigilia delle elezioni amministrative.
Pensate un po': il Pd ha incoronato Michelangelo De Chirico a candidato sindaco per le prossime amministrative di primavera. Bene. La domanda è: quanti nel Pd stanno davvero col Pd e quanti invece stanno remando contro (se stessi)?
Michele Grassi, che pure aveva dato la sua disponibilità alla candidatura, non sarà della partita: ha scelto di fare un passo indietro «per il bene del Pd e del centro sinistra, ma soprattutto per far ri-emergere la città» ha dichiarato qualche giorno fa alla Gazzetta.
Nel frattempo sotto sotto si fa sempre più insistente la possibilità di una candidatura da parte di Tommaso Malerba, anche lui ingegnere, ex consigliere comunale durante l'amministrazione Di Tria. Chiediamo a Grassi se sia vera l'indiscrezione secondo cui questa candidatura sia di suo gradimento: «Debbo dire che potrebbe essere un'ottima candidatura, perché soprattutto di grande esperienza politico amministrativa» ammette lui.
In caso di primarie, chiediamo ancora a Grassi, farà campagna elettorale per De Chirico che è del suo partito, contro Malerba che fa capo a una lista civica esterna? La risposta non è certo affermativa: «Le primarie sono aperte alla scelta sulla persona migliore per vincere la competizione delle comunali. Vale per il cittadino comune e vale per me che sono un amministratore». Stessa domanda la giriamo al segretario cittadino: Franco Barile sosterrà de Chirico? Stessa non-risposta: «Ricordo a tutti che sono il segretario del Pd». Può essere più chiaro per cortesia? Nessuna risposta. Questo è il Partito Democratico. Si scrive PD, si legge fratelli coltelli. Michelangelo dovrà cominciare da qui.
Storie di ordinaria politica, direbbe qualcuno, se non fosse che questo «tafazzismo» mostrato negli ultimi tempi dal partito di Franco Barile avviene appunto proprio alla vigilia delle elezioni amministrative.
Pensate un po': il Pd ha incoronato Michelangelo De Chirico a candidato sindaco per le prossime amministrative di primavera. Bene. La domanda è: quanti nel Pd stanno davvero col Pd e quanti invece stanno remando contro (se stessi)?
Michele Grassi, che pure aveva dato la sua disponibilità alla candidatura, non sarà della partita: ha scelto di fare un passo indietro «per il bene del Pd e del centro sinistra, ma soprattutto per far ri-emergere la città» ha dichiarato qualche giorno fa alla Gazzetta.
Nel frattempo sotto sotto si fa sempre più insistente la possibilità di una candidatura da parte di Tommaso Malerba, anche lui ingegnere, ex consigliere comunale durante l'amministrazione Di Tria. Chiediamo a Grassi se sia vera l'indiscrezione secondo cui questa candidatura sia di suo gradimento: «Debbo dire che potrebbe essere un'ottima candidatura, perché soprattutto di grande esperienza politico amministrativa» ammette lui.
In caso di primarie, chiediamo ancora a Grassi, farà campagna elettorale per De Chirico che è del suo partito, contro Malerba che fa capo a una lista civica esterna? La risposta non è certo affermativa: «Le primarie sono aperte alla scelta sulla persona migliore per vincere la competizione delle comunali. Vale per il cittadino comune e vale per me che sono un amministratore». Stessa domanda la giriamo al segretario cittadino: Franco Barile sosterrà de Chirico? Stessa non-risposta: «Ricordo a tutti che sono il segretario del Pd». Può essere più chiaro per cortesia? Nessuna risposta. Questo è il Partito Democratico. Si scrive PD, si legge fratelli coltelli. Michelangelo dovrà cominciare da qui.