Sicurezza braccianti agricoli, Città Civile protocolla una mozione

L'iniziativa del Consigliere Vito D'Amato mette al centro del dibattito politico un tema assai importante in vista della campagna olivicola

martedì 18 agosto 2020
A cura di La redazione
La campagna olivicola è sempre più vicina e nella nostra regione sono tanti i lavoratori del settore a cui spesso sono negati diritti fondamentali, siano essi italiani o stranieri.
Per questo il movimento Città Civile, attraverso l'azione del Consigliere Comunale Vito D'Amato, ha protocollato una mozione/ordine del giorno chiedendo al Consiglio comunale di «intraprendere azioni utili e concrete per garantire la sicurezza dei braccianti, i diritti degli stessi e quindi la salute pubblica».
Di seguito la mozione, che ci sembra cerchi di porre l'accento su un problema solo apparentemente stagionale, ma che finisce per pesare su un intero settore, favorendo spesso i furbi e la malavita e mai gli imprenditori seri, che a Terlizzi sono la maggioranza.

«La stagionalità dell'agricoltura in Italia vive delle continue migrazioni interne di lavoratori stranieri che da anni sono i principali protagonisti della raccolta e trasformazione nel nostro Paese: negli anni, infatti, la manodopera straniera che internamente si sposta da un bacino ortofrutticolo all'altro, tra le regioni, ha affiancato (e in larga parte sostituito) i braccianti locali.

Il territorio Comunale vede la presenza di numerosi migranti stagionali in particolare nel periodo che va da Novembre a Febbraio, in occasione della campagna olivicola. In questi mesi si registra una maggiore concentrazione di lavoratori stagionali impiegati per la raccolta delle olive. Ad ogni campagna stagionale si ripropongono significative criticità rispetto l'accoglienza e l'accesso ai servizi.
L'accoglienza dei lavoratori stagionali è stata gestita unicamente in un'ottica di emergenza da parte delle Istituzioni. Malgrado ormai non si possa certo parlare di "emergenza" essendo, questo, un fenomeno che si ripresenta uguale a sé stesso e sempre nello stesso periodo, almeno dal 2005.

Sappiamo che la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici vivono in insediamenti spontanei, ghetti o tendopoli in condizioni di completo isolamento. Luogo simbolo l'Ex Mobilificio Giancaspro – sulla provinciale Terlizzi-Molfetta.
La pandemia ha messo in luce il ruolo dei lavoratori migranti nel settore agricolo e il loro contributo essenziale alle società e alle economie ospitanti. Le loro condizioni di lavoro e di vita tuttavia, lasciano molto a desiderare. È fondamentale riconoscere il loro ruolo attraverso tutele e l'accesso ai diritti, con azioni concrete.
I tempi del Covid-19 richiedono una attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro e nei luoghi di alloggiamento. Oggi è il tempo in cui non lasciare soli nessuno.

In conseguenza di quanto predetto si impegna il Sindaco, gli Assessori di competenza e il Consiglio Comunale:

1) istituire a un tavolo di concertazione con gli attori territoriali del terzo settore e promuovere azioni di raccordo con enti pubblici, il privato sociale e organizzazioni sindacali.
2) costruire nuove azioni per una gestione responsabile del fenomeno, a maggior ragione durante un'emergenza sanitaria di questo tipo.
3) individuare spazi comunali che possano essere utilizzati per l'accoglienza dei migranti stagionali – come è stato fatto in passato in Via Firenze – avviando una macchina organizzativa che non deve gravare esclusivamente sulle spalle del volontariato.
4) destinare fondi comunali alla gestione dell'accoglienza in vista della raccolta olivicola 2020/2021. Sostenere concretamente tutte le organizzazioni sociali, del lavoro e della salute che offrono servizi di assistenza ai migranti stagionali».