Sparatoria con kalashnikov, arrestato a Durazzo l'ultimo della banda
Tentò di uccidere Gioacchino Baldassarre. Ultimo atto dell'inchiesta sulla faida tra gruppi criminali terlizzesi
giovedì 27 agosto 2015
8.25
Nel porto di Durazzo è stato arrestato il pericoloso latitante AGA Bujar di anni 34, ricercato in campo internazionale poiché colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trani per tentato omicidio in concorso, violazione della legge sulle armi, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani.
Già in 7 erano finiti in manette lo scorso 6 agosto a conclusione delle indagini che avevano fatto luce su diversi episodi criminosi avvenuti a Terlizzi, nell'ambito di tensioni tra famiglie e gruppi criminali del luogo, in quell'occasione l'AGA riuscì a sottrarsi alla cattura.
L'albanese era ricercato dalla Compagnia Carabinieri di Molfetta, guidata dal comandante Cap. Vito Ingrosso, per aver partecipato al commando che ad aprile scorso aveva seminato terrore nel centro di Terlizzi. Il gruppo di fuoco, composto dall'uomo arrestato e da altri due suoi connazionali, il 15 aprile scorso aveva pianificato l'agguato a Baldassarre Gioacchino, classe '80, leader dell'omonimo gruppo criminale, dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Baldassarre quel giorno si stava recando presso la Caserma dei Carabinieri di Terlizzi per l'obbligo di firma. I tre albanesi, a bordo di una autovettura Alfa 155, armati di un AK47 con 27 colpi calibro 7.62 e di una pistola Tokarev con 7 colpi, stesso calibro, furono intercettati dai militari della Compagnia di Molfetta mentre stavano eseguendo la loro azione criminosa. Nell'occasione AGA Bujar riuscì a fuggire, rifugiandosi in Albania, mentre i suoi due complici furono arrestati.
Il successo è il frutto dell'impegno degli investigatori dell'Ufficio di Collegamento Italiano Interforze di Polizia in Albania, in sinergia con lo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) della Direzione Centrale della Polizia Criminale a seguito dell'attenta, scrupolosa e complessa indagine avviata dalla stessa Compagnia Carabinieri di Molfetta.
Nello specifico, si era appreso dalle attività tecnico-investigative, che la compagna del ricercato si sarebbe imbarcata a bordo della motonave GNV Rapsodi in partenza da Bari nella serata del 25 agosto e, ad attenderla, al porto di Durazzo ci sarebbe stato l'AGA Bujar.
Nella mattinata di ieri personale dello SCIP in collaborazione con quello della Compagnia Carabinieri di Molfetta, che avevano seguito la donna sul traghetto, riconosceva visivamente il ricercato e, avvisati gli omologhi albanesi, presenti nel porto, traevano immediatamente in arresto il ricercato assicurandolo al Commissariato di Polizia di Durazzo.
Come consuetudine sono state avviate, di concerto con le Autorità albanesi, le pratiche estradizionali dell'AGA
Già in 7 erano finiti in manette lo scorso 6 agosto a conclusione delle indagini che avevano fatto luce su diversi episodi criminosi avvenuti a Terlizzi, nell'ambito di tensioni tra famiglie e gruppi criminali del luogo, in quell'occasione l'AGA riuscì a sottrarsi alla cattura.
L'albanese era ricercato dalla Compagnia Carabinieri di Molfetta, guidata dal comandante Cap. Vito Ingrosso, per aver partecipato al commando che ad aprile scorso aveva seminato terrore nel centro di Terlizzi. Il gruppo di fuoco, composto dall'uomo arrestato e da altri due suoi connazionali, il 15 aprile scorso aveva pianificato l'agguato a Baldassarre Gioacchino, classe '80, leader dell'omonimo gruppo criminale, dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Baldassarre quel giorno si stava recando presso la Caserma dei Carabinieri di Terlizzi per l'obbligo di firma. I tre albanesi, a bordo di una autovettura Alfa 155, armati di un AK47 con 27 colpi calibro 7.62 e di una pistola Tokarev con 7 colpi, stesso calibro, furono intercettati dai militari della Compagnia di Molfetta mentre stavano eseguendo la loro azione criminosa. Nell'occasione AGA Bujar riuscì a fuggire, rifugiandosi in Albania, mentre i suoi due complici furono arrestati.
Il successo è il frutto dell'impegno degli investigatori dell'Ufficio di Collegamento Italiano Interforze di Polizia in Albania, in sinergia con lo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) della Direzione Centrale della Polizia Criminale a seguito dell'attenta, scrupolosa e complessa indagine avviata dalla stessa Compagnia Carabinieri di Molfetta.
Nello specifico, si era appreso dalle attività tecnico-investigative, che la compagna del ricercato si sarebbe imbarcata a bordo della motonave GNV Rapsodi in partenza da Bari nella serata del 25 agosto e, ad attenderla, al porto di Durazzo ci sarebbe stato l'AGA Bujar.
Nella mattinata di ieri personale dello SCIP in collaborazione con quello della Compagnia Carabinieri di Molfetta, che avevano seguito la donna sul traghetto, riconosceva visivamente il ricercato e, avvisati gli omologhi albanesi, presenti nel porto, traevano immediatamente in arresto il ricercato assicurandolo al Commissariato di Polizia di Durazzo.
Come consuetudine sono state avviate, di concerto con le Autorità albanesi, le pratiche estradizionali dell'AGA