Stasera la processione dell'Addolorata a Terlizzi. Il percorso

Partenza dalla chiesa di Sant'Ignazio alle 18.00

venerdì 31 marzo 2023
A cura di Paolo Alberto Malerba
Nel venerdì che precede la Domenica delle Palme, Venerdì di Passione, a Terlizzi avrà luogo la tradizionale processione di Maria SS Addolorata o più correttamente della Desolata, introducendo i fedeli nel fervido ed emozionale clima della Passione di Cristo.

Si tratta di una liturgia penitenziale, che rievoca lo struggimento di Maria alla disperata ricerca di suo figlio Gesù, arrestato e poi condannato alla crocifissione sul Golgota.
Grande emozione e partecipazione emotiva ci sarà quando la Beata Vergine Addolorata al tramonto del Venerdì di Passione, nella serata di oggi 31 marzo, varcherà la soglia della Chiesa di Sant'Ignazio per essere condotta in processione sino al Calvario (edificato a metà '800, comprendente la sequenza di cinque Cappelle) adiacente all'antica chiesetta di Santa Maria della Stella, dove verrà recitata la preghiera alle Cinque Croci.

IL PERCORSO
L'organizzazione della processione è a cura della Confraternita della Presentazione di Maria SS al Tempio e di Sant'Ignazio, presieduta dal priore Francesco De Nicolo.
La partenza della processione, accompagnata dalla musica del Complesso Bandistico Giovanile "G. Millico, è prevista alle ore 18:00 (Chiesa di Sant'Ignazio) e attraverserà le strade cittadine percorrendo Via Mazzini, Via Poerio, Via Vitt. Veneto, Via Flavio Gioia, Via Tripoli, Via XX Settembre, Calvario, Viale Roma (il lato destro), Corso Vittorio Emanuele, Piazza Cavour, Via Mazzini, rientrando poi in chiesa, accompagnata dai fedeli in processione per le vie della città.
In una serata suggestiva per la comunità che si concluderà alle ore 21:30 circa col canto dello "Stabat Mater", del "Te Deum" e la benedizione del Rettore della Chiesa, don Giovanni de Nicolo.

Quello dell'Addolorata è uno dei titoli Mariani più popolari e sentiti in città, perché è il più vicino alla realtà umana. Per secoli le nostre genti provate dal duro lavoro dei campi, dalle ricorrenti carestie ed epidemie, hanno riconosciuto nel dolore materno e tutto terreno di Maria la consolazione alle proprie sofferenze.