Stranieri a Terlizzi, Comunità civica: "Sono una risorsa, ospitiamoli in via Firenze nell'ex sede Zorba"
I consiglieri comunali presentano un'interrogazione consiliare: "Necessarie soluzioni definitive»
giovedì 16 novembre 2017
9.42
I recenti fatti di cronaca che negli ultimi giorni hanno visto protagonisti i migranti presenti in città hanno fatto salire il termometro dell'esasperazione tra i terlizzesi. Non se ne può più, dicono in tanti sulle bacheche dei social network che diventano così lo specchio di questo malcontento generale.
I gruppi consiliari che fanno riferimento alla Comunità Civica, compreso il movimento Città Civile, provano a intercettare questo sentimento provando a suggerire delle soluzioni. Il presupposto da cui partono i movimenti vicini a Pasquale Vitagliano è che non si possa parlare di una "emergenza accoglienza": «In realtà non sussiste alcuna emergenza visto che il fenomeno al contrario è oramai stabile e si ripete da anni» si legge in una interrogazione consiliare presentata nelle ultime ore. «La vera emergenza non è rappresentata dall'arrivo di questi lavoratori, ma dalla mancanza di serie politiche di accoglienza e di integrazione in questa città».
Insomma, il succo dell'analisi politica è che servirebbe una politica dell'accoglienza strutturale, definitiva. Questa, nel particolare, è la tesi dei consiglieri comunali eletti nelle liste di Città Civile e Pasquale Vitagliano Sindaco: «Se questi lavoratori arrivano a Terlizzi in numero particolarmente elevato rispetto ai paesi limitrofi è evidente che da una parte costituiscono una forza lavoro indispensabile per le nostre campagne (quindi risorsa e ricchezza per il nostro territorio), dall'altra probabilmente trovano su Terlizzi una sorta di zona franca rispetto alle regole in materia di ingaggio lavorativo. Al momento a Terlizzi ci sono circa 90 lavoratori stagionali che cercano riparo dove possono». «Questa amministrazione - chiede ancora Città Civile - si è posta il problema di come assicurare un'accoglienza che risponda ai requisiti minimi di umanità e sicurezza?»
«Ci permettiamo di suggerire alcune proposte» suggerisce il gruppo consiliare di Città Civile: «Organizzare un sistema di accoglienza che preveda Il coinvolgimento duetto della Caritas cittadina che a fronte di un contributo economico da parte dell'amministrazione, e avvalendosi della presenza di figure qualificate quali operatori di comunità e mediatori linguistico culturali, possa gestire adeguatamente la presa in carico dei migranti; 2. predispone l'utilizzo delle seguenti strutture: via Firenze. ex sede Zorba (per 20/25 persone) tensostruttura riacaldata con bagni chimici e docce presso l'ex mercato dei fiori. nel rispetto delle proporzioni previste dal regolamento 4 della Regione Puglia; 3. convocare un tavolo di lavoro sullo sfruttamento nelle campagne con l'ispettorato del lavoro le associazioni di categoria. le cooperative sociali e i produttori.
I gruppi consiliari che fanno riferimento alla Comunità Civica, compreso il movimento Città Civile, provano a intercettare questo sentimento provando a suggerire delle soluzioni. Il presupposto da cui partono i movimenti vicini a Pasquale Vitagliano è che non si possa parlare di una "emergenza accoglienza": «In realtà non sussiste alcuna emergenza visto che il fenomeno al contrario è oramai stabile e si ripete da anni» si legge in una interrogazione consiliare presentata nelle ultime ore. «La vera emergenza non è rappresentata dall'arrivo di questi lavoratori, ma dalla mancanza di serie politiche di accoglienza e di integrazione in questa città».
Insomma, il succo dell'analisi politica è che servirebbe una politica dell'accoglienza strutturale, definitiva. Questa, nel particolare, è la tesi dei consiglieri comunali eletti nelle liste di Città Civile e Pasquale Vitagliano Sindaco: «Se questi lavoratori arrivano a Terlizzi in numero particolarmente elevato rispetto ai paesi limitrofi è evidente che da una parte costituiscono una forza lavoro indispensabile per le nostre campagne (quindi risorsa e ricchezza per il nostro territorio), dall'altra probabilmente trovano su Terlizzi una sorta di zona franca rispetto alle regole in materia di ingaggio lavorativo. Al momento a Terlizzi ci sono circa 90 lavoratori stagionali che cercano riparo dove possono». «Questa amministrazione - chiede ancora Città Civile - si è posta il problema di come assicurare un'accoglienza che risponda ai requisiti minimi di umanità e sicurezza?»
«Ci permettiamo di suggerire alcune proposte» suggerisce il gruppo consiliare di Città Civile: «Organizzare un sistema di accoglienza che preveda Il coinvolgimento duetto della Caritas cittadina che a fronte di un contributo economico da parte dell'amministrazione, e avvalendosi della presenza di figure qualificate quali operatori di comunità e mediatori linguistico culturali, possa gestire adeguatamente la presa in carico dei migranti; 2. predispone l'utilizzo delle seguenti strutture: via Firenze. ex sede Zorba (per 20/25 persone) tensostruttura riacaldata con bagni chimici e docce presso l'ex mercato dei fiori. nel rispetto delle proporzioni previste dal regolamento 4 della Regione Puglia; 3. convocare un tavolo di lavoro sullo sfruttamento nelle campagne con l'ispettorato del lavoro le associazioni di categoria. le cooperative sociali e i produttori.