Tariffe controlli ASL alle aziende agricole, De Noia (CIA Levante): «Imprese penalizzate»
Dalla Confederazione: «Servono equità e buon senso, non possono pagare come fossero industrie»
mercoledì 12 giugno 2024
«Le tariffe applicate dalla ASL, relativamente al piano dei controlli locali per le aziende che fanno trasformazione, comprese quelle che attuano la filiera corta, penalizzano fortemente le piccole imprese. Abbiamo chiesto chiarimenti e una correzione del provvedimento».
È Giuseppe De Noia, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Bari-Bat, a intervenire su una questione che sta molto a cuore agli agricoltori. L'organizzazione ha inviato una lettera ufficiale a Onofrio Mongelli, dirigente della Sezione Promozione della Salute e del Benessere della Regione Puglia, per chiedere che il provvedimento sia modificato. La questione riguarda i controlli connessi ai cosiddetti 'livelli di rischio'. A essere penalizzate con tariffe piuttosto elevate sono soprattutto le cantine vinicole.
«Per come è stato impostato, il provvedimento riguardante il piano dei controlli locali penalizza fortemente un settore di eccellenza del nostro territorio, in particolar modo le realtà produttive piccole e medie».
Il modello utilizzato dalle ASL, qualora applicato, comporterebbe che quasi tutte le attività di confezionamento, anche le più semplici, sarebbero classificate "a rischio elevato" per la sicurezza alimentare, circostanza che penalizza le aziende con tariffe più alte da sostenere.
«Chiediamo che sia messa a disposizione delle nostre aziende agricole associate tutta la modulistica con le relative istruzioni, al fine di offrire loro la corretta assistenza. Da una verifica compiuta attraverso le richieste di pagamento effettuate dalla ASL (senza che si sia proceduto ad effettuare alcun controllo), abbiamo constatato che anche un micro-birrificio, ad esempio, è considerato con un alto livello di rischio, al pari di un'industria agroalimentare. Nel massimo principio della collaborazione, della lealtà e trasparenza delle istituzioni che rappresentiamo, e così come abbiamo sempre fatto, chiediamo un incontro così da poter approfondire la questione e mettere tutti nelle condizioni di agire al meglio secondo criteri di buon senso, sicurezza ed equità».
È Giuseppe De Noia, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Bari-Bat, a intervenire su una questione che sta molto a cuore agli agricoltori. L'organizzazione ha inviato una lettera ufficiale a Onofrio Mongelli, dirigente della Sezione Promozione della Salute e del Benessere della Regione Puglia, per chiedere che il provvedimento sia modificato. La questione riguarda i controlli connessi ai cosiddetti 'livelli di rischio'. A essere penalizzate con tariffe piuttosto elevate sono soprattutto le cantine vinicole.
«Per come è stato impostato, il provvedimento riguardante il piano dei controlli locali penalizza fortemente un settore di eccellenza del nostro territorio, in particolar modo le realtà produttive piccole e medie».
Il modello utilizzato dalle ASL, qualora applicato, comporterebbe che quasi tutte le attività di confezionamento, anche le più semplici, sarebbero classificate "a rischio elevato" per la sicurezza alimentare, circostanza che penalizza le aziende con tariffe più alte da sostenere.
«Chiediamo che sia messa a disposizione delle nostre aziende agricole associate tutta la modulistica con le relative istruzioni, al fine di offrire loro la corretta assistenza. Da una verifica compiuta attraverso le richieste di pagamento effettuate dalla ASL (senza che si sia proceduto ad effettuare alcun controllo), abbiamo constatato che anche un micro-birrificio, ad esempio, è considerato con un alto livello di rischio, al pari di un'industria agroalimentare. Nel massimo principio della collaborazione, della lealtà e trasparenza delle istituzioni che rappresentiamo, e così come abbiamo sempre fatto, chiediamo un incontro così da poter approfondire la questione e mettere tutti nelle condizioni di agire al meglio secondo criteri di buon senso, sicurezza ed equità».